RUSSIA, 1990
Sei neo-adolescenti.
Frequentano la stessa scuola, gli stessi amici e gli stessi luoghi da tempo ormai, si può dire che si conoscono da sempre.
Vivono il periodo più bello della loro vita in una noiosa e monotona cittadina nei pressi de...
Oops! This image does not follow our content guidelines. To continue publishing, please remove it or upload a different image.
Oops! This image does not follow our content guidelines. To continue publishing, please remove it or upload a different image.
Capitolo 8;
"Just'causeyoucan'tseeit, doesn'tmeanit, isn'tthere Iftheysay Whocaresifone more lightgoes out? In a skyof a million stars Itflickers, flickers Whocareswhensomeone's time runs out? If a moment isallwe are We'requicker, quicker Whocaresifone more lightgoes out? Well I do."
Quel pomeriggio era stato una continua corsa, per Bella. Era salita di velocità sopra la sua Rose, aveva pedalato come una forsennata verso la sua abitazione spoglia nella speranza di arrivarci prima di suo padre. Era uno stress, per lei. Era abituata a controllare sempre tutto, aveva dei piani per ogni cosa che faceva. Ogni cosa era sotto controllo e si sarebbe dovuta svolgere seguendo un determinato ordine stimato in seguito a lunghi calcoli che prendevano in considerazione l'orario d'inizio e fine di ogni azione. Ormai tutto si svolgeva in base ai numeri, orari, calcoli. La vita di Bella era un susseguirsi di numeri che scandivano giorno per giorno la sua vita da prigioniera dentro quelle quattro mura che condivideva con l'uomo che più odiava, suo padre.
Fortunatamente, quella volta le cose non andavano così male come la ragazza prevedeva. Era troppo insicura di se stessa. Aveva cominciato a correre sempre più, talmente veloce che sentiva i pedali della sua bici che scricchiolavano, ma poco le importava. Doveva arrivare a casa il prima possibile. Quella chiacchierata con Gretel e i gemelli Zaslavski le aveva solamente rovinato i piani. E allora non doveva pensare solamente a come organizzare la sua vita, ma anche quella di uno strano ragazzino americano che viveva di nascosto nel seminterrato di casa sua, insieme ad un porto d'armi.
Dopo poco, le ruote della bici sterzarono sul prato della ragazza, segno che finalmente era arrivata a casa. Si guardò attorno, in cerca della macchina di suo padre. Una BMW E30 M3. Suo padre era abituato a spendere in pratica tutti i suoi risparmi in moto, auto, elettrodomestici. Pensava veramente poco ai bisogni primari che lui e la figlia avevano.
