7 CAPITOLO

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  Harry Potter si smaterializzò nel salotto di casa sua e si guardò intorno con occhi quasi spiritati e il respiro affannoso per l' ansia e la paura.
Ron si smaterializzò subito dopo di lui e dopo una breve occhiata di controllo, guardò il suo migliore amico " andiamo di sopra" gli disse e Harry annuì cominciando a correre verso le scale.
Fecero i gradini a due a due, velocemente, Harry sentiva una fitta al cuore per ogni macchia di sangue che vedeva sulle scale e capì che probabilmente Lily era scesa al piano inferiore per allontanarsi da quello che era successo.
Appena arrivarono davanti alla stanza di Ginny il cuore di Harry si fermò definitivamente.
Ginny non c' era e Luna sembrava morta ed era riversa sul letto con un lago di sangue intorno a lei.
Ron si avvicinò lentamente a Luna, le sue labbra strette in una linea sottile e le sue orecchie rosse come i suoi capelli, a testimonianza della rabbia che stava provando in quel momento.
Voltò la loro amica e fece un passo indietro spaventato " mio Dio" sussurrò, poi guardò Harry " stanno diventando spietati e..." Ginny dev' essere in mano loro, ma questo non lo disse perché lo sguardo di Harry era un misto di preoccupazione, angoscia e rabbia.
Ron si avvicinò ad Harry " dobbiamo trovarla" gli disse, le lacrime che riempivano i suoi occhi azzurri e Harry annuì senza riuscire a staccare gli occhi dal corpo di Luna.
" Di nuovo quel dannato simbolo" imprecò pieno di rabbia e Ron annuì.
Proprio in quel momento il rumore di una smaterializzazione li fece scattare in allarme, si guardarono, prima di precipitarsi di sotto, ma videro soltanto Albus e Alice – mano nella mano- che si guardavano intorno impauriti.
Albus alzò i suoi occhi verdi su suo padre " la mamma sta bene?" chiese in tono pieno di angoscia.
Harry chiuse gli occhi " è stata presa" rispose con un filo di voce e Alice si portò entrambe le mani a coprire la bocca mentre si voltava verso Albus.
Albus scosse la testa " non è vero " si oppose salendo gli scalini per andare a controllare, ma Harry lo fermò per l' avambraccio " non andare" gli disse e Albus guardò quegli occhi così identici ai suoi " perché?" gli chiese " perché?" ripeté alzando la voce, visto che il padre non gli rispondeva.
Harry sospirò " hanno ucciso Luna e..." prese un respiro " ho già una figlia sotto shock"
Albus emise uno sbuffo che era quasi più una risata, divenne rosso nella zona orecchie, caratteristica che aveva ereditato dalla sua parte Weasley " Lily fingeva" disse rabbioso.
Alice scosse la testa " Albus" lo ammonì, ma Harry la interruppe come se non l' avesse sentita " che stai dicendo?" gli chiese.
Albus alzò il mento e fissò gli occhi di suo padre, sapeva che avrebbe dovuto smettere. Suo padre gli sembrava invecchiato di dieci anni nell' anno trascorso, i suoi capelli erano ormai quasi totalmente ingrigiti e i suoi occhi erano perennemente spenti.
Albus sapeva che era la sofferenza e sapeva che non lo aveva aiutato vedere il rapporto di odio che si era instaurato tra lui e Lily, ma contemporaneamente era stato proprio lui ad insegnargli a non fingere mai, a non accettare compromessi, a portare avanti la verità a qualsiasi costo.
E lui non ce la faceva più, non poteva più portarsi dietro questo peso.
Senza distogliere gli occhi da suo padre esplose. " Sto dicendo che è tutta colpa sua. Sto dicendo che è lei a provocare tutta la sofferenza che stiamo passando, sto dicendo che ha uc..." Albus non riuscì a completare la frase perché Harry gli tirò uno schiaffo.
Albus si portò una mano alla guancia e guardò suo padre con gli occhi pieni di lacrime, ma lui non lo stava guardando bensì stava guardando la sua mano; non aveva mai tirato uno schiaffo a nessuno dei suoi figli, era stato sempre un padre che aveva asserito che le cose andavano spiegate e non imposte, ma sentire Albus affermare una cosa del genere lo aveva fatto sentire come un padre che aveva fallito.
