Capitolo 29: Conversazioni scomode

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Per la prima volta dopo tanto tempo qualcosa nella vita di Michael stava filando liscio. La prima settimana di lavoro, in quel folle mondo chiamato Vogue, stava per concludersi nel migliore dei modi. Alex, Il suo capo servizio, non si era certo sbilanciato con qualche complimento; Michael era ancora visto come il raccomandato, come l'amico Chris, però aveva notato che non veniva mai ripreso, i suoi articoli erano messi sempre in prima linea (soprattutto quelli che trattano le tematiche televisive), non una correzione (erano sporadiche), non una ramanzina sull'utilizzo del CMS, tutto andava come doveva andare. Michael si accorgeva che Alex era soddisfatto del lavoro che stava svolgendo, quando accennava un piccolo sorriso in viso ogni qualvolta che un suo articolo veniva messo on-line. Questa la soddisfazione più bella. Anche se era finito a Vogue per un semplice capriccio di Chris, per una perversa voglia del sexy fotografo di riavere Michael al suo fianco, il giovane si era fatto valere, aveva sfoderato le sue armi migliori, perché quel posto se lo meritava fin dall'inizio.

Michael si sentiva a suo agio in redazione, ogni volta che varcava la soglia riusciva a lasciare tutte le sue preoccupazioni fuori dall'ufficio. Si, perché Michael ancora non riusciva a togliersi dalla mente il pensiero di Chris. Ora che aveva saputo che Adam gli aveva sferrato un pugno violentissimo in viso, le cose si erano fatte più complicate del previsto. Michael in tutti i modi cercava di intavolare il discorso con Adam, per ragionare su quanto accaduto, per fargli capite che in questo modo non ha risolto nulla, anzi Chris sarebbe presto tornato al contrattacco. Era un tipo che non mollava la presa così tanto facilmente. Adam però glissava sempre, dicendo "E' tutto ok. Si è meritato quel pugno. Ora ti lascerà in pace". Michael voleva credergli, ma sapeva che Chris se desiderava qualcosa avrebbe usato tutte le frecce del suo arco pur di raggiungere lo scopo. Avrebbe trovato un modo per mettersi in mezzo, per creare scompiglio, per far vacillare il legame fra Adam e Michael, e questa sensazione di impotenza cominciava a dar fastidio al giovane giornalista.

Michael aveva più volte cambiato atteggiamento verso Chris, a volte voleva prenderlo anche lui a pugni, a volte avrebbe voluto incontrarlo e parlare in maniera chiara a concisa, altre volte voleva spingersi oltre, baciarlo, andare a letto con lui, fare tutto quello che fra di loro non è mai accaduto. Poi tornava alla realtà, perché si rendeva conto che il sentimento che provava per Adam era vero, sincero, inimmaginabile, ed il ragazzo non si meritava di essere tradito. Però Michael si sentiva in dovere di fare qualcosa, sentiva il bisogno di affrontare Chris e chiudere la faccenda, forse solo in questo modo la sua storia con Adam poteva procedere a gonfie vele. Non che fino adesso c'era qualcosa che fosse andato storto, da quella domenica in cui Adam si è aperto nei suoi riguardi e dopo quella scazzottata con Chris, era cambiato qualcosa. La loro relazione aveva raggiunto lo step successivo. Anche Mary e David si erano accorti di questo cambiamento, quando mercoledì sera erano venuti a cena a casa di Adam.

Questi pensieri, questa voglia da parte di Michael di chiudere con Chris e con tutto quello che è successo negli ultimi mesi, pareva essere una sua priorità "Ma se poi Chris parla con Adam? E se rivelasse qualcosa sul nostro ipotetico incontro?" Eppure Michael doveva far qualcosa, doveva chiudere con Chris, doveva parlare con lui per sistemare la questione "In un posto affollato, così non ci sarà modo che mi salti addosso"

Ma era comunque difficile resistere al fascino del sexy fotografo. Anche se Adam era come un diavolo sotto le coperte, capace di farlo godere come nessuno mai aveva fatto fino ad ora, gli faceva impazzire quando gli toccava il fondoschiena oppure quando con la lingua gli bagnava i capezzoli, Michael ricordava ancora il tocco di Chris. È impresso nella sua mente il momento in cui lo ha incontrato al Central Park, quando ha ballato con lui al Just Kiss e lo ha baciato ardentemente sulla pista da ballo, e soprattutto per Michael è impossibile dimenticare quel pomeriggio trascorso al Paradise Hotel. Però tutto passa in secondo piano quando ricorda tutto quello che è accaduto a Copenaghen, il modo come lo ha usato, come si è comportato nei suoi riguardi. "Adam è diverso, lui non lo avrebbe mai fatto".

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