14. Chandelier

Depuis le début
                                    

«-are e, Harry? Mi stai ascoltando?» il ragazzo più grande si ritrovò a stringere le palpebre prima di riscuotersi dai propri pensieri.
«Sì lou, scusami. Andiamo»

È così dicendo i tre si diressero alla macchina del riccio, che guidò fino a casa Tomlinson - decidendo di salutare i genitori di Louis invece che restarsene in auto - e poi al pub dove lavorava Louis, dove quella sera gli avrebbe fatto conoscere i suoi due migliori amici.









«Ed, mi prepareresti due birre medie, un bicchiere di Whiskey, e due di liquori? Scegli tu quali» Louis sbuffò posando il vassoio sul bancone mentre si fermava a fare due chiacchiere con il barista rosso di capelli, la sua compagnia si era rivelata essere molto piacevole.
«C'è molta gente sta sera eh?» il Ginger lanciò un'occhiata di sfuggita al ragazzino mentre era intento a riempire due boccali con il liquido giallognolo e schiumoso, non fermandosi neanche mentre non guardava ciò che faceva.

Il più piccolo aveva solamente annuito distrattamente, era irritato dal fatto che lo avessero sommerso di lavoro quella sera e che non aveva ancora potuto scambiare due chiacchiere con Harry o conoscere i suoi amici (se non per prendere finalmente le loro ordinazioni).
«Grazie» occhi blu sorrise dolcemente al barista che aveva appena finito di posare i vari drink sul suo vassoio.
Dopo aver scambiato poche parole il ragazzino si allontanò dal bancone trasportando il grosso carico, cercando di non combinare un disastro com'era successo qualche settimana prima:

Louis stava trasportando due vassoi stracolmi contemporaneamente, Josh stava male e il carico di lavoro era aumentato per il ragazzo castano e quello biondo, che per riuscire a servire tutti si erano trovato costretti a trasportare vassoi sempre più pesanti.

La gente era come al solito tanta, spingeva e urtava i camerieri senza interessarsene ed è proprio a causa di uno spintone ricevuto da un uomo di mezza età che Louis fece cadere entrambi i vassoi, finendo a terra tra i cocci di vetro rotti, ferendosi la pelle delle mani e dei polsi.
Un gemito di dolore fu soffocato dal mordersi delle sue labbra, non accorgendosi del fatto che qualche goccia di drink era finita sulle scarpe di un signore, che immediatamente aveva iniziato ad urlargli contro, non curandosi del sangue che colava dalla sua pelle ferita e dalle piccole lacrime di dolore che gli rigavano il viso.

Il ragazzino si trovava seduto sulle sue ginocchia, le mani si stringevano tra di loro per premere sulle ferite aperte mentre guardava in volto l'uomo che non smetteva un secondo di urlare in un brutto accento francese, era evidentemente ubriaco o russo, magari entrambi.
La gente attorno a loro non se ne curava, Niall non riusciva a raggiungerlo e le uniche parole che occhi blu continuava a ripetere erano solamente tanti piccoli e sussurrati "Harry Harry Harry".

«Ecco qui! Finalmente sono riuscito a raggiungervi» le guance di Louis avevano assunto un color borgogna mentre posava i vari bicchieri davanti alle persone seduto di fronte al tavolo, una mano di Harry gli cingeva un fianco delicatamente.

«Princesse, rimani un po' qui, ti prego» Louis squittì quando Harry gli morse delicatamente la carne tenera del braccio. «Har non posso, devo lavorare» il più piccolo sorrise timidamente ma non oppose resistenza quando Harry lo trascinò fino a farlo sedere sulle sue cosce.
Louis si morse immediatamente il labbro, lo sguardo che guizzava in cerca di Niall.
Appena i loro sguardi si trovarono il cameriere biondo si ritrovò a fargli un occhiolino e ad annuire, come a dire "ci penso io" prima di andare a servire anche i tavoli che erano assegnati a Louis, decisamente gli doveva un grande favore.

Harry sorrise vittorioso, stringendo le braccia attorno alla vita di Louis e posando la guancia sulla sua schiena coperta dal maglione che apparteneva a lui, all'ex soldato piaceva quando l'altro indossava i suoi vestiti.
«Allora Lou, loro sono Liam e Zayn, due ragazzi che facevano parte del mio stesso battaglione» il ragazzo strofinò dolcemente il naso sul collo del più piccolo, inspirando il suo profumo che sapeva di panni puliti e ciliegia.

Overlord ; larry stylinsonOù les histoires vivent. Découvrez maintenant