Prologo

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Yuri pov

Pattinare era la mia vita, il mio stesso respiro nei polmoni, sarei morto dentro senza nulla di tutto questo. Vivevo in Russia e gareggiavo a livello mondiale da quando ne avevo avuto la possibilità. Ero tre volte campione, nessuno riusciva ad eguagliare i miei punteggi perfetti o la mia preparazione atletica. Mi allenavo mattina e pomeriggio, tutti i giorni dell'anno e dalla mia parte avevo un fisico perfetto che benché fossi un maschio era quanto di più simile a quello di una prima ballerina. Avevo un maestro eccezionale che da prima di me già allevava un campione mondiale e una maestra di danza che era stata prima ballerina di livello mondiale. Eravamo una squadra perfetta ed ero sicuro di vincere i miei prossimi campionati e qualificarmi primo in tutte le tappe del Gran Prix, anche se essendo salito sul podio l'anno prima non avevo bisogno di qualificarmi vincendo le gare del Gran Prix come i miei avversari. Facevo tutto questo perché volevo vincere e avrei vinto a qualsiasi costo.

Mi fermai al bordo della pista di pattinaggio, i miei due coach aspettavano con le facce serie.

"Cosa ho sbagliato, stavolta?" chiesi mentre stendevo i muscoli. 

"Non è per quello che siamo qui Yuri, dobbiamo parlare." disse Lilia Barranovskaya, l'ex prima ballerina che non perdeva mai occasione di malmenarmi verbalmente. Quella sua uscita cosi fuori dagli schemi mi insospettì, cosa avevo combinato? Li raggiunsi sui spalti poco dopo e quando vidi Lilia prendere la parola sapevo già che il discorso sarebbe stato spiacevole per tutti e tre.

"Yuri da oggi sei sospeso dalle attività di pattinaggio in questa scuola, ti mandiamo all'estero per partecipare ad un nuovo tipo di mondiale." disse guardandomi negli occhi con una freddezza che era tipica di lei.

"State scherzando! Se è uno scherzo non è divertente." risposi guardando il coach Yakov Feltsman, il migliore al mondo.

" Mi state buttando fuori dalla palestra sapendo che siete gli unici in grado di prepararmi per una medaglia d'oro?" dissi ancora più sconvolto di prima.

"Non ti stiamo buttando fuori dal pattinaggio Yuri, stiamo solo cercando di inviarti su una nuova strada. Il mondiale a coppie è una novità che siamo costretti ad accettare." disse Yakov con sincero dispiacere. Io me ne fottevo il ca**o che a lui dispiaceva! Che andasse a farsi fottere! Non avrei pattinato con una incompetente capace solo di rovinarmi.

"Non pattinerò con una donna capace solo di mettermi i bastoni tra le ruote. Sono un Libero, io pattino da solo!" gli gridai contro alzandomi.

"Basta!" disse quell'arpia di Lilia. " Tu pattinerai con un maschio e sarà uno tra i dieci migliori al mondo, non ti permetto di insultare una persona così meritevole nemmeno se è uno degli avversari che hai già battuto."

"Un maschio?! Siete fuori di testa da quando ci sono le gare di coppie maschili e da quando sono di livello mondiale!?" stavolta stavo camminando con fare rabbioso intorno a loro, sembravo una tigre pronto ad azzannarli ed era esattamente quello che volevo essere in quel momento.

Lilia si alzò e se ne andò dicendo che con me avevano chiuso e che tutti i dettagli mi sarebbero arrivati domani sotto forma di lettera di congedo. Non sarei più tornato in quella palestra e se volevo partecipare ai Mondiali dovevo fare come dicevano loro e fare coppia. L'alternativa era trasferirsi in un altro paese e trovare qualcuno...ma non c'erano maestri così bravi in Russia e quelli all'estero avevano atleti del mio calibro che allenavano da anni, non avrebbero preso un cane randagio che era stato cacciato via dalla scuola migliore al mondo, non ne valeva la pena visto che i miei coach gli avrebbero rovinato la vita per un affronto del genere.

Il coach stava dietro l'arpia e sembrava il più dispiaciuto dei due, gli afferrai il braccio e lo feci voltare per guardarlo bene negli occhi. Con disperazione gli dissi "Dammi una ragione per cui dovrei andare via, anzi dimmi perché mi state mandando via."

Lui abbassò il capo e restò in silenzio per pochi secondi, poi mi guardo con dispiacere sincero e mi disse che se non mi mandavano via prima o poi sarei crollato...lavoravo troppo sul programma, non ascoltavo più i coach, era troppo ossessionato di vincere e la mia vita fuori dal pattinaggio era finita da tempo. Capii che tutto quello che diceva io già lo sapevo, disse che gli dispiaceva e che mettermi in coppia con qualcuno era il loro modo di darmi una nuova vita.

Sconfitto su tutti i fronti, vidi le loro sagome sparire oltre la porta, e crollai in ginocchio...piansi e gridai ma nonostante la pista fosse piena di gente che vedevo tutti i giorni...nessuno venne da me. Ero solo, solo come un cane e i miei coach avevano ragione, dovevo farmi una vita al di fuori del pattinaggio o sarei rimasto da solo per sempre.
Ero arrivato sulla cima del mondo, ero il migliore, eppure mi ritrovavo da solo.

Look me //Otayuri// Yuri on ice fanfictionWhere stories live. Discover now