" Non voglio mai più sentire una cosa del genere " gli impose " è la verità" scattò Albus con le lacrime agli occhi e la mano ancora appoggiata sulla sua guancia come se bruciasse più il ricordo del gesto.
Gli occhi di Harry sembravano pieni di dolore " non posso credere che tu pensi che tua sorella possa fare una cosa del genere...siete cresciuti insieme..."
Albus non lo lasciò neanche finire, scosse la testa e lo guardò rabbioso prima di scendere gli scalini e uscire di casa.
Alice guardò un attimo Harry e Ron e poi lo seguì intenzionata a far rientrare un po' di ragione perduta in quella testa ostinata.
***
Draco entrò dentro la stanza visite e la prima cosa che lo colpì fu il sangue.
Lily Potter era probabilmente stata addormenta e giaceva stesa nel lettino, ma ne era ricoperta: i suoi capelli già rossi, avevano assunto una tonalità ancora più scura e il suo viso sembrava quasi quello di un pittore che aveva fatto degli esperimenti.
Scorpius era seduto in un angolo del letto e continuava a tenerle la mano e Teddy Lupin era a pochi passi da loro, le braccia conserte e il viso contratto per la rabbia.
" Scorpius" , Draco chiamò il figlio e lui alzò lo sguardo " papà, devi aiutarla" gli disse e Draco rimase colpito dal tono basso della sua voce, come se si stesse impegnando a tenere le sue emozioni sotto controllo.
Annuì " certo" asserì " mi spiegate cosa è successo?" chiese guardando i due ragazzi davanti a lui.
" E' arrivata in palestra così, non è ferita, ma è scioccata e non riusciamo a farle dire che cosa le è successo" rispose Teddy.
" Non c' è nessuno con lei?" chiese Draco, pensando ad Harry o ad Albus, ma Teddy scosse la testa " sono a controllare la casa, non sappiamo cosa sia successo" rispose.
" Ci siamo noi con lei" intervenne Scorpius e Draco strinse gli occhi, possibile che lui...
Scosse la testa e sospirò, non era comunque il momento di pensarci " devo visitarla e quindi vorrei che usciste" ordinò Draco.
Teddy annuì e si avviò alla porta " Alzati, Scorp" gli ordinò il padre e suo figlio si morse più volte il labbro superiore con i denti, come se volesse dirgli qualcosa, ma non ne avesse il coraggio fino in fondo.
Draco gli mise una mano sulla spalla " alzati, Scorp" ripeté Draco, con voce un po' più dolce e la sensazione in fondo al cuore di non essersi sbagliato.
Scorpius strinse un' ultima volta la mano di Lily " tornerà quella di prima, vero?" chiese senza togliere gli occhi dalla figura addormentata di Lily.
Draco sospirò " certo" rispose " dimentichi che si è ripresa dopo l' attacco dell' anno scorso" gli disse e Scorpius annuì prima di alzarsi.
Draco sentì la porta chiudersi e guardò Lily, non era affatto sicuro che si sarebbe ripresa, non era affatto sicuro neanche che si fosse davvero ripresa dall' orribile esperienza dell' anno prima, ma come poteva dirlo a suo figlio e se poi, davvero, fosse stata- come credeva di aver intuito- la madre di suo nipote, voleva dire che in un modo o nell' altro si sarebbe rialzata da quel letto.
Eppure, da quello che aveva capito, suo nipote odiava sua madre.
Un' infermiera entrò dentro la stanza e lui si riscosse dai suoi pensieri " per favore, Sylvie aiutami a spogliarla per visitarla, poi lavala e infilale il camice"
L' infermiera annuì e cominciò a toglierle la maglietta della divisa, Draco sapeva che era azzurra, l' aveva vista mille volte indosso a suo figlio, ma quella maglia sembrava di un colore indefinito, il rosso sangue mischiato all' azzurro avevano dato vita ad un colore simile al viola, ma meno intenso.
