Sex with a bad boy.||

Chapter thirty-two

Saranno almeno tre ore che siamo tornati a casa, almeno tre ore che sono chiusa nella mia stanza a guardare il soffitto. Sono così confusa, fino a cinque ore fa pensavo di non avere una madre, una famiglia, di non essere nessuno. Scoprire tutte queste informazioni mi ha spiazzata. Mia madre è ancora viva? Perché non mi è mai venuta a cercare? Era davvero legata di più al suo piano che alla sua stessa figlia? 

E' tutto così strano, non capisco neanche ciò che provo in questo momento. Mi sento felice nel sapere che mia madre è ancora viva, ma allo stesso tempo triste nel sapere che non è mai venuta a cercarmi. Mi sento completa perché ho amici, una famiglia, perché ho scoperto di essere ricca ma al contempo, sento che mi manca qualcosa, una parte fondamentale. Mi sento vuota. 

L'arrivo di Jackson mi ha scombussolata, quello di Jake ha fatto uscire una parte di me che non volevo conoscere. Ma come mi è saltato in mente di sparargli? Per fortuna ho ancora una pessima mira, altrimenti avrei potuto ucciderlo. Ma quando ho visto quella pistola puntata verso Cameron, non ho saputo resistere. Avevo così paura che Jake potesse fargli del male che non ho pensato alle conseguenze. 

Jake...

Proprio lui, l'unico mio amico di infanzia, l'unico che mi faceva compagnia ricreazione e che mi rivolgeva la parola, un bambino così solare, così simpatico. Ho sparato proprio a lui. Anche questo era previsto? Ritrovarci nella stessa scuola e farmi amica? O è stata davvero solo una coincidenza? Ma chi voglio prendere in giro, la mia vita è stata già programmata ancor prima della mia nascita, nulla è stata una coincidenza. Jake non è diventato mio amico per suo volere, ma perché glielo avranno imposto. Quando aveva 9 anni ovviamente faceva ancora parte degli smithler, non aveva ancora tradito la sua famiglia quindi sicuramente era già tutto organizzato. Ma perché è passato nella banda di mio padre? Perché ha tradito la sua famiglia, a che scopo? Ho così tante domande e così poche risposte. Ma sono davvero pronta a scoprirle? A scoprire tutte queste informazioni? 

Guardo l'orologio, sono le 13:30. E' arrivato il momento di uscire da questa stanza, non posso restarci per sempre. Mi alzo dal letto e mi dirigo in bagno per sistemarmi. Mi guardo dritta allo specchio, non ho un bell'aspetto. Mi faccio una coda e mi lavo la faccia, l'acqua fresca sul mio viso mi fa riprendere leggermente. Decido di truccarmi un po', per essere più presentabile. Metto un po' di correttore per nascondere queste occhiaie, un po' di mascara per dare più intensità ai miei occhi e del rossetto rosa, per idratare le mie labbra secche. Sciolgo la coda, pettino i capelli ed esco dal bagno. Mi avvicino alla porta della stanza, sono davvero pronta per uscire da qui e affrontare tutti i ragazzi? 

Sicuramente prima o poi dovrò farlo, quindi Lexie fatti coraggio, non essere timida ed esci da questa stanza. E' l'ultima cosa a cui penso prima di girare la maniglia e uscire fuori dal posto in cui sono stata per più di tre ore. Mi dirigo in salotto, ma stranamente non vedo nessuno. Forse stanno in cucina, infondo sono le 13:50, staranno mangiando. Ma no, non c'è nessuno neanche in cucina, neanche Anna. Che strano. 

Ho fame, forse è meglio se esco e vado da qualche parte a mangiare. La casa è vuota, non ho voglia di continuare a stare sola tra queste mura. Decido di prendere le chiavi di una delle auto di Cameron, sicuramente si arrabbierà ma non ho voglia di camminare. Prendo le chiavi della sua BMW ed esco di casa, mi dirigo verso il garage, entro in macchina e metto in moto, ma ovviamente la fortuna non è dalla mia parte perché ovviamente Cameron entra nel garage proprio mentre stavo per partire. 

"Dove pensi di andare? Con la mia auto tra l'altro..." dice, mentre mi apre la portiera e con un gesto del capo mi invita ad uscire. Lo sto a sentire ed esco dalla macchina. 

"Non c'è nessuno in casa, ho fame e ho deciso di andare a mangiare qualcosa, scusa se stavo prendendo la tua macchina, ma non ho molta voglia di camminare" dico, mettendomi di fronte a lui.