Capitolo 2.

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Sono sola. Sola in questa stanza. Sola in questa stanza dietro una libreria con un assassino che mi cerca.

Sento i suoi stivali battere sul pavimento lentamente.

Ho il cuore che batte a mille,cosa dovrei fare? Affrontarlo?

Non so cosa fare,rimango immobile,ma il mio subconscio mi dice di affrontarlo.

Esco dal nascondiglio e vado verso di lui fischiettando la canzoncina che fischiava lui prima.

Mi trovo davanti a lui. Mi guarda negli occhi senza dire una parola. Sembra confuso e io gli sorrido. Che cosa sto facendo?

"Perché non scappi?"

"Dovrei farlo?" Gli dico guardandolo negli occhi.

"Lo fanno tutti."

"Bene,allora ora scappo." Comincio a correre ridendo,ma poi mi fermo di colpo continuando a ridere.

"Devo pure urlare?" Gli chiedo divertita.

Lui continua a guardarmi senza dire niente.

Mi punta il fucile sul petto e io faccio finta che non mi importi.

"Vai spara." Lo incoraggio.

"Perché non hai paura?" Mi chiede.

È più alto di me e questa cosa mi mette terribilmente a disagio.
Non capisco perché non mi spaventi,insomma tutti tremerebbero se fossero in questa situazione.

"Io non ho mai paura." Taglio corto.

"Chi sei?" Mi chiede con voce cupa.

Sono sempre stata molto coraggiosa e diversa dalle altre. Da piccola ricordo che quando sono andata ad un pigiama party,durante la notte ho chiamato mia madre dicendole di venirmi a prendere perché le altre bambine volevano dormire con la luce accesa perché avevano paura. Tutti mi dicono sempre che non sono come le altre persone,che sono diversa.

"Sono chi vuoi che io sia,scegli tu." Ci guardiamo negli occhi senza dire niente per un po' di tempo.

Decido di sedermi per terra e lui continua ad osservare ogni mio movimento.

"E tu? Chi sei?" Decido di rompere quel silenzio.

"Sono il male."

"Immagino." Dico roteando gli occhi al cielo.

Vedo i suoi occhi incupirsi dalla rabbia.

"Non mi credi?!" Sta volta urla,ma io non mi scompongo.

Sbuffo e faccio una faccia scocciata.

Lui si avvicina e mi punta l'arma sulla fronte.

"Non lo vuoi fare davvero."

"Che ne sai?"

"Non ti lasceresti distrarre da me e io non sarei ancora viva." Dico alzandomi e avvicinandomi ancora di più a lui.

Potevo sentire il suo respiro lento,il suo odore. Gli accarezzo dolcemente la guancia e i disegni sulla pelle se ne vanno lentamente,mostrando il suo viso.

Ha la carnagione chiara,gli occhi color nocciola,molto belli. Le sue labbra hanno una perfetta forma che ti viene voglia di baciarlo. Sembra un ragazzo così buono,ma l'apparenza inganna.

Nessuno dei due distoglie lo sguardo e una lacrima gli riga la guancia sinistra ,ma io la asciugo velocemente.

Si avvicina a me per baciarmi,ma io lo fermo.

"Devi andare." Sussurro all'orecchio.

Dopo pochi secondi scompare,non so come. Cos'era? Un fantasma? No,non esistono. Era tutto frutto della mia immaginazione?

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