RUSSIA, 1990
Sei neo-adolescenti.
Frequentano la stessa scuola, gli stessi amici e gli stessi luoghi da tempo ormai, si può dire che si conoscono da sempre.
Vivono il periodo più bello della loro vita in una noiosa e monotona cittadina nei pressi de...
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In quella giornata così movimentata e piena d'imprevisti, gli unici che sembravano sconvolti da tutto, parevano essere solamente i ragazzi. Nessun altro risultava alterato dalle circostanze che quella giornata stava regalando senza pagare nessun prezzo. Gratis.
Nonostante un ragazzo si fosse suicidato, il cielo continuava a essere dipinto a mano con un vecchio e consumato pennello, il quale veniva intinto in una tavolozza con un solo colore: il grigio. Ma non un grigio preoccupante, un grigio portatore solamente di angoscia e brutti pensieri. Era familiare, confortevole, positivo. Era una tintura di grigio molto simile a quella che rivestiva il topolino che Bella teneva in casa da ormai qualche mese all'insaputa del padre. Ogni tanto rubacchiava qualche briciola e pezzetto di frutta per darlo al piccolo roditore. Il terzo mercoledì del mese, il padre di Bella andava in città per fare una grande spesa nel centro commerciale generale, e quasi spesso si prendeva i suoi cereali preferiti. Il fatto che, a causa dello stress e dell'esaurimento, Sasha Lukin si dimenticasse spesso le cose, favoriva molto le azioni segrete di Bella, la quale rubava sempre una grande parte delle provviste di cereali poplavki e la portava nella cuccia top secret di Khrabry.
Khrabry era un topolino domestico di circa sette centimetri, con un pelo folto che variava dal nero al grigio e con il musetto rosato. La coda era forse la caratteristica più divertente del roditore, poiché era più lunga del topo in sé ed era completamente priva di peli. Lo aveva trovato pochi giorni dopo la fine della scuola, quando Stanislav l'aveva invitata a uscire.
