||Capitolo 5||

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Nella seconda contea della Germania, la casa branco del Forester, sorgeva imponente nel cuore del bosco,  circondata da campi di allenamento, dove a quell'ora veniva usato dai novellini, sentinelle che arrivavano fino ai confini, pronti ad attaccare chi invadeva i loro territori senza un consenso. Un lupo, anzi, un giovane futuro alfa si trovava nella sua camera, disteso sul suo letto a baldacchino. I suoi pensieri erano rivolti alla sua amata, che quella mattina l'aveva travolto. Aspettava da tutta la vita di trovare la sua futura compagna e quel giorno, il giorno del suo compleanno, la Dea Selene gli fece il regalo più dello del mondo. Alexander non aveva solo coronato il suo sogno, ma ho trovato la creatura più bella del mondo. Storie di una notte e basta non potevano eguagliare quello spettacolo, era pronto a saltagli addosso quando la vide, risvegliando la bestia celata dentro di lui. Ma si fermò, guardando l'innocenza della sua compagna, catturato dai suoi occhi verdi, così puri, decise di non disturbarla, con la promessa che sarebbe ritornato a riprendersela. Stupendosi di ritrovarsela, nei giorni avvenire, sempre davanti, l'ammirava da lontano mentre conduceva la sua vita quotidiana.
E quella mattina quando la trovò nell'istituto non aveva resistito a mettere in chiaro le cose, con scarsi risultati.
Il suo rifiuto iniziale,  gli spezzo il cuore e decise di spogliarsi di tutte le sue maschere, rimanendo se stesso, è forse le cose potevano migliorare tra di loro, almeno, sperava.
Il suoi pensieri si trasformarono in dubbi, come ha fatto una semplice cacciatrice a ferire Xavier Mayer, figlio del alfa Mayer e capo del branco Atena. Pensò di prendere sotto la sua ala l'omega  Evangelina Müller, non solo per salvarla dall'inferno in cui si ritrovava, ma essendo un'amica della compagna poteva sfruttarla a suo vantaggio.
L'arrivo di Luna nella scuola aveva scombussolato la scala gerarchica, battendosi per le persone in pericolo, come nessuno aveva mai fatto. Senza pregiudizi e portando chiunque sullo stesso piano, una rivoluzionaria che per lui era come un cubo di rubik. La sua ragazza misteriosa, comparsa dal nulla per incasinargli la vita. 
La presenza delle ragazza nella foresta della luna, nota ai civili come foresta nera o Schwarzwald, dove nessuno si addentrava lì per le storie agghiaccianti e le leggende che la riguardavano. Ma per il modo magico, la verità è che era popolata dai lupi benedetti, ammirati da molti branchi per la loro forza e ai loro poteri, marchiati, dalla dea in persona, con delle voglie ''speciali''.

