Un'altra risatina sarcastica provenne da Lucas.

"Pensavo la stessa cosa fino a qualche ora fa. Ero pronto ad affrontare qualsiasi stramaledetto ibrido che mi si fosse presentato davanti, ero pronto a tutto fuorché ad un lupo donna."

La sincerità delle sue parole mi colpì e la mia sicurezza vacillò. Possibile che fossi davvero uno di quei mostri? Non potevo crederci. Non volevo.

"Stai mentendo...." Provai a dire, ma la frase suonò incerta perfino alle mie stesse orecchie.

"Dimmi perché mai dovrei farlo."

Provai a pensarci: perché avrebbe dovuto inventarsi una storia del genere? Non mi conosceva ed io non conoscevo lui e non credevo ci fossero tanti motivi per cui qualcuno nella mia città dovesse volermi morta a tal punto da chiamare un sicario.

"Io... non capisco. Non posso essere un ibrido."

"Beh, invece lo sei. E per qualche assurda ragione fai anche paura ai tuoi stessi simili."

La sua voce trasudava disgusto per me e d'un tratto mi sentii piccola come mai mi ero sentita in vita mia. Era chiaro che se quello che stava dicendo fosse stata la verità allora eravamo nemici e lui rappresentava una minaccia per la mia vita quanto io per la sua. La domanda che mi sorgeva spontanea però era perché non mi avesse uccisa e dove mi stesse portando. Forse al covo dei cacciatori? Avevano intenzione di smembrarmi? Aprirmi da parte a parte per studiarmi? Sapevo che la CIA disponeva di scienziati che conducevano esperimenti su ibridi catturati dai cacciatori e avevo visto servizi televisivi in tarda serata che trasmettevano parti delle operazioni in diretta.

Un conato di vomito mi colse quando pensai a ciò che sarebbe potuto capitarmi se fossi finita tra le mani di gente così sadica. La paura mi si attanagliò nel cuore quando guardai verso Lucas, pronta a sapere la verità.

"Dove mi stai portando?" La mia voce uscì in quello che fu poco più di un sussurro terrorizzato e potei vedere chiaramente qualcosa farsi spazio nel suo sguardo, facendo capolino oltre la corazza dura che si era costruito intorno all'animo. Ma fu solo un attimo, perché si ricompose subito e mise la freccia per sorpassare un'automobile sulla strada che viaggiava troppo lenta.

"A New York."

Che cosa voleva dire?

"Cosa c'è a New York?" Riprovai, sperando di ricevere più informazioni. Lucas sospirò e si strofinò la fronte con il palmo della mano, come se fosse improvvisamente molto stanco.

"Ti sto portando da qualcuno che potrebbe spiegarci che diavolo sta succedendo."

Non ero soddisfatta.

"Cacciatori?"

Scosse la testa. "Un branco di ibridi."

La sorpresa mi colse ed il mio cervello riprese a lavorare ad una velocità pazzesca.

"Non vuoi uccidermi?" Indagai, sorpresa e leggermente speranzosa. Lui scosse la testa.

"Per ora no." Magra consolazione, ma era pur sempre qualcosa a cui aggrapparsi, una speranza di riuscire a sopravvivere e, forse, a scappare da lui in qualche modo. Però volli comunque essere sicura.

"Perché no? Se sono davvero un ibrido dovrebbe essere il tuo lavoro."

Si stava spazientendo, potevo percepirlo. Sospirò esasperato e mi lanciò un'occhiata veloce. Distolse lo sguardo immediatamente in un moto di misto stupore e terrore che mi lasciò basita.

"Se gli ibridi stessi hanno paura di te vuol dire che c'è un modo in cui potresti tornarmi utile."

Tutto qui? Niente compassione nei miei confronti, niente umanità, niente empatia nei confronti di un'altra persona forse ancora più confusa di lui?

The last DirewolfWhere stories live. Discover now