Capitolo 38: Tragica Fatalità

501 33 4
                                    







Justin fu svegliato da un forte odore di caffè e bacon. Era steso a pancia in giù sul letto di Andrew, la schiena nuda, un raggio di sole lo accarezzava, una brezza che gli solleticava i piedi. Si svegliò con il buon umore nonostante l'ansia e la paura attanagliavano la mente e il cuore. Era trascorsa più di una settimana dal momento in cui Justin era piombato a casa di Andrew, un lasso di tempo forse troppo bene per metabolizzare il tutto. Amare un assassino non era per nulla facile, ma soprattutto essere complice di un atto malavitoso e cercare di nascondere una verità dilaniante, era un peso troppo grande da sopportare. Eppure Justin nonostante tutto, ha guardato oltre i segreti e gli scheletri dell'armadio che il giovane Andrew ha dovuto custodire per tutto questo tempo. Vivere a stretto contatto con un omofobo e subire vessazioni di ogni tipo non è certo un'impresa da nulla; Andrew infatti è stato fin troppo tenace a sopportare tutto questo, a sopportare l'odio irrefrenabile di suo fratello Enrik.

Justin in tutta questa follia, cercava in ogni modo di trovare una giustificazione, di razionalizzare il tutto e, soprattutto, di capire il gesto che Andrew aveva compiuto. "E' stata legittima difesa" si ripeteva ogni volta "La rabbia lo ha guidato a compiere questo gesto" continuava. Justin sapeva che era tutto sbagliato, sapeva che da uomo di legge doveva arrestare il giovane Andrew, doveva accusarlo di omicidio colposo ed occultamento di cadavere, eppure ogni volta che lo guardava negli occhi, ogni volta che quel ragazzino sorrideva, tutti i dubbi e le incertezze, sparivano. Alla fine aveva fatto la scelta giusta. Tutte le mattine ripeteva lo stesso rito, che fosse nel suo letto o in quello di Andrew; prima la mente faceva spazio alla razionalità, poi il cuore prendeva il sopravvento e Justin si convinceva che avrebbe fatto l'impossibile per salvare Andrew e garantire al giovane la vita che si meritava. Erik è stato un pessimo fratello, una persona che, forse alla fin fine, si meritava tutto il male di questo mondo.

L'odore del caffè si faceva sempre più invitante, come un richiamo selvaggio. Justin si stiracchio, strabuzzò gli occhi, indossò i boxer che erano ai piedi del letto e si diresse in cucina. Erano le 7 di mattina, era una giornata particolare, per questo motivo i dubbi e le incertezze si presentarono più forti e vibranti che mai. È pur vero che la polizia brancolava ancora nel buio, non c'era nessun indiziato per la morte di Enrik, ma quel video incriminante che riprendeva Andrew al negozio pagare una maglietta con la carta di credito del fratello, sarebbe stato fondamentale per le indagini. Custodito nel server del distretto, andava distrutto, cancellato, e forse solo in questo modo la faccenda poteva chiudersi una volta per tutta. La giornata appena iniziata era importante perché era quella giusta, quella fondamentale, l'unica giornata in cui Justin, a sera, si sarebbe trovato da solo al distretto e avrebbe potuto agire indisturbato. Si doveva agire in fretta. Justin aveva paura ma a quanto pare, per amore di Andrew, era disposto a correre questo rischio.

"Buongiorno detective" disse Andrew con un sorriso smagliante mentre terminava di preparare la colazione "Caffè? È nero, amaro, come piace a te" Il ragazzo indossava una semplice canotta bianca e un boxer azzurro aderentissimo che fasciava sul suo corpo come una seconda pelle. Justin adorava quel fondoschiena così sodo e invitante, non poteva fare a meno di averlo tutto per sé, tanto è vero che al solo pensiero, sentì un fremito nelle parti basse. Guardò Andrew intensamente, fotografò quell'immagine nella sua mente, come se avesse paura di dimenticare quanto fosse bello e sexy il suo amante, quanto fosse pericoloso amare una persona come lui.

Sentiva il sentimento crescere, un sentimento forte, inimmaginabile, prendeva forza minuto dopo minuto, era quasi inarrestabile, era veemente, più forte delle altre volte. Voleva proteggere quel ragazzo così sfortunato, ma Justin sapeva benissimo che quel segreto che ora entrambi custodivano, a lungo andare, avrebbe logorato entrambi. Eppure non riusciva ad immaginare la sua esistenza senza Andrew, senza quel sorriso dolce e sincero, senza i suoi baci, i suoi respiri. Le ansie del risveglio sparirono di nuovo così com'erano tornate, Justin amava Andrew, di un amore puro e semplice, non voleva far altro che vivere insieme a lui, costi quel che costi.

Forbidden LoveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora