Carillon

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Forse parlarvi della mia storia può aiutarmi, forse condividendola con qualcuno posso esorcizzare almeno in parte la paura che ancora oggi provo...

Tutto ebbe inizio qualche anno fa, alla fine del 2010.

Ogni anno io ed i miei genitori andavamo a fare visita ad i miei zii in Russia, pernottando a casa loro per due settimane circa.

Eravamo in pieno novembre ed ovviamente il gelo era costante e pungente, negandomi di uscire se non munito di giubbotto e copricapo.

Il loro era il tipico appartamento di periferia russo, facente parte di un grande palazzo monocromatico composto da altri 30 appartamenti simili e leggermente spostato verso la foresta.

Ormai mi trovavo lì da circa cinque giorni, era una giornata come un'altra ed io, senza un perché, ero davvero stanco.

Quel giorno saremmo dovuti andare a visitare una città famosa per la produzione di pirog (una sorta di torta) a 90 km dalla nostra abitazione, inutile dire che io rimasi a casa, viste anche le mie condizioni fisiche.

Erano circa le 10:30 del mattino, il silenzio regnava sovrano nel quartiere, sembrava che l'unico suono a distanza di miglia fosse il battito del mio cuore, interrotto ogni tanto da qualche rumore di dubbia provenienza urbana.

Non avevo intenzione di passare le ore fissando i lugubri alberi sul retro dell'abitazione, decisi quindi di farmi un giro per la casa e vedere che razza di cianfrusaglie mio zio avesse collezionato nel tempo; di uscire non se ne parlava, quei -3° mi avrebbero ucciso.

Non trovai niente di peculiare nella prima mezz'ora.

Girovagando in cantina e muovendomi agilmente tra ragnatele, vecchi mobili, e montagne di videocassette mi imbattei però in qualcosa che catturò la mia attenzione: un mobile stilisticamente moderno ma ricoperto dalla polvere e circondato da metri di catene.

Chiunque avesse escogitato ciò aveva commesso un grande errore dato che il lucchetto giaceva a terra troncato in due parti, permettendomi così di togliere facilmente tutto l'involucro.

Sollevando il coperchio si generò uno scricchiolio sinistro: al suo interno trovai un carillon, un foglio di carta e cinque candele. Al momento non ero interessato alle candele quindi non le toccai, tirai fuori il resto, chiusi il coperchio e vi appoggiai i due oggetti.

Non era un carillon di quelli complessi, col ballerino che esce dall'interno e che balla a tempo di musica, era uno di quelli semplici, un cilindro munito di dentini metallici con una manovella a lato.

Il foglio appariva usurato ma non vecchio, era semplicemente bruciato e macchiato di un materiale rosso-giallastro, sopra vi era scritta una sorta di poesia. Chiunque l'avesse composta soffriva sicuramente di qualche disturbo: la grafia era una delle peggiori che avessi mai visto ed ogni lettera era stata tracciata con ripetute righe tirate con furia, questo è ciò che c'era scritto:

Ascolta il mio suono anche solo un secondo,

a breve crollerà intorno a te tutto il mondo,

da questo carillon lascia uscire il dolore

che ti porterà via di un caro l'amore,

in principio solo tristezza e sventura,

si trasformeranno ben presto in paura,

In queste parole è rinchiuso l'odio abissale.

Hai liberato dal sonno un terribile male.

La lessi a bassa voce e non nella mia mente, vorrei non averlo mai fatto. Appena finii il carillon cominciò a girare da solo, come animato da qualche strana forza, ed iniziò a suonare la melodia più triste ed inquietante che avessi mai sentito: non era molto lunga, nei primi secondi poteva sembrare normale ed orecchiabile ma poco dopo risultava pesantemente distorta e sgradevole all'udito.

Creepypasta - Second BookWhere stories live. Discover now