Appena il torace di Lily fu scoperto, Draco prese la bacchetta per visitarla e vide la moltitudine di segni che la ragazza aveva sulla pelle, non erano una novità per lui, l' aveva viste il giorno stesso in cui gliele avevano fatte, ma ogni volta non poteva fare a meno di pensare alla cattiveria che avevano impresso sulla pelle di quella ragazza: tante cicatrici di diversa grandezza, tante bruciature che erano dappertutto sulla base del collo, sul suo petto, sulle sue braccia e, anche se non era ancora scoperta, Draco sapeva che le avrebbe viste anche sulla pancia e sulle gambe.
Sospirò, ricordando quando l' aveva curata più di un anno prima e pensando allo sguardo di suo figlio mentre Lily era di nuovo in quel lettino. Non riusciva a capire come fosse possibile, eppure tutto faceva pensare che Lily fosse la madre di Pegasus, glielo aveva detto lui stesso il giorno che l' aveva conosciuto: tutto in lui faceva pensare ad un Potter, ma continuava a non capire come fosse possibile, lui stesso l' aveva operata. Lui stesso le aveva comunicato che per lei sarebbe stato difficilissimo poter aver figli.
Difficile, ma non impossibile, si disse e quindi poteva anche essere.
***
Scorpius era seduto su una poltroncina in sala d' attesa e aveva la testa bassa e le mani tra i capelli biondi.
Pegasus si avvicinò lentamente, era praticamente sicuro che suo padre non sarebbe stato molto felice di vederlo, ma doveva riuscire ad avvicinarsi a lui.
" Sei solo?" chiese, sedendosi accanto a lui.
Scorpius alzò il viso e concentrò lo sguardo su di lui e Pegasus poté notare che aveva gli occhi stanchi e gonfi come se si fosse appena svegliato.
" Che ci fai qua?" gli chiese e Pegasus scosse le spalle guardando davanti a sé " ho pensato di venire a vedere come stava la figlia del grande capo".
Scorpius emise un sorriso stanco " cerchi d' ingraziarti il capo?" gli chiese schernendolo " sappi che Harry Potter non si fa corrompere" lo informò.
" Oh, lo so bene, lui è il salvatore del mondo magico, lui è la leggenda, lui combatte i cattivi, ma a quanto pare se ne è trovata una in casa" affermò, studiando la sua reazione.
Scorpius trattenne il respiro e si sollevò diritto sulla sedia " hai sentito quello che ha detto Albus?" gli chiese, ma era una domanda retorica.
" Erano bugie".
" No, non lo erano" affermò Pegasus guardando Scorpius negli occhi.
" Certo che lo erano e non ti merita entrare negli affari dei due Potter" lo ammonì.
" E' una minaccia?" chiese Pegasus e Scorpius sospirò " è un consiglio" gli rispose.
Non gli piaceva quel ragazzo, ma non voleva neanche che si facesse un' idea sbagliata di lui.
" Sembri tenere molto a Lily Potter, invece io credevo che la tua amicizia con Albus Potter ti avrebbe spinto a prendere le sue difese" disse Pegasus.
" Non credo che siano affari tuoi" lo avvertì " e comunque hanno entrambi sofferto molto" chiarì Scorpius.
Pegasus annuì cominciando a giocherellare con il suo elastico nero " già, la perdita del loro fratello, giusto?" chiese e Scorpius sospirò rumorosamente.
Si alzò in piedi e guardò Pegasus negli occhi " comunque vadano le cose, non parlare mai, mai di James davanti a nessun altro Potter" lo avvertì.
Pegasus notò l' urgenza negli occhi di suo padre " perché?" gli chiese.
Nel suo tempo tutte le fonti che aveva avuto sulla morte di suo zio erano state depurate.
I libri ed i giornali erano costantemente controllati dagli Apocalittici e tutto ciò che veniva pubblicato e stampato doveva passare il loro vaglio.
A volte c' erano state fughe di notizie e radio o giornali clandestini, ma erano sempre state su notizie del loro tempo- notizie che potessero aiutarli a fuggire e sopravvivere- ma erano sempre stati scoperti e puniti con la morte proprio come era accaduto a Teddy e Victoire.
I racconti di suo padre e dei suoi nonni invece erano sempre stati molto vaghi. Nessuno parlava della morte di James Potter, tutti lo volevano proteggere e continuavano a dirgli che aveva sofferto anche troppo, quindi adesso si ritrovava a non sapere molto del proprio passato.
