Adrian's pov

Alzo la zip dei miei pantaloni neri con le tasche ai lati. Prendo la cinta da terra e la ripongo nei passanti dei pantaloni e poi la richiudo. Sollevo lo sguardo da ciò che stavo facendo e guardo la ragazza che mi sta fissando a sua volta con un sorriso che mi manda letteralmente in confusione cuore e cervello..e direi anche un'altra cosa.

È sempre bellissima dopo che facciamo l'amore, a dire il vero è bellissima sempre. La fioca luce proveniente dalla fiamma di una candela le illumina parzialmente il viso e il corpo ricoperto solamente dalle sue lenzuola in lino color rosa antico. È distesa su un fianco verso di me, il braccio è piegato e con la mano si mantiene il suo splendido viso. Le sue labbra sono carnose e rosee, direi quasi di un rosso naturale, sul lato destro del labbro superiore ha un piccolo neo che adoro. Il suo naso è all'insù e grazioso, guardandola da più vicino si possono notare delle piccole lentiggini presenti, nonostante la sua carnagione non sia proprio chiara. Definirei il colore della sua pelle come il caramello, come se fosse perennemente abbronzata. I suoi occhi sono furbi e vispi, marroni e intensi. I capelli le ricadono un po' sul viso e un po' sulle spalle scoperte con delle morbide onde scure con riflessi rossicci.

Ogni notte è come se mi impnotizzasse e questa trance ora è interrota da lei che si alza delicatamente e mi viene incontro. Si mantiene il lenzuolo sul corpo con le sue braccia ricoperte da bende. Gli e le sfioro dolcemente fino ad arrivare alle spalle, al collo, alla sua