Cap 7 Tu ed io.

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Otobek pov.

Il programma per gli allenamenti era semplice. Corsa di prima mattina, palestra prima di pranzo e sulla pista di pattinaggio tutto il pomeriggio.
Il programma si ripeteva nella stesso modo per tutta la settimana tranne la domenica che passavamo in tranquillità senza nessun allenamento.
Nella nostra routine perfetta c'era solo un unico e costante problema, gli altri pattinatori della palestra.
Gente come Daniele, che era sempre intorno pronta per la notizia bomba, ovvero chi era la donna che mi lasciava i segni sulla pelle, i succhiotto e i morsi si facevano sempre più numerosi ed evidenti, segni del tempo che passavo con Yuri ovviamente ma non c'era motivo per cui anche gli altri sapessero.
"Tutti ti guardano. Se guardassero me farei finta di niente, come già faccio quando mi chiedono se ti ho visto con una donna...ma quel tipo, Daniele, devi mettere dei limiti o gli rovinerò quella sua bella faccetta da reginetta di bellezza. Sono stato chiaro?" disse uno Yuri molto furioso direttamente nel mio orecchio.
Io lo afferrai per i fianchi, eseguimmo una serie di passi prima della fine del nuovo programma che avevamo creato insieme.
"Sei geloso Yuri." e non era una domanda la mia, vero?
Lui passò una gamba tra le mie toccando con i suoi fianchi i miei mentre mi guardava negli occhi. Quella parte era la più casta e semplice del programma per questo entrambi potevamo parlare liberamente. Gli altri pezzi erano un suicidio di salti a ripetizione e figure da panico con il volto di Yuri che sfiorava il ghiaccio a settanta kilometri orari. Folle e geniale allo stesso tempo perché eravamo riusciti ad alzare enormemente la qualità del programma ma così facendo quasi tutto ricadeva sulle spalle di Yuri mentre io facevo la mia parte di supporto sostenendolo con il terrore di farlo cadere che mi permetteva di non sbagliare nemmeno una presa. Yuri non era mai caduto in mano mia e ne andavo fiero. Finimmo alzando una piccola scia di ghiaccio e voltandomi vidi che tutti si erano fermati a guardarci. Daniele aveva un espressione strana e scomparve. Temendo che avesse capito tutto mi congedai dalla pista con una scusa e gli corsi dietro.
Gli spogliatoi erano pieni di acqua a terra. Lui se ne andava in giro nudo con le mani tra i capelli. Gocciolava ovunque anche sulle borse come se fosse  uscito dalla doccia per mettersi a camminare.
"Daniele che succede?" dissi io.
Lui mi guardò stralunato.
"Avevi detto che non era vero." disse lui confuso.
Forse ha capito, pensai io.
"Spiegati. Di che stai parlando?" ....la faccia da poker era a posto? Si, bene, non mi ero ancora tradito.
"Hai negato di essere gay ogni volta che te l'ho chiesto..." porca miseria...aveva capito davvero tutto?
"Non sono gay." dissi tranquillamente come se parlassi del meteo. In verità non sapevo se ero gay o no, semplicemente mi piaceva Yuri, e nessun altro.
"Cazzate! Non prendermi per il culo. Tu e Yuri praticamente scopate sulla pista, che gli altri non capiscano poi è ovvio, loro non parlano mai con te e Yuri è appena arrivato. Probabilmente potreste andare avanti con la sceneggiata fino al mondiale e poi seppellire tutta questa merda. Perché è solo merda, vero? Quello che c'è tra te e lui è solo sesso, no?" disse Daniele con occhi folli. Quando la verità fa male...pensai con sincero dispiacere.
Mi avvicinai per calmarlo. Non era il caso che qualcuno entrasse e ci vedesse discutere, soprattutto con lui nudo e sconvolto.
Lui balzò in un attimo, mi afferrò la testa e mi premette le labbra addosso. Sinceramente sconvolto ci misi un po' troppo a realizzare che mi stava baciando. E in quel momento lo sentii...il rumore di un borsone che cadeva a terra davanti la porta dello spogliatoio. Spostai Daniele a forza e lui fissando il borsone disse:
"Maledizione, proprio adesso doveva arrivare quella troia?"
In quel momento persi davvero la lucidità, lo afferrai per il collo e lo tenni contro il muro. Furioso gli sibilai in faccia di non riprovarci una seconda volta e gli diedi un pugno sul lato destro del viso. Poi ne caricai un altro e altri tre fino a vedere metà della sua faccia gonfia. Lo lasciai andare e lui rimase seduto a terra senza dire niente. Forse finalmente aveva capito di essere stato rifiutato.
Presi la mia borsa e quella sulla porta pronto a tornare a casa.
Quando ero già fuori sentii la sua voce chiamarmi.
"Otobek,  quello non ti merita. Anzi non merita niente di tutto quello che gli è stato dato."
Mi girai e schietto gli dissi:
"Stai parlando della persona che amo...fossi in te farei attenzione a quello che dici." e poi iniziai a correre... la porta di casa era spalancata, poggiai le borse nel salone e la chiusi adagio senza quasi far rumore. Dal bagno sentivo Yuri singhiozzare e quando lo vidi capii che anche lui era capace di piangere come un bambino.

Look me //Otayuri// Yuri on ice fanfictionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora