Il ragazzino aveva alzato il viso dal cuscino dove si era ritrovato appoggiato, non c'era più nessuna traccia del calore emanato dal corpo di Harry.
«Haaaarreh?» Louis piagnucolò mentre si tirava su a sedere, le gambe attorcigliate tra le lenzuola candide e i capelli scompigliati dalle ore di sonno appena cessate.

Un debole fischiettare giunse alle orecchie del ragazzo che si era appena svegliato, la luce del bagno era accesa e notò che se si spostava un po' poteva vedere la figura longilinea di Harry girata di spalle alla stanza da letto.

Il ragazzo più grande indossava solamente le mutande, i muscoli della sua schiena e delle sue braccia si flettevano mentre passava la lama del rasoio sulla pelle del suo viso, togliendo i pochi peli che la rendevano ispida e la schiuma profumata che aveva utilizzato per radersi.

Louis si ritrovò ad arricciare il naso al rumore che produceva la schiuma quando cadeva in grosse quantità nel lavandino, le sue gambe che sembravano schiacciate da un masso da quanto gli dolevano mentre si alzava dal grande letto che solo poche ore prima era stato scenario di una notte d'amore.

«Babe» dopo poco il viso di Louis sprofondò nella pelle della schiena del proprio ragazzo, dove ancora si potevano intravedere i segni che aveva lasciato con il rossetto, accompagnati dai graffi rossi che disegnavano la sua pelle bianca.
Il nasino del più piccolo fu strofinato sulla pelle calda, le spalle di Harry che tremavano dalle roche risate che lasciavano le sue labbra.

«Buon giorno, piccolo»

«Mhm, finisci di farti la barba - inesistente - e torna a letto a farmi le coccole. Poi scendi e preparami un tea»
il ragazzino rise quando l'altro si girò e lo prese di peso, coricandoselo in spalla, il suo corpo completamente nudo a premere contro la pelle calda del riccio.

«Aaargh Harry! Mettimi giù!»
«Te lo meriti?»
Louis piagnucolò, ritrovandosi a scalciare con le gambe «Sì, cosa avrei fatto di male?»

«Mhh, fammi pensare,» Harry posò il corpo esile dell'altro sul letto, sovrastandolo subito dopo e approfittando del fatto che Louis avesse deciso di cingere la sua vita con le cosce.
«Mi hai preso in giro mentre mi radevo-» «Ma non è vero!»

«Shht, fammi finire» i due stavano comunicando a sussurri, i sorrisi sempre presenti sui loro volti.
«Stavo dicendo..mi hai preso in giro, non sapendo che mi rado in modo da non irritarti il viso quando ci baciamo»

«Irritarmi?» Louis sussurrò, le labbra che si muovevano lentamente: Harry le stava osservando.
«Mhm, la pelle ruvida a causa della barba può arrossarti la pelle» e l'ex soldato lo baciò dolcemente, inspirando il suo dolce profumo fruttato.

«Comunque dovresti metterti qualcosa addosso, altrimenti potresti ritrovarti sbattuto da qualche parte, amore»

E Louis rise mentre Harry si abbassava a leccargli una porzione di pelle dal collo sino alla carne tenera dell'orecchio.
«Mhm, ti è rimasta un po' di schiuma qui» il ragazzino si ritrovò a passare un piccolo dito sulla mandibola dell'altro, levando la schiuma in eccesso e portandosela alle labbra.

«Princesse io non lo farei, sai, non penso sia commestibile» e rise quando l'altro allontanò il dito dal proprio viso per sporcare la punta del naso di Harry con la sostanza biancastra.



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«Piccola non penso che sia il caso di fare una torta per capodanno. Piuttosto ti va di ascoltare un po' di musica? Papi ha comprato un nuovo disco» Louis sorrise tenendo propria figlia tra le braccia, non accorgendosi neanche dell'appellativo con cui aveva fatto riferimento ad Harry.

«Mi sento preso in causa» il sopracitato rise mentre andava a stringere i due tra le proprie braccia, lasciando poi un lieve bacio sulla guancia di Adie e uno sulle labbra di Louis.
«Papi?» la piccola batté le palpebre confusa mentre guardava il ragazzo riccio, le labbra schiuse e la fronte corrucciata.