Alexander sospirò chiudendo gli occhi, pronto per una pennichella, ma le sue intenzioni furono interrotte l'arrivo di una abat-jour dritta in faccia o per lo meno, quello era l'intento da parte della sorella - MA SEI IMPAZZITA? - la guardò furioso - Scusami "mister-bamboccio" nostro padre vuole parlare degli ultimi attacchi che stiamo subendo - disse facendogli una linguaccia, guardandolo dall'alto in basso. Lui sbuffò, sorpassando la sorella che intanto godeva delle sue sventure, dirigendosi nell'ufficio di suo padre e entrando senza bussare - Come vedo le buone maniere le scordi sempre - ignorò quello che gli disse il padre, per lui era diventata un'abitudine - Buongiorno anche a te, eh? - disse ironicamente sedendosi sulla seduta difronte al alfa, solo una scrivania lì divideva - So che stiamo subendo degli attacchi da parte dei elebratis - disse, ripensando alle creature raccapriccianti, simili a delle lucertole, pericolose ma stupide allo stesso tempo. Trovate qualche mese fa nel loro territorio - Visto che non hai fatto ancora niente in merito, dovrai chiedere aiuto ad branco della luna - parlò guardando il figlio indisciplinato che da li a poco avrebbe preso le redini del branco - Sei sicuro che accetteranno di mandare uno paio di loro? - il figlio lo guardò scettico, i lupi benedetti famosi per la capacità dei loro alfa, di sterminare un branco intero da soli. Ma nessuno aveva contatti con loro da anni, la speranza che lì avrebbero aiutati erano minime. Non solo perché era entrato in quel posto all'insaputa di tutti e non aveva trovato nessuno oltre la sua compagna - E l'unico branco più vicino che non rifiuterebbe mai una emergenza di aiuto, lo sai bene e ne loro sangue - lo guardò per un attimo erano l'ultima spiaggia prima di chiedere ai protettori, potevano ricevere molti vantaggi da parte loro - Cercherò di contattarli, ma non ti assicuro niente lo sai - si alzò, ma venne bloccato - Come procede con Luna? - il ghigno divertito sulla faccia del padre gli fece sbarrare gli occhi, le uniche  persone che lo sapevano erano il suo migliore e sua sorella. Maledisse mentalmente Sasha per la sua bocca troppo larga e aver messo il naso in cose che non la riguardavano - Papà, voglio andarci piano con lei, è qui da meno di due giorni voglio farla abituare all'ambiente, faremo tutto con calma, non c'è nessuna fretta - vide il padre incrociare le braccia al petto - Ma voglio dei nipotini prima di passare a miglior vita! - disse esasperato, diventare nonno poteva dare una svolta alla sua vita, che era diventata vuota dopo la morte della moglie - Beh non sai quanto è la mia voglia di passare le mie notti insieme a lei - chiuse la porta svignandosela da un discorso troppo spinoso, percepì "non vedo l'ora di conoscerla" da parte del padre, era sicuro che fra qualche ora tutti sarebbero venuti a conoscenza di Luna.
Si trasformò dirigendosi verso la foresta della luna, ma un odore di fragola gli arrivò sotto al naso, cambiò rotta dirigendosi nel cuore della foresta, come qualche giorno prima. Quel luogo dovrebbe essere pululante di lupi benedetti, ma non ci fù nessuna traccia di loro, non capì, forse altrove per altre mansioni, ma l'assenza di pattuglie di guardia lo fece insospettire.
Arrivo al lago, il luogo più sacro della foresta, vedendo la tranquillità della sua amata, i suoi dubbi andarono in secondo piano, la osservò mentre era a suo agio a contatto con la natura, con il canto degli uccelli e il vento che le soffiava tra i capelli, scompigliandoli. Si sposò per avere una miglior visuale facendo, accidentalmente, crocchiare le foglie, sotto la zampa. La compagna si girò non vedendolo, al meno era quello che credeva - Alexsander lo so che sei qui - gli urlò spostando lo sguardo sul quaderno davanti a lei. Questa ragazza ha dei super poteri pensò il ragazzo annusando l'area nella speranza di trovare qualche indumento prima di detrasformarsi, miracolosamente, lì trovo sigillati in una scatola sotto a un cespuglio nelle vicinanze.

