Capitolo 14

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FRANCESCA

Mi sento malissimo. Ho un mal di testa incredibile e anche mal di pancia. Inoltre ho un forte dolore agli occhi, per quanto ho pianto. Si può soffire così tanto?

Il mio ex sta con mia sorella, il mio ragazzo si è preso una pausa di riflessione, Sara non sa niente della mia relazione col suo ragazzo, e io sono incinta di quest'ultimo.

E mia sorella non aiuta. Beh, sì, mi sta accanto, mi dà conforto, ma più fa così più mi sento in colpa. E se un giorno lei scoprisse tutto ció? Dovrà soffrire anche lei e io non voglio.

Sara ama molto Lorenzo. Me lo dice da quasi un anno. Farebbe di tutto per lui, per quello ha accettato di sposarlo così presto.

Ora che si sposano mio figlio sarà già nato. E così terró in mano la creatura mia e dello sposo. Solo a pensarci mi viene da piangere. Eppure penso ancora ad Andrea. Dopo quattro mesi non sono ancora riuscita a dimenticarlo. É possibile? Sì, perché mi sta succedendo.

Lo odio per tutto ció che sta facendo. È passata una settimana da quando ho scoperto di essere incinta e da due giorni sono a casa. Di Ian nessuna traccia. Neanche un messaggio.

Ecco, oltre ad aver perso due ragazzi in neanche un anno, ho perso anche il mio migliore amico.

A volte mi chiedo, dove sta il problema? Perché io non lo trovo. E poi mi accorgo: sono io il problema. Eppure non mi sembrava di esserlo un tempo. Sono sempre stata allegra con tutti, ho sempre aiutato tutti i miei amici, ascoltato i loro problemi anche se loro se ne fregavano dei miei, e ho sempre voluto bene a tutti. A parte Giorgia, Sara e Ian, quasi nessuno si preoccupava per me. Ian. Cavolo quanto mi manca.

Ma forse non basta ció che faccio. Solo che non so cosa posso fare di più. Mi sento davvero malissimo, vuota.

  - Guardami dentro e cadi nel vuoto.

Dice una canzone di Emis Killa. Non che io ascolti molto quel cantante ma ogni tanto mi capita. E questa frase mi rappresenta in tutto ora. Mi mancano i bei momenti della mia vita: le gite con Ian e Gio, le serate con Sara, i pranzi con mamma e papà.

Mi sento distrutta. E tutto per amore. Ah, l'amore. Che cosa disgustosa. Comincio a odiarlo. Si può odiare l'amore? Penso di sì. Come ha potuto un sentimento così grande stravolgermi la vita in questo modo? È arrivato così, ad un tratto, come un uragano, e mi ha rovinato l'esistenza.  Mi fa schifo, ecco.

Sara non é in casa, è al lavoro. Io invece non posso lavorare per almeno una settimana.

Prendo un libro. Amo leggere e c'é un libro in uno dei miei otto scaffali pieni che dice di voler essere letto.

Il titolo mi colpisce: Veronika decide di morire. La copertina é molto bella, c'é un'immagine di Van Gogh, un artista che mi piace molto. L'immagine rappresentata è "La notte stellata!". Davvero una bella immagine. Forse per quello l'ho comprato. Mi siedo sul letto e leggo la trama, che sicuramente avrò letto quando l'ho comprato, molto tempo fa.

Il libro parla di Veronika, una ragazza slovena di 24 anni,che non è felice della sua vita: anche se non ha problemi finanziari e non soffre d’amore, vuole semplicemente lasciare questa vita a causa della monotonia di tutti i giorni. Così, mandato giù un pugno intero di pillole per dormire, si abbandona al suo destino. Si risveglia nella clinica privata per malati di mente “Villete”, in Slovenia, dove viene a sapere dai medici che in seguito al suo tentativo di suicidio il suo cuore è stato gravemente danneggiato e resisterà ancora solo pochi giorni. Veronika inizialmente spera che tutto finisca velocemente, ma in quella clinica sembra che il tempo non passi mai. Lì conoscerà molte persone, Zedka, Mari, Eduard, persone che non hanno paura di dire ciò che pensano, perché in fin dei conti sanno di essere considerati “pazzi”. Con loro instaurerà un particolare rapporto di sincerità, provando sensazioni che non aveva mai conosciuto prima e scoprendo i lati più segreti e nascosti del suo Io.

Ahia, duro come libro. Non penso di poterlo leggere in questo momento. Sento che non ho proprio voglia di sapere i problemi altrui. Ecco, mi sento egoista per la prima volta in vita mia. Allora era vera quella citazione che lessi su facebook ieri sera.

Diceva: sono cambiata perché mi hanno cambiata, sappilo, sappiatelo, anche il diavolo prima era un angelo. Già, adesso mi sento così egoista, non in grado di donare affetto a nessuno. Ma so che durerà per poco. Sono fatta così e non voglio cambiare. Resteró sempre buona con tutti. Se adesso mi chiedessero come mai mi preoccupo per tutto so gia cosa risponderei: Mi preoccupo degli altri perchè so quanto si soffre quando nessuno si preoccupa di te.

Di me ora si preoccupano solo Giorgia e Sara. E Gio non sa che sono incinta. Aiutoo! 

Apro il libro su una pagina a caso e leggo una frase che mi colpisce subito: -Nessuno può giudicare. Ciascuno conosce la grandezza della propria sofferenza, o la dimensione della totale mancanza di significato della propria vita.

Quanto é vero. Nessuno puó capire quanto soffro io adesso e fa davvero male saperlo. Ma addirittura arrivare al suicidio no. Mancanza di significato nella propria vita..  beh in effetti non mi sono mai chiesta perché vivo. Perché? Per nulla ormai. Forse per mia sorella. Anche se se morissi sarebbe meglio per lei, anche se non lo sa. Per Ian allora? Anche a lui sto complicando la vita. Perché lui mi ama ma non può permettersi un bambino. Non ce la farebbe secondo lui. Per Andrea? Posso scommettere che provi ancora qualcosa per me ma non voglio sia così. Lui deve amare mia sorella, é lei ad avere bisogno di lui. Beh anche io, ma lei soprattutto. I miei non li sento quasi mai, quindi anche se morissi non ci rimarebbero molto male.
*A che cosa stai pensando, Minnie?*

Eccoti coscienza. Secondo te devo uccidermi? Non so se ha ancora senso vivere.
*Lo sai che il suicidio è peccato,vero?*

Come se mi interessasse molto ora. Non ha più alcun senso la mia vita. O forse non l'ha mai avuto. Piango. Il suicidio é la soluzione migliore.
*No aspetta. Non puoi ucciderti o ammazzeresti anche il bambino. Perché uccidere una creatura così piccola che non potrebbe mai farti del male?*

Oh già, il mio bambino. La mia vita. Il mio amore. La cosa più cara a me in questo momento. La mia coscienza ha ragione, non posso proprio ammazzarmi. Chissà se un giorno tutto ció si sistemerà. Forse. Spero. Intanto l'unica cosa che mi é rimasta oltre a mio figlio é la speranza. La speranza che un giorno tutto cambi e che io possa stare meglio.

Non mi sono mai sentita così male in vita mia. Ho un mal di testa incredibile.

Guardo l'ora: le sedici e venti.

Sara deve essere qui fra tre ore circa. Intanto posso dormire un pò. Mi sdraio sul letto e ho voglia di fumare. Posso? Credo di sì, ma siccome non ne sono sicura non voglio rischiare. Amo già sto bambino. Niente; la testa mi dolora moltissimo. Mi rigiro sotto le coperte a pancia in giù e affondo la testa nel cuscino. Quando sento che sto per addormentarmi mi giro di lato e cado in un sonno profondo.

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Pubblicato. Spero vi sia piaciuto. Povera Francy <33

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