«Har, come mai papà ti ha chiamato papi?» Adie portò le braccia in avanti, in direzione del riccio. Le sue labbra erano corrucciate in una muta richiesta di essere presa in braccio da lui.

Harry non se lo fece ripetere due volte, tenendo la bambina poggiata su un fianco mentre andava a spostarle i capelli dal viso con la mano libera.
«Non ha importanza piccola, papà è solo stanco e non sa cosa dice» detto ciò il riccio sorrise, coricandosela a cavalcioni sulle spalle.
La bambina cominciò a ridere, stringendo le manine alle lunghe dita di Harry, i suoi piccoli piedi che scalciavano.

Alla sua tenera età non poteva capire ancora, Harry e Louis non volevano affrontare un discorso del genere con lei.
Louis sperava solo che la piccola avrebbe cominciato a chiamare il ragazzo più grande "papà" di sua spontanea volontà.

Mentre Louis andava a mettere il nuovo disco (anche se la canzone era uscita nel '39) sul grammofono e le note di "You are my sunshine" iniziarono a riempire la stanza, Harry si ritrovò a pensare alla mattinata che avevano passato insieme, prima che Mark portasse Adie da loro.

I due amanti risero mentre si rincorrevano per le scale, Louis coperto di nulla e Harry mezzo nudo. Non c'era vergogna, nessuna traccia di malizia. I sorrisi sui loro volti erano sinceri e le loro mani curiose andavano a stuzzicarsi a vicenda i fianchi, provocandosi un leggero solletico.

Il più piccolo aveva poi cacciato un urletto, ritrovandosi presto seduto sulla poltrona in pelle presente nel salotto, con Harry che teneva le mani appoggiate sui braccioli di questo, il busto piegato in avanti in modo da trovarsi alla stessa altezza del viso arrossato di Louis.

Entrambi avevano il respiro accelerato, i petti che si alzavano ed abbassavano velocemente, i capelli scompigliati e gli sguardi a cercarsi.
«Sei talmente bello» Harry sussurrava come al solito quando gli faceva dei complimenti, complimenti che erano riservati solamente a lui. Harry trovava che non dovessero ascoltarli neanche i muri.

Una mano andò ad accarezzare la guancia liscia del più piccolo mentre il riccio si abbassava per baciargli castamente le labbra, sprofondando poi nel divano difronte al ragazzino.
«Mhm mi passeresti il giornale?»
«Ma l'ho appena preso in mano!»

«Daaai» e Harry semplicemente sospirò osservando il broncio che si era formato sul viso del proprio amato, decidendo di passargli il giornale.
Questo sorrise contento, aprendo i fogli di carta e muovendo distrattamente un piede a ritmo del disco che avevano messo poco prima, "Walkin' after midnight".

«Vorrei tanto farti una foto in questo momento» il labbro dell'ex soldato fu lambito dai suoi denti, le mani intente a giocare con la macchina fotografica che aveva appena preso in mano, dopo averla adocchiata adagiata sul tavolo.
«Ah si?» il ragazzino rise «fai pure» il sorriso era presente sulle sue labbra anche se coperto completamente dal giornale, una gamba che era andata a posizionarsi sull'altra, il fianco alzato e messo ben in mostra.

Harry non se lo fece ripetere due volte, scattando immediatamente una foto alla meraviglia che si trovava davanti, ascoltando i suoi risolini mentre si mordeva le labbra.


Harry scosse la testa riprendendosi dal suo stato di trance, guardando il ragazzo che amava intento a ridacchiare e ad ondeggiare impacciatamente i fianchi a tempo di musica. Il riccio gli si avvicinò, posandogli un'Adie addormentata in braccio e cingendogli i fianchi.

I due cominciarono a ballare lentamente, la bambina che sonnecchiava tra i loro corpi mentre fuori milioni di persone avevano già gridato, gridavano o l'avrebbero fatto a breve per la mezzanotte appena scoccata.

I fuochi d'artificio si potevano sentire in lontananza, le piccole scintille coloravano il cielo notturno mentre i due ragazzi si scambiavano baci e promesse, il disco girava a vuoto ormai terminato da qualche minuto.



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Ho fatto un capitolo di passaggio come mi avete consigliato, io invece consiglio a voi di andarvi a sentire le due canzoni che ho citato nel capitolo, trovo che ne valga la pena.

A presto, Mich Xx

Overlord ; larry stylinsonWhere stories live. Discover now