Chapter Thirty-Four

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-Come stanno??- Entrai come una furia nell'ospedale ed andai incontro alla madre di Crystal.

-Oh Julie..- Scoppiò in un pianto disperato e mi strinse forte. -Non ci dicono ancora nulla, né di loro né del bambino!- Disse tra un singhiozzo e l'altro.

Suo marito le mise le mani sulle spalle e lei si girò per abbracciarlo.

Cam mi baciò sulla fronte e mi disse: -Andrà tutto bene piccola..- Ed io cercai conforto in quelle parole come non mai.

Ci furono ore interminabili di attesa prima che un medico si schiarisse la voce uscendo dalla sala operatoria.

-Qualche parente di Jack Gilinsky?- Disse massaggiandosi i polsi.

I suoi genitori andarono velocemente verso il medico e li vidi tirare un sospiro di sollievo.

Mi parve poi di capire che chiesero di Crystal e del bambino e lui scosse la testa.

-I genitori o parenti di Crystal Steward?-

Avanzarono anche loro verso il medico.

Passarono lunghi minuti prima che tra le lacrime tornarono verso di noi.

Aspettammo in silenzio, l'ansia saliva ed io stringevo forte le mani di Cam.

Cazzo! Volete parlare???

-Ragazzi.. Crystal, Jack ed il bambino stanno bene.. è un miracolo!-

Queste parole furono seguite da tutte le nostre grida di felicità.

-Ragazzi un abbraccio di gruppoo!- Gridò Taylor, che non perse tempo per cingere la vita a Cloe con il braccio destro.

Lei arrossì ma nascose il viso tra le nostre spalle.

Ahhh l'amouur... ma quando si deciderà a tornare con lui??

-Ora può entrare qualcuno..?- Chiesi.

-Domani tesoro..- Mi accarezzò il viso la signora Steward.

-Andate tutti a casa, domani potrete vederla- Sorrise lievemente ripetendo agli altri ciò che aveva appena detto a me.

Mentre stavamo uscendo Cam mi posò la sua giacca sulle spalle.

-Fa parecchio freddo ora- Mi Sorrise ed io lo baciai.

-Ti amo..- Sussurrai. -Prometti che non te ne andrai mai-

-Te lo giuro.- Disse guardandomi negli con il mio viso tra le sue mani. -E ti amo anche io piccola.- Sorrise poi.

Morirei se perdessi Cameron.. abbiamo passato tante cose assieme e vederci ora mano nella mano sembra quasi un utopia.

-Cloe vieni con noi?- Chiese Cam.

-No.. rimango qua.. aspetto Daniel-

Stava mentendo.

Conosco Cloe come le mie tasche e il suo sguardo non era sincero.

Subito capii quando in lontananza vidi Tay.

Ohhhh yesss!!

-Ma Cloe è tardi, vieni con n...-

-Daii Cam andiamo- Lo tirai per un braccio verso la sua auto.

-Cos?! Julie lasciami! Che ti prende??- Si bloccò.

Oh merda...

Mi avvicinai ammiccante al suo orecchio tirandomi su in punta di piedi.

-Dobbiamo finire ciò che abbiamo iniziato..- Sussurrai baciandogli un punto di pelle ben preciso dietro l'orecchio.

Rabbrividì e ci mi strinse forte i fianchi.

-Hai proprio ragione.. stavo facendo un bel lavoretto..- Sussurrò con un sorrisetto sulle labbra a sua volta provocandomi un calore in tutto il corpo.

Bingo! Grande Juliette Barks!

Cloe mi mimò un "Grazie" con le labbra ed andò nella direzione opposta.

-Stai attenta! Anzi dai torna a casa!- Si girò di colpo Cam.

Brutto pazzo bipolare!

-Cameron Alexander Dallas!- Gridai.

-Che c'è??-

-Andiamo a casa e facciamo del buon sesso!- Gli Dissi esasperata.

-Ehm si.. a domani ragazzi!!- Si affrettò a dire sua sorella e sparì dietro un albero.

Ma che cazz...

Salimmo in macchina e lui si fermò.

-Cam..?-

-Doveva andare con Tay?- Chiese alzando un sopracciglio.

-Ma che domandeeee- Risi nervosamente. -Ha una storia con Daniel da mesi! Ora andiamo dai- Conclusi con un gesto sbrigativo della mano.

-Non mi prendere in giro, sai che vedo molto più in là di voi- Inserì le chiavi nell'auto e sfrecciò in poco tempo fino a casa.

Aspettò che io entrassi in casa e si chiusa la porta dietro alle spalle.

Mi sentii afferrare da dietro e tirare contro di sé.

Gemetti sentendo la sua erezione contro il mio sedere.

-Abbiamo qualcosa in sospeso tigrotta- Sussurrò al mio orecchio tirandomi leggermente i capelli. -Non ci sono nemmeno i miei genitori.- Ridacchiò sexy.

-Oh Dallas.. sei così sexy- Sussurrai afferrandogli le mani e portandomele al seno.

Mi girò velocemente e mi prese in braccio baciandomi avidamente le labbra.

-Tu sei così sensuale che non riesco a non saltarti addosso ogni volta che mi sei davanti-

Mi appoggiò sul bancone della cucina e mi sfilò la maglietta baciando e leccando ogni lembo di pelle scoperta.

Feci lo stesso con la sua maglietta e cinsi il suo bacino con le mie gambe.

-Me lo ricordo bene- Sorrisi mordendogli il labbro inferiore.

-Ah.- Gemette lui.

Gli slegai la cintura dei pantaloni e lui proseguì calandoseli lungo le gambe, insieme ai suoi boxer.

Mi sfilò voracemente i leggins e gli slip, attirandomi poi a se.

-Ti amo- Gemetti afferrandogli delicatamente i capelli.

-Ti amo anche io- Riuscì a dire tra un bacio e l'altro.

Muovendo in sincro i nostri bacini arrivammo all'apice del piacere, ma lui non contento mi stese sul bancone e scese con la bocca in mezzo alle mie gambe.

In quella stanza non c'erano altro che sospiri e gemiti che formavano una melodia armoniosa di passione.

Non appena fu soddisfatto mi portò sul divano e coprì entrambi con una leggera coperta.

Avrei voluto passare ogni giornata così, con i miei amici a ridere e con il mio uomo a far l'amore.

Già, avrei voluto tutto ciò fin quando non accadde qualcosa che non mi sarei mai immaginata, qualcosa che nessuno avrebbe mai e poi mai immaginato.

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