Capitolo 47: L'amore e il lavoro

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"Devi andare in redazione?" domandò Adam

"Sì, Alex ha detto che mi deve parlare" sorrise un po' imbarazzato "Forse mi vorrà licenziare"

"Dopo questi tre mesi? Dopo tutto quello che è successo? Saranno buone notizie. C'è Angy che mi accompagna a casa, qui finisco io" disse. "No, ti voglio sapere al sicuro" e fece per dare un bacio. "Ho l'alito cattivo" sorrise Adam. "Sta zitto e baciami". Entrambi sentirono un fremito lungo la schiena, fu una sensazione liberatoria "Questa sera dormi da me? Ho bisogno di sentire il tuo corpo accanto al mio" disse Adam guardando Michael negli occhi. "Se proprio insisti..." e sorridendo gli schioccò un altro bacio.

                                                                                          ***

Erano passate le dieci quando Michael varcò la soglia della redazione di Vogue. Ora era più sereno e tranquillo, sapeva che Adam era a casa, nel suo letto, sapeva che Adam era in salvo, al sicuro, non rincorreva nessun pericolo. Benchè sentiva il bisogno di riposarsi, di fare una bella dormita, di radersi, di tagliere i suoi capelli che da mesi crescevano indisciplinati, in quel momento doveva pensare a riprendere i cocci della sua vita. "L'amore e il lavoro" pensò mentre le porte dell'ascensore si aprirono di fronte a lui. Non c'era tempo da perdere, non bisognava aspettare altro tempo, per questo entrò spedito in redazione, stanco ma risulto delle sue decisioni. Vide Andrew alla scrivania, battagliava al telefono, stava chiedendo dell'attività stampa per il lancio della nuova stagione televisiva. Fece un occhiolino a Michael e, il giovane, ricambiò con un sorriso. Posò la borsa e il cellulare alla sua postazione e, subitaneamente, entrò nell'ufficio di Alex. La redazione di Vogue era semi deserta, si vedeva che la bella stagione era arrivata, ma il lavoro non si fermava, il mondo del giornalismo era come una catena di montaggio.

"Posso?" domandò Michael timidamente. "Certo, accomodati" esclamò Alex staccando lo sguardo dal pc. "Come stai?" e lo fece accomodare di fronte a lui. "Un po' stanco in verità, ma avrò tempo per riposare" ammise Michael passandosi una mano fra i capelli. "Il peggio è passato" ammise Alex "Sei stato una persona da ammirare. Hai portato avanti il lavoro e sei stato vicino al tuo ragazzo. Nessuno avrebbe fatto una cosa del genere"

"Sono fatto così. Mi piango addosso ma non mi arrendo mai. Di cosa volevi parlare?" ora la curiosità aveva preso il sopravvento.

"Dunque, mancano appena due settimane alla fine dello stage e, nonostante sei entrato qui a Vogue per un capriccio di Chris" Alex si schiarì la voce "Sei stato un ottimo investimento. Ti sei distinto per conoscenza, voglia di imparare e per la caparbietà di metterti in gioco. Ho apprezzato come cercavi le informazioni, il modo in cui ti sei approcciato ai colleghi e come sei riuscito a distinguere la vita privata e il lavoro. So che hai avuto problemi con Adam e con Chris e mi dispiace che quel dannato fotografo stava per offuscare anche la mia mente"

"Affronterò anche questo, prima o poi" si intromise Michael

"Insomma, queste ultime settimane le devo trascorrere a casa, con i tuoi amici, con il tuo Adam e, se ci sarà qualche lavoro da fare, ti contatterò. Hai bisogno di riposare"

"Sei gentile ma..."

"Non ti lascerò senza lavoro. Noi del gruppo Condenast, abbiamo la regola di inviare a tutte le nostre testate della società i curriculum dei nostri stagisti. Rolling Stones, Wired e GQ, a settembre aprono le selezioni per nuovi collaboratori. Oggi ho inviato la mail ai capi con una lettera di accompagnamento. Spero che a breve verrai ricontattato. Se non sarà così, in un modo o nell'altro, tu fai parte della squadra di Vogue. Non ti lascio solo" prese respiro

"Alex, io non so proprio come ringraziarti. Sei il primo che tesse le lodi del mio lavoro, della persona che sono e sono lusingato per tutto quello che hai fatto. Non so se me lo merito" Michael si fece paonazzo. "Forse fino ad ora nessuno ha imparato a conoscerti a fondo. Sei una persona di cui si può fidare, un amico e un attimo confidente. Sai come farti volere bene dalla gente. Adam è un ragazzo fortunato" Alex sorrise dolcemente. "Quindi, va a casa. E goditi l'estate"

"Grazie, Alex" disse Michael visibilmente emozionato "Lo farò" gli strinse la mano e uscì dall'ufficio. Si sentiva il cuore pieno di gioia, il petto pulsava all'impazzata. Finalmente la rivincita che da sempre aveva desiderato, finalmente c'era chi aveva apprezzato le sue doti, dopo un periodo buio, forse, poteva guardare oltre. Non chiamò Adam, voleva correre a casa e abbracciarlo, dargli di persona la bella notizia. Vide Andrew che era ancora al telefono, optò per chiamarlo più tardi, prese le sue cose e si diresse di nuovo in ascensore. Notò successivamente una notifica al suo smartphone, c'era un messaggio di Josh che, stranamente, dopo giorni di silenzio, era tornato a farsi sentire. Ora che aveva avuto questa bella notizia, Michael si sentì pieno di energie.

"Non ci siamo sentiti più, come stai?" c'era scritto "Quando possiamo parlare?" domandava il ragazzo. "Oggi pomeriggio ci sei?" scrisse Michael. La risposta non tardò ad arrivare "Sono a casa tutto il giorno al lavoro. Mi puoi raggiungere? Non mi faccio strane idee, giuro" e gli allegò l'indirizzo. Michael avrebbe chiuso i rapporti con Josh quel pomeriggio stesso, non c'era spazio nel suo cuore per una persona del genere. Aveva commesso degli errori, aveva sbagliato a coinvolgere Josh nei suoi casini, ma ora come ora, era tempo di chiudere la questione. Il suo cuore batteva per Adam e la sua mente si scuoteva al pensiero di Chris. Mesi fa aveva fatto una scelta, ma ora doveva riconsiderare la decisione intrapresa a Copenaghen. "Chris oppure Adam?" senza indugi, senza remore, Michael tornò alla radice dei suoi problemi e questa volta li avrebbe affrontati con cognizione di causa. 

Continua... 

Forbidden LoveWhere stories live. Discover now