" Vuoi saperlo per una macabra curiosità?" gli chiese Scorpius e Pegasus sbuffò " non so come mai tu abbia questa alta opinione di me" gli disse sarcastico " ma ti assicuro che se provi a conoscermi potrei anche piacerti" concluse con un ghigno che a Scorpius ricordò quasi una delle sue espressioni più sprezzanti.
" Oh, ma tu mi piaci" affermò Scorpius con sarcasmo " è che non capisco dove finiscono le tue bugie ed inizino le menzogne" continuò.
Pegasus si voltò verso di lui " io non mento" dichiarò punto sul vivo.
Sua madre mentiva, sua madre era cattiva, lui non lo era.
" Ah no?" gli chiese Scorpius, guardando il suo braccio e Pegasus si accorse che stava martoriando il suo braccialetto da troppo tempo e il movimento non era passato inosservato a Scorpius.
" E' solo un vizio" si giustificò.
Un vizio che aveva preso per non impazzire, ma questo per ora non poteva spiegarlo a suo padre.
Scorpius alzò le spalle per fargli capire che non gli importava molto e poi spostò di nuovo lo sguardo sugli occhi di suo figlio " Io so che non sei chi dici di essere e so che non sei venuto a Londra per fare il corso Auror, quello che non so è che cosa vuoi davvero e ti giuro che ti starò con il fiato sul collo fino a quando non lo scoprirò, fino a quando non farai un passo falso e se sei un Apocalittico..."
" Non sono un Apocalittico".
Pegasus si accorse di aver alzato la voce e di essersi alzato in piedi nello stesso istante, ma non poteva essere accusato di essere ciò che più detestava.
Draco aprì la porta e Scorpius si voltò verso la porta.
" Sta bene?"
" Che succede?"
Draco e Scorpius parlarono contemporaneamente, ma Pegasus non udì nessuno dei due, troppo impegnato a concentrarsi per non esplodere.
La sua rabbia era montata in pochi secondi e sentiva già le mani tremare e accendersi di energia.
Doveva andarsene o rischiava di perdere il controllo di nuovo.
Prese un respiro cercando di calmarsi " non dirlo mai più. Non osare mai più " lo ammonì prima di andarsene.
Scorpius sospirò e alzò gli occhi su suo padre " si può sapere che succede?" chiese Draco, ancora turbato per la reazione del nipote.
Quando era uscito sembrava che tutto il suo corpo vibrasse e poi aveva abbassato lo sguardo ed era sicuro di aver visto una luce argentea circondare le sue mani chiuse a pugno.
" Niente" rispose Scorpius alzandosi e provando ad entrare nella stanza, ma Draco lo fermò per l' avambraccio.
" La ami davvero?" gli chiese mentre Scorpius si voltava verso di lui.
Scorpius non rispose, ma non ce ne fu bisogno. Draco conosceva suo figlio meglio di se stesso e poteva leggergli la risposta nelle iridi dei suoi occhi.
" L' ho risvegliata dal sonno incantato, ma adesso si è riaddormentata quindi lasciala stare" gli raccomandò.
Scorpius annuì ed entrò nella stanza.
***
Lily era distesa a terra, le lacrime che le scendevano dagli occhi e finivano nella sue orecchie rendendo i suoni intorno a lei stranamente ovattati.
Tutti urlavano: sua madre, i suoi fratelli e lei cercava di capire che cosa gli stavano facendo.
Aaron era il suo ragazzo o almeno così aveva creduto, prima di capire che l' aveva soltanto usata per guadagnarsi la sua fiducia e per entrare tranquillamente nella sua casa.
" Non puoi farmi questo" lo pregò e lui rise. Una risata potente, maligna, piena di rabbia.
" Non posso? E chi me lo impedirà? Tu forse?" le chiese, puntandole la bacchetta alla gola.
Lily alzò il viso cercando di guardare dietro di sé e per un attimo vide gli occhi di James e il sangue attorno a lui: sembrava la guardasse e Lily singhiozzò più forte, cercando di muovere la mano per raggiungere la sua alzata sopra la sua testa, ma non poteva, l' incantesimo immobilizzante glielo impediva.
" Lasciali stare" ordinò al ragazzo davanti a lei " uccidi me e lascia stare la mia famiglia" continuò disperata.
