Capitolo 14

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"Il galoppo era qualcosa di magico.
Non avevo parole per descriverlo."

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Nonostante fosse primavera, il freddo pungente non la smetteva di cessare.
Sentivo la mia faccia congelarsi e ad ogni mio respiro si sollevava una nuvoletta d'aria.
Mi strinsi nel mio cappotto incrociando le braccia, cercando di riscaldarmi.

«Sei sicura di non voler essere accompagnata?», chiese mia madre affacciandosi dalla porta.

Anche lei stava morendo di freddo, nonostante avesse soltanto la punta del naso al di fuori della porta.

«No, in bicicletta mi riscalderò», risposi ridendo.

Mia madre annuì e mi salutò con un cenno di mano.
Mi voltai verso la bici e la guardai in modo rassegnato.
Cercai di tirar fuori le mani e di afferrare il manubrio.
Dopo qualche minuto di auto convinzione riuscii a salire in bici.

Stava capitando sempre più spesso di dover andare in maneggio anche la mattina prima di andare a scuola.
Volevo fare lezione di mattina, mi faceva stare molto meglio.
Mi sembrava quasi che andare a cavallo mi facesse sentire più rilassata e pronta per affrontare ogni giornata, anche la più faticosa.

Quando arrivai alla radura, la luce stava cominciando ad accentuarsi sempre di più.
Power era lì che mi stava aspettando.
Poggiai la bici a terra e attesi che venisse da me.

«Buon giorno, bellissimo», sussurrai accarezzando il suo muso soffice.

Afferrai la sua criniera e mi diedi una spinta per montare.
Nonostante lo facessi spesso, dovetti fare due tentativi.
L'altezza di Power sembrava non finire mai, ma d'altronde io amavo il suo essere enorme.

«Andiamo», dissi e, senza nemmeno un colpetto di talloni, Power si mosse.

Il nostro legame aumentava giorno dopo giorno e non potevo che essere contenta.
Sentivo la nostra connessione, potevo percepirla ogni volta che, come quel momento, eseguiva qualcosa che io avevo pensato prima.
Pensai a tutto ciò che avevamo fatto insieme durante il percorso verso il maneggio.
Ovviamente ricordai tutto il dolore che conteneva la mia anima prima di incontrarlo, ma provai a sviare quei pensieri non appena entrata nel maneggio.
Sebbene il sole avesse cominciato a mostrarsi, la temperatura rimaneva bassa.

«Buon giorno, sei sempre più puntuale», disse Miranda con un sorriso enorme.

«Forse la mia passione è sempre più forte», risposi.

Miranda rise debolmente e mi accompagnò al lavaggio.
Power non sembrava così sporco, ma lo avrei pulito lo stesso per "riattivarlo".
Scesi con un balzo e mi apprestai a prendere tutto l'occorrente.
Quanto adoravo quell'atmosfera...
Non c'era anima viva e io e Power potevamo goderci il maneggio senza preoccupazioni.

«Ah, Jessica, sai...», disse Miranda facendomi sobbalzare.

Mi voltai mettendomi una mano sul petto e prendendo un bel respiro.

«Non amo particolarmente le tue entrate in scena», risi.

Miranda fece spallucce e si avvicinò a Power.
Gli diede una pacca sul collo e sorrise.
Eravamo entrambe contente dei progressi che stava facendo, sembrava proprio che si stesse abituando alle persone.
Ovviamente, solo le persone che amava.

«Stavo dicendo... Secondo me sei pronta per la tua prima gara».

Io non seppi cosa dire.
Rimasi immobile per qualche istante, solo che a me sembrò un'eternità.
Non sapevo davvero cosa fare.
Fare gare coincideva con la mia idea della realtà?
Power ne sarebbe stato felice?
Ecco che le mille domande ritornavano nella mia mente e rendevano il tutto più complicato.

Power - Two Free SpiritsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora