Non c'è nessuno: mamma sta sicuramente ancora all'ospedale e papà molto probabilmente sta dal settimo. Io guardo cosa c'è in frigo per inventarmi qualcosa da cucinare, ma per fortuna su di esso è attaccato un post-it con quello che devo fare: spezzatino di manzo, riso al vapore e poi devo passare in padella qualche patata dolce. Prima mi levo la giacca e la porto insieme alle chiavi in camera mia, poi mi lavo le mani, mi metto il grembiule e, presi gli ingredienti, mi metto a cucinare. Inizio verso mezzogiorno meno venti e tra bollire una cosa, passare in padella l'altra e metterci si e no un litro di olio su ogni piatto passa un'ora. Quando inizio ad apparecchiare suona il campanello. Sarà per forza mio padre che si ostina a non voler portarsi le chiavi. Ma io dico no, tu vai sempre in giro con una spada che non si sa neanche quanti chili pesa e non ti vuoi portare un paio di chiavi? Un paio di chiavi! Gli uomini...
Apro la porta e, come avevo immaginato, è mio padre. Mi ringrazia e io sbiascico un "niente", mentre lui poggia il cappotto io gli prendo la spada e la porto in camera sua. Ritorno in cucina per finire di apparecchiare.
-Che buon profumino. Hai cucinato tu?- finisce di mettere i piatti in tavola.
-Si, la mamma doveva lavorare...- prendo le bacchette.
-Potresti cucinare anche quando lei sta a casa.- non so se prenderla come "non fai niente dalla mattina alla sera, Sarada"-Perché a me piace molto la tua cucina.- Mi ricredo e mi appare un sorriso sulla faccia- Ma non dirlo alla mamma, ok? - Mi fa l'occhiolino e mi da un bacio sulla testa.
Suona il telefono. -Vado io, tu finisci d'apparecchiare.-
Io prendo i bicchieri e verso il pranzo nei piatti, mentre sento la cornetta che viene alzata da mio padre.
-Pronto?...mhm...Tranquilla, buon lavoro. -Mio padre ritorna in cucina. Io lo precedo.
-Mamma deve rimanere in ospedale, vero?- lo guardo mentre metto l'acqua sul tavolo, sembra dispiaciuto.
-Si, deve fare un'operazione importante. Un ninja è appena ritornato da una missione ed è in condizioni gravi- ci sediamo a tavola e iniziamo a mangiare.
-Parlando di missioni... - ingoio un boccone di spezzatino -domani partirò per compierne una. Non so se te l'ha detto il settimo.- Mangio del riso e lo guardo cercando di scrutare la sua espressione, è sempre così composto, come se nessuna persona potesse intaccare il suo autocontrollo, tranne forse la mamma, sì, con lei si scioglie totalmente, ma solo quando sono soli, o più che altro credono di stare soli...
-Dovrete scortare il figlio del Daimyo fino alla capitale, no? - Continuiamo a mangiare.
-Si, infatti. Anche tu se no sbaglio tra poco dovrai partire per una missione.- Ha stranamente i capelli arruffati.
-A quanto pare questa missione non era così complicata e hanno mandato un altro ninja. Mi chiedo se stia passando qualcosa per la mente a quella testa quadra di Naruto- bevo un bicchiere d'acqua per nascondere il sorrisino che mi compare sulla faccia.
-Beh, alla fine non sarebbe un così grosso problema se tu restassi un po' di più a casa con la mamma, no?- Poggio il bicchiere e continuo a mangiare guardandolo di sbieco.
-E con te. - Vedo che, anche lui, mentre mangia, cerca di estorcermi qualche reazione guardandomi. Qualche secondo e abbiamo finito entrambi di mangiare. Sparecchiamo e ci mettiamo a lavare i piatti.
-Senti papà...-
-Si?-
- C'è qualche motivo perché di questi tempi l'Hokage ha più lavoro da fare?-
-Te ne sei accorta anche tu quindi...- Lui si mette ad asciugare i piatti, io rivesto con la carta d'alluminio il pranzo di mamma e lo metto in frigo.-In pratica ci arrivano molte richieste per scortare persone importanti, ma questo tu già lo sapevi.- Penso che non si sia reso conto che il motivo per cui ho nominato l'Hokage è tutta un'altra cosa, ma forse è meglio. -Questo perché ci sono state molte aggressioni e molte richieste di riscatto, ma non sappiamo da parte di chi. Infatti appena abbiamo finito qui andrò da Naruto e cercherò con lo Sharingan qualcosa di questi criminali nei ricordi del subconscio di alcune delle persone che sono state attaccate.-
Guarda l'orologio, finisce di asciugare l'ultimo piatto, prende le sua spada e il suo cappotto ed esce di casa. Io metto a posto i piatti, poi mi preparo l'attrezzatura per la missione e mi addormento sul letto per la stanchezza.
Mi risveglio che è già mattina, mi preparo e scendo a fare colazione. Trovo i miei seduti a tavola.
-Buongiorno Sarada.- Mi saluta mia madre con un sorriso sgargiante. Penso sia di buon umore perché papà non partirà a breve per una nuova missione.
-Buongiorno mamma, papà- prendo un toast e gli do un morso. -Potevate svegliarmi ieri sera
-Beh, dato che oggi dovevi partire per una missione e papà ha detto che eri stanca ti abbiamo lasciato riposare.- così detto, mette delle uova strapazzate nel piatto di papà. Io intanto prendo un altro toast e un bicchiere di succo di arancia rossa, però non mi siedo.
-Sarada, mi ha detto Konohamaru di dirti che oggi vi dovrete incontrare all'entrata del villaggio.-
-Ok, grazie papà- finisco l'ultimo pezzo di toast e l'ultimo sorso di succo e salgo le scale. Mi lavo i denti e dopo aver salutato i miei, che mi augurano buona fortuna, esco di casa, dirigendomi verso l'entrata di Konoha.Fatti all'incirca 100 metri sento qualcuno che con il fiatone mi sta chiamando, mi giro e vedo quello smidollato di Boruto. Qualche secondo e mi raggiunge, poi si ferma, si piega con la schiena e si mette le mani sulle gambe per riprendere fiato. Quando il suo respiro riprende il ritmo regolare, gli do il buongiorno.
-Buongiorno Sarada. Com'è che oggi sei così energica?- Il rossore sulle sue guance dovuto alla fatica si sta attenuando.
-A parte il fatto che io sono sempre molto energica, è che ho dormito molto. Tu, invece, sembri già molto stanco.-
-Perché stamattina la sveglia non è suonata e sono ancora un po' assonnato, tutto qua.- Non gli credo, ma non faccio molte storie. Riprendiamo a camminare, poco più lentamente rispetto al mio passo precedente e nel frattempo parliamo della sorella.
-Allora che ha detto riguardo all'esame chunin?- Giriamo a destra, poi continuiamo dritti.
-Beh, all'inizio era molto arrabbiata per aver scoperto che vado a dire "le sue cose" in giro, come se lei non andasse a dire le mie. Poi ha detto che se lo dicevi tu, che sei un ninja "così bravo", allora si poteva fidare, come se non si potesse fidare di me- giriamo a sinistra.
-Beh, a parte che tu non sei un ninja alla mia altezza,- fa una faccia offesa -sei comunque suo fratello: non le diresti mai qualcosa che la possa ferire.- Siamo arrivati e vedo in lontananza Konohamaru e Mitsuki.
-Ma non è ve- prima che finisca la parola inizio a correre verso gli altri, lasciando che il vento mi passi tra i capelli lunghi ormai fino sotto le scapole. Lui mi segue.Mi scuso per il ritardo ma ho dovuto studiare😅😅 cercheró di essere piú puntuale.😌😌
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Qualsiasi distanza era troppa vicino a lui
Fanfiction-SOSPESA- Sarada racconta, come dopo così poco tempo, anche se le sembra un infinitá, nasca un amore. Forse era destino? Forse era già scritto che si dovesse innamorare di Boruto? Lui, se lo venisse a sapere, come reagirebbe?