Aaron mosse i suoi lunghi capelli castani e si chinò su di lei lasciando che questi le ricadessero accanto.
" Ti dirò una cosa" le sussurrò accarezzandole una guancia.
Lily chiuse gli occhi sapendo che sottrarsi le era impossibile, ma sentì le sue mani stringerle le gote e costringerla ad aprire gli occhi.
" Devi guardarmi" le ordinò " eri così felice di guardarmi quando facevamo..."
Lily gli sputò nel viso e lui le tirò uno schiaffo facendole voltare la testa, ma Lily la raddrizzò subito guardandolo dritto negli occhi con tutto l' odio che sentiva di provare per lui.
" Perché lo stai facendo?" gli chiese rabbiosa.
" Perché lo stai facendo?" la prese in giro con voce piagnucolosa " c' è bisogno di un motivo?" le chiese " il fatto che siete Potter non lo è abbastanza?" chiese ancora.
" Che significa?" domandò Lily di rimando, ma lui si scostò per riprendere la bacchetta " ti faccio vedere" le disse con un ghigno perfido.
Lily strinse i denti fino a sentirli scricchiolare e guardò di nuovo in alto per cercare gli occhi di suo fratello, la stava ancora guardando, ma stavolta le sembravano più offuscati, più spenti e dove prima c' era il suo braccio, Lily vide con orrore che c' era soltanto la sua spalla.
Cominciò ad urlare, ma non sapeva se era per quello che Aaron le stava facendo o per quello che avevano fatto a suo fratello.
Urlò e urlò ancora, fino a quando la voce non le venne a mancare, fino a quando i polmoni non richiesero aria, fino a quando non sentì i suoi sensi scemare e andare alla deriva.
Urlò di nuovo, ma qualcuno la prese tra le braccia e la strinse a sé " Lily" era la voce di Scorpius e Lily aprì gli occhi, il respiro affannoso e gli occhi pieni di lacrime " io...io..." non riusciva neanche a formulare un discorso coerente e si limitò a guardare Scorpius negli occhi.
Quegli occhi così diversi da quelli di Aaron, quegli occhi che sembravano dirle di non temere niente che non l' avrebbe abbandonata, quegli occhi che non poteva permettersi di amare.
Mise le mani sul petto di Scorpius per scostarlo da sé e si lasciò cadere sui cuscini " sto bene" affermò e Scorpius sorrise lievemente: parlava e questo era già un grande passo avanti.
" Io ho solo...solo sognato..."
" James" la interruppe Scorpius " l' hai nominato nel sonno" aggiunse e Lily abbassò gli occhi sentendoli riempire di lacrime.
Scorpius le mise l' indice sotto il mento sollevandoglielo " io ti voglio aiutare, perché non vuoi permettermelo?" le chiese e Lily, per un attimo, si perse in quegli infiniti occhi ghiaccio.
" Io sono come l' erba cattiva, sono come un parassita, uccido tutto ciò che mi sta intorno"
Scorpius si allontanò appena e lei emise un amaro sorriso " hai sentito mio fratello, no?" gli chiese, ma Scorpius scosse la testa " credo che correrò il rischio" affermò e Lily sgranò gli occhi.
Diceva sul serio?
" Non mi credi?" le chiese quasi sorridendo e Lily sbatté le palpebre " ho appena trovato l' ennesima persona uccisa a casa mia, mia madre è scomparsa ed io ti giuro che farò di tutto, veramente di tutto, compreso vendere la mia anima per ritrovarla e uccidere tutti gli Apocalittici che trovo e tu mi dici che vuoi correre il rischio per starmi vicino?" gli chiese quasi incredula.
" Nessuno sano di mente lo farebbe" affermò e Scorpius guardò i suoi occhi castani.
Dopo quello che le era accaduto l' anno prima Lily era cambiata e lui lo aveva notato in tante cose, ma dopo quel pomeriggio Lily era cambiata ulteriormente e lo poteva vedere dai suoi occhi: erano diventati duri e freddi come due pezzi di marmo.
" Io non sono sano di mente" le rispose passandole un pollice sopra la guancia e giurando a se stesso che sarebbe riuscito a far tornare il calore nei suoi bellissimi occhi.

E se domani...Where stories live. Discover now