Passarono un bel po' di tempo insieme, prima con le confessioni della ragazza che lo stupirono, sapere che era il primo a diventare il suo quasi ragazzo e che nessuno non l'aveva mai toccata lo eccitò parecchio, ma da un lato, pensò, molto probabilmente che aveva avuto una vita difficile, è ciò lo incitò a indagare sul suo passato. Poi ripensò alla loro prima lite? Alexander non sapeva come definirla, ma di una cosa era certo, lei sapeva e era di più di ciò che decideva di essere. Il suo istinto gli diceva di fare delle ricerche ancora più approfondite e non solo vedere gli archivi della scuola. Ma il suo cure gli diceva di attendere e molto, di aspettarla in tutto, non era certo di farlo. Il suo atteggiamento lo avevano fatto distrarre dai suo scopo e dal motivo per cui era andato della foresta, doveva proteggere il suo branco, che alfa sarebbe stato? Si era fatto distrarre da una ragazza. Si automaledì buttandosi a peso morto sul letto. C'era silenzio nella sua stanza e qui che nuovamente la discussione avuta con Luna gli tormentò la testa. Luna Wood nipote del famigerato cacciatore Jack Wood, com'era possibile? Quando ha avuto il tempo di fare un figlio quel uomo? Un figlio non famoso come lui? Non ci poteva credere. Era vero di quel uomo non si sapeva nulla del suo privato, ma una cosa era certa un suo erede non poteva non essere come lui, ne andava della sua carriera e del suo nome. Il rapporto era strano, per chi non sapeva chi fosse, mancava un intera generazione che li univa, moglie, figli, eccetera. Orano spariti nel nulla senza lasciare traccia o non esistevano, un genocidio di famiglia non era possibile, tutto il mondo magico lo avrebbe saputo di certo. Troppe domande gli frullavano nella testa, che iniziò a pulsare, si tirò il cuscino in faccia cercando di soffocare in modo vano i suoi pensieri. 

Sentì la porta aprirsi rivelando le figure del padre e della sorella - Allora trovati? - chiese l'alfa, lui sbuffò non voleva affrontare il suo fallimento - Secondo me no - disse la sorella con una risatina incrociando le braccia - Ho avuto un contrattempo - si giustificò, rimettendosi il cuscino sulla testa per non sentire i due - E' quale sarebbe? - era la prima volta che vedeva suo padre, Aron Forester, insistente più del solito - Io lo so! Ha quattro lettere e inizia per L e finisce per A - Sasha alzò la meno con un ghigno divertito in volto - Luna eh? - - Si è allora? - Alexsander si voltò male verso di loro - Avete fatto qualcosa di interessante?- chiese suo padre con uno sguardo di chi la sapeva lunga, il figlio intuì dove voleva andare a parare, da quando la sua vita amorosa era più importante della sicurezza del branco. Lui guardo l'alfa sorpreso e infastidito - No, non abbiamo fatto nulla di quello che pensi tu! - aveva le guance arrossate, per qualche motivo quando si parlava di Luna, sembrava un ragazzino alle prime armi. Non era da lui, il legame si stava formando lo sentiva crescere e non sembrava essere in lui - Per l'amor del celo, Alexsander  Forester con un ragazza da solo e non cambia niente! È un miracolo! - esultò Sasha unendo le mani e alzandole al cielo - Neanche i preliminari? - continuò il discorso suo padre che si prese un cuscino in faccia, da parte del figlio - Te lo scordi! Le devo ancora insegnare molte cose. Quando ti ho detto che volevo andarci piano ero serio - sicuramente era diventato rosso come un pomodoro, non ci poteva credere, stavano diventando troppo impiccioni i due - Papà torna a dormire, un giorno la conoscerai ok? - disse la sorella spingendolo fuori dalla stanza, per una volta capì il disagio del fratello  - Va bene, ma prima che muoia grazie! - urlò prima di andarsene - Sul serio non avete fatto niente? - disse Sasha, voltandosi verso di lui con sguardo sospetto,  era molto scettica, il suo amato fratello che era capace di convincere le ragazze ad aprirgli le gambe in un secondo, e  non aveva fatto niente di niente con la sua compagna destinata? Socchiuse gli occhi iniziando a fargli la radiografia - Esci! - ringhiò lui, mettendo la testa nuovamente sotto la cuscino, era stranamente imbarazzato da quella situazione, era tutto troppo  - Che fratello amorevole  e rispettoso che sei diventato - disse Sasha, alzando gli occhi al cielo chiudendosi la porta alle spalle e lasciandolo finalmente solo.

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Nella foto di sopra c'è Luna

Sola nella foresta della lunaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora