Capitolo 1

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 INSIDE YOU

L'odore ripugnante di quel posto invase le mie narici. Odore di muffa, di vecchio. Le ruote della mia sedia a rotelle strisciavano a fatica nel pavimento ruvido di quel posto.

" Siamo arrivate tesoro." disse mia madre alle mie spalle. 

" Lei è la signora Roberston?" disse una voce.

" Si" rispose mia madre.

" E tu sei Rory giusto?" 

" Si" Risposi.

"Venite vi accompagno dagli altri." ci disse lei. Cercai la mano di mia madre.

" Torniamo a casa." le dissi prima che spingesse la mia sedia a rotelle.

" Ti aiuterannò Rory, forse hai ancora qualche possibilità."

" Lo sai anche tu che non ci vedrò più mamma, che resterò per sempre cieca." urlai sentendo i miei occhi bruciare. Un mese fa un incidente d'auto cambiò la mia vita. Un ubriaco ci venne incontro sfrecciando a tutta velocità. Era talmente sbronzo che aveva sbagliato pure la corsia. Per fortuna mia madre (a parte il braccio rotto, che ora era guarito), non aveva niente di grave.

Io sfortunatamente non ebbi la sua stessa fortuna (se fortuna si poteva chiamare). Avevo sbattuto la testa contro il parabrezza. Il colpo era così forte che delle schegge di vetro si infilarono nei miei occhi facendomi perdere la vista. Dopo un mese di analisi e operazioni i dottori mi dissero che non potevo riacquistare la vista. Le vene dei miei occhi avevano smesso di funzionare. Per colpa di un imbecille ubriaco, avevo perso la vista. Ho dovuto abbandonare la scuola, gli amici. Ho dovuto abbandonare la pallavolo, il corso di recitazione, il viaggio in Italia che avevamo programmato io e mia madre. La mia vita cambiò in un battito di ciglia. La mia nuova scuola sarebbe stata qui, in un centro per ciechi. In questo centro mi avrebbero insegnato a leggere e a scrivere, non come le normali persone, ma come un cieco. Avrei imparato a muovermi come un cieco, a sentire come un cieco, a toccare come un cieco. Solo l'idea di entrare a far parte di questo mondo diverso da quello a cui ero abituata mi faceva paura. 

" Andrà tutto bene tesoro." Nuovi odori si sentirono nel posto dove mi trovavo. Sentivo molte persone parlare, molti rumori intorno a me.

" Venga da questa parte; di solito ci sediamo in cerchio al mattino" disse la signora che presumo sia la stessa che ci ha accolto prima. La mia sedia si fermò. Mia madre mi porse la mano dicendomi che era seduta accanto a me.

" Ragazzi, date il benvenuto alla nostra nuova ospite. Rory." eclamò la signora.  

" Benvenuta Rory" dissero in coro.

" Rory qui siamo una quindicina di persone. Ti piacerà rimanere da noi vedrai. Ti farai delle nuove amicizie." disse. Mi limitai ad annuire, sperando che lei avesse visto la mia espressione da ebete.

" Ok ragazzi mezz'ora di pausa. Fate amicizia con la nuova arrivata." coninuò.

" Mamma." sussurrai stringendole la mano. " Portami via ti prego." dissi mentre le lacrime colavano lungo le mie minute guance

 " Ma tesoro, mi sembrano simpatici i tuoi nuovi compagni, perchè non provi a fare amicizia prima di prendere decisioni affrettate?"

" No, voglio andarmene." ero decisa. Non sarei rimasta ancora un altro minuto in questo posto. Non avevo il coraggio di affrontare tutto questo. Non ero ancora pronta. 

" Amore, ti capisco, nemmeno io voglio lasciarti qui sola. Ma pensa al tuo futuro ,Rory. Dovrai pure imparare a muoverti, a leggere, a scrivere. Devi cercare di  abituarti a questa nuova situazione. Il dottore ha detto che hai ancora la possibilità di vedere di nuovo. Ci vuole solo un po' di tempo." mi disse sciogliendo una mano dalla mia presa.

Feci un lungo respiro, cercando di mantenere la calma e di non scoppiare di nuovo a piangere.

" Hai portato i miei occhiali?" chiesi.

" Eccoli tesoro." Mi mise i miei occhiali neri che avevo sempre con me. 

" Ok, ma se non mi troverò bene mi porterai a casa." le dissi triste e arrabbiata nello stesso tempo.


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