LXXXI. - Al limite

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- No, Beatrice. Holm aveva già accettato, ma si è tirato indietro utilizzando l'anticipo che gli era stato già depositato per iscriversi al torneo a squadre. Ha minacciato di denunciarci, dicendo che quello era il denaro che gli spettava di diritto. Senti, non so molto altro. Cresci, Kahn e gli altri dirigenti ne dovranno discutere insieme. Ripassa tra un paio d'ore. 

Provò a chiudere la porta, ma infilai un piede per impedirglielo. Sentii dei passi sfuggenti, Orlando era alle mie spalle e anche lui aveva l'aria sconvolta.

- Cosa cazzo hai combinato, Capuano? – si avvicinò a grandi passi, rosso in volto.

- Stai scherzando? Dovrei chiederti io cosa hai combinato!

- John, mi spieghi perché fuori da quella porta sembra che ci sia una riunione di condominio - tuonò la voce di Cresci dall'interno della stanza. L'altro ci lanciò un'occhiata furibonda.

- Sono solo i ragazzi, stavano andando via.

- Falli entrare. 

John si voltò sorpreso, poi ci fece strada.

Quella stanza mi riportò a molti mesi prima. Sul quel lungo e stretto tavolo in legno, proprio lì avevo firmato il mio primo contratto, quello che mi legava alla Fenice, al gruppo A. Adesso, al mio posto, erano presenti altri due dirigenti, notevolmente sorpresi dal mio aspetto trafelato e dalla mia voce tremante.

- Cosa sta succedendo allo Sporting? - chiesi, prima ancora di essere invitata a farlo.

- Non eri qui per la questione della wild card del Roland Garros – chiese Cresci, e per un secondo il suo aspetto tradì della sorpresa. Anche Orlando mi rivolse uno sguardo confuso.

- Sono arrivata qui per questo, ma lo Sporting è il mio circolo di provenienza. Se ci sono problemi voglio sapere cosa accade.

- Diglielo pure, Maurizio. In fondo è per causa sua che siamo in questa situazione. Ha diritto a sapere - rispose con voce distante Kahn.

Sentii il cuore in gola. Cresci si schiarì la voce e cominciò a parlare. Nella stanza calò uno spesso strato di tensione e silenzio.

- C'era una trattativa in corso da Agosto scorso tra la Fenice e lo Sporting Club Verdiana. L'accordo prevedeva un compenso per ripagare le spese di tesseramento e il tuo spostamento alla Fenice.

- Agosto? Non è possibile. Io sono stata avvisata qui solo a metà Ottobre. E di certo il signor Holm non poteva sapere prima di allora che sarei passata alla Fenice – ribattei. Orlando fece una risata, prima di essere interrotto dal tono di Cresci, seccato.

- Certo che lo sapeva. Il tuo allenatore sapeva del tuo spostamento da mesi. Anzi, è stato lui a chiedere una cifra, anche piuttosto alta, per lasciartelo fare. 

Dovetti trattenermi per non scoppiargli a ridere in faccia. Erano tutte bugie.

- ...Di solito i circoli di provenienza sono ripagati in pubblicità: dopotutto un loro ex allievo farà parte del gruppo A. Non chiedono altro. Ma Holm, visti i suoi problemi finanziari, ha chiesto una cifra, anche piuttosto alta.

- Lui? Vi ha chiesto una cifra? - il mio tono era così scettico e seccato da stupire anche me. Per un secondo avevo dimenticato di avere di fronte a me Cresci.

- Rincarando la dose, visto che fino all'ultimo secondo non aveva alcuna intenzione di chiudere la trattativa. Se non fosse stato per le nostre insistenze, adesso sicuramente non ti troveresti qui.

- È assurdo. Holm sapeva benissimo che non sarei riuscita mai a migliorare allo Sporting, e che desideravo entrare nell'A più di ogni altra cosa. 

La Fenice 1. Tennis. Misteri. Bugie.Where stories live. Discover now