-Alla fine non hai detto niente riguardo la missione...- camminiamo né troppo veloce né troppo lentamente.
-Beh, è da tanto tempo che non vedo Tento e sono contento che abbia chiesto la mia squadra per scortarlo.- Guarda per terra e continua a sorridere.-Vuoi dire la NOSTRA squadra- gli do una gomitata. -Sicuramente si ricorda sia di me che di Mitsuki.- lo snobbo con lo sguardo per qualche secondo.
-Beh, tu sei proprio indimenticabile, guarda...- mi guarda e si mette a ridere.
-Cosa vorresti insinuare con indimenticabile, scusa?!- anche se dovrebbe essere un'offesa, mi fa piacere sentirlo dire da lui.
-Ah, no no, niente. Mi stravo scordando quanto voi femmine siate suscettibili... - giriamo a sinistra -ad esempio oggi... non pensavo che te la prendessi.-
-Ma io non me la sono presa...- esce quasi come un sussurro.
-Lo sappiamo tutti che sei una perfettina- mi sale il rossore alle guance.-e che non vai in giro ad ubriacarti, non dovevi prendertela tanto...
-Ma io non sono una perfettina! È solo che... non vado in giro ad infrangere le regole come fai tu.-
-Beh, infrangere le regole mi sembra un po' esagerato... più che altro... qualcosa tipo come sbattere in faccia alla gente che io non sono solo il figlio dell'Hokage.- Continuiamo dritti. Lui riabbassa lo sguardo.
- 1 Mi pare che tu l'abbia messo in chiaro molte volte, 2 come non riesci a capire che fantastica persona e ninja è tuo padre?- Gliel'avrò ripetuto un centinaio di volte.
-Vogliamo parlare del fatto che ti succede lo stesso con il tuo?- E lui un centinaio di volte a me.
-Almeno io non combatto disperatamente con lui, nel suo ufficio, cercando di assestare un colpo che so che non andrà mai a segno.- Si rimpadronisce del corpo il dolore che avevo visto prima nei suoi occhi. Lo sento pesante, come se ci avessero attaccato un'ancora che devo trascinare per terra.-Cosa dovrei fare? Stare fermo ad aspettare che cambi qualcosa, così, dal nulla, come fai te?- Il suo tono di voce è calmo ma, anche se le sue parole mi feriscono, è il suo dolore che non abbandona il mio corpo.
-Io ho chiesto già aiuto a tuo padre, mi ha detto che c'avrebbe pensato lui, che gli avrebbe affidato meno missioni, ma avrebbe fatto le cose con calma.- Giriamo a destra e lui, alzando la schiena, così alza lo sguardo. –È questa la differenza tra me e te, io ho pazienza e tu no. Con la fretta non si risolve mai niente.-
-Beh, mi sembra che siano passati due anni e le sue promesse si fanno sempre più vane. Io non ho più bisogno delle sue attenzioni o della sua presenza, ma più che altro mi preoccupo per Himawari e la mamma.-
-Sei sicuro che non combatti anche per te stesso?- Mi fissa negli occhi anche se continua a camminare. -Alla fine un padre è sempre un padre, no? Che ci sia o meno.- Siamo arrivati a casa sua.
-Se lo dice la perfettina...- mi da una gomitata -allora mi devo fidare.- Mi fa l'occhiolino e sorride mentre suona il campanello del portone di casa. Sento il corpo più leggero; il dolore è svanito.
- Com'è, non ti offri neanche di accompagnarmi a casa?-
-È solo che credo che pochissime persone oserebbero affrontarti -faccio una faccia tra la sorpresa e l'orgoglio -tra cui io, ovviamente. -Sento dei passi dirigersi verso il portone.
-Questa è una gran offesa per la mia autostima.-Himawari apre la porta.
-Ehi, Sarada, come va?- Himawari mi rivolge un sorriso cordiale.
-Tutto bene. Te?- . È cresciuta molto in due anni, è diventata più alta, i capelli le arrivano fino a metà schiena ed è maturata molto.
-Si, dai... resti a pranzo da noi?-
-No no, grazie, Devo tornare a casa.- Anche se, per fortuna, è rimasta la stessa ragazza dolce di sempre...
-Boruto neanche l'hai accompagnata?! Ma che maleducato che mi ritrovo come fratello.- tranne che forse con il fratello.
-Ma Sarada sa benissimo cavarsela da sola...- cerca di giustificarsi con la sorellina; si vede che ci tiene molto a lei.
-Si, però devi lasciare che te lo dica lei. Non capirai proprio mai, eh?- Gli da una gomitata affettuosa nello stomaco.
-Beh, grazie Hima- le sorrido, poi mi rivolgo a Boruto –rifiuto la tua offerta TOTALMENTE volontaria perché sono abbastanza forte da cavarmela anche da sola-gli sorrido, lui ricambia. Poi mi rivolgo di nuovo ad Himawari –e tu sei abbastanza forte da stracciare quelli del tuo stesso anno alla selezione dei chunin.- le faccio l'occhiolino e scappo via. La vedo bisticciare con Boruto, sicuramente gli sta chiedendo come facevo a sapere del suo grande entusiasmo per la selezione e quello smidollato le starà rifilando qualche strana scusa mischiata a un mucchio di bugie. Continuo a correre verso casa, giro a sinistra, poi a destra, poi dritto e nel frattempo ripenso alla conversazione che abbiamo avuto io e Boruto. Alla fine non ho scoperto qual'era l'esatto motivo per cui ha pianto e ha litigato con il padre, ma era per forza riconducibile a quello, al fatto che il settimo non c'è mai. Mi chiedo se con il fatto che diminuisce le missioni a mio padre, aumenti il suo lavoro, so che sono grandi amici e che farebbero questo e molto altro a vicenda, però non voglio che per la mia felicità ci rimetta Boruto. E Himawari... e lo zio... e la zia Hinata.... Mh, sono arrivata a casa e non me ne sono neanche accorta. Prendo le chiavi dalla tasca sinistra del mio solito giacchetto rosso e apro la porta.
P.S. Himawari in teoria in questa storia dovrebbe avere tra i 5 e i 6 anni. Ho deciso di farla più grande all'incirca di 5 anni per inserirla meglio nella storia, e per aggiungere una fangirl della ship borusara (😆😆). Si lo so, faccio shippare tutti con tutti da tutti, ma non sembra un difetto che potrebbe distruggere questo mondo... oppure si?😂😂
BẠN ĐANG ĐỌC
Qualsiasi distanza era troppa vicino a lui
Fanfiction-SOSPESA- Sarada racconta, come dopo così poco tempo, anche se le sembra un infinitá, nasca un amore. Forse era destino? Forse era già scritto che si dovesse innamorare di Boruto? Lui, se lo venisse a sapere, come reagirebbe?