« Come ho fatto a non pensarci? » domandò tra sé e sé ad alta voce. 

Si scrollò di dosso il braccio del suo ragazzo e corse, per quanto glielo permisero i tacchi, in direzione dei dormitori maschili.

« Ginny, lì ci sono le camere dei maschi! » la avvertì Seamus.

« Lo so. » urlò lei di rimando.



Ronald Weasley era parecchio scocciato. Non solo perchè la sua ragazza aveva intavolato un monologo da dieci minuti e non c'era modo di porvi fine; non solo perchè aveva visto il suo miglior amico fallire in una missione attesa da tutti gli studenti del sesto e settimo anno, esclusi Hermione e Neville Paciock – impegnato in camera a piangere sul libro di Pozioni; ma anche per la costante domanda che gli frullava in testa da giorni: perchè cavolo lui e Hermione si erano fidanzati, quando era latente a tutti che i due andassero nettamente più d'accordo come semplici amici?

« E se qualcuno vi scopre? E se quel qualcuno è Piton? » domandò la ragazza con insistenza, quasi sperasse di convincere il "re" della validità delle sue tesi.

« Hermione... » la chiamò lui con fermezza, « ...che differenza c'è tra infrangere le regole per salvare un ippogrifo dalla decapitazione, o rubare mosche di Crispoa-. »

« E' "mosca Crisopa", Ron. »

« ...in entrambi i casi si rischia l'espulsione. » continuò Ron ignorandola. « Anzi, quando tu e Harry avete usato la giratempo per salvare Fierobecco avete rischiato anche di finire in gatta buia con Sirius. » tentò di farla ragionare.

« Ma quello era per una buona causa! » ribattè Hermione incredula.

« Anche questo lo è! Hermione, ti prometto che non gireranno alcolici. »

La caposcuola non gli credeva affatto, anzi, era più che convinta che quell'affermazione fosse un vero e proprio insulto alla sua intelligenza.

« Io non ti credo, Ron. » fu la stizzita risposta di lei. 

Si stavano avvicinando alla sala dei prefetti e l'ora X era proprio dietro l'angolo che le rideva in faccia. Hermione cominciò a sudare freddo: era più che decisa a salvare tutti i suoi amici dai guai non necessari, ma davvero non sapeva come avrebbe fatto.
Le sarebbe risultato difficile pietrificare tutti gli studenti di Grifondoro del sesto e settimo anno, per non pensare poi a tutte le fatture che le sarebbero state scagliate contro una volta tornati normali.

« E io non so cos'altro dirti. » replicò lui, accelerando poi il passo una volta capito di star combattendo una guerra persa. 

Erano a scuola da cinque giorni, e da tre litigavano quasi incessantemente per quell'innocente festicciola.

Gli altri caposcuola e prefetti avevano pensato di lasciarli soli, senza mischiarsi tra case, nella remota possibilità che la Granger si facesse abbindolare dalla sua dolce metà e che decidesse di allentare un po' la cinghia e di chiudere un occhio – due, nel migliore dei casi.
E invece, a giudicare dall'espressione del rosso, il piano era fallito miseramente.

Gli unici radiosi erano i Serpeverde, che tra di loro festeggiavano silenziosamente per la mancanza dei Grifondoro al party.


Hermione e Ron se ne andarono in completo silenzio, seguiti dagli sguardi delusi degli altri ragazzi.

Forse, si disse Ron, avrebbe dovuto sfoderare il suo lato romantico per convincerla.

Hermione camminava mantenendo un passo svelto, quando si sentì afferrare per un braccio. La sua mano saettò in direzione della bacchetta, prima di accorgersi che il responsabile fosse il suo ragazzo.

PoisonedWhere stories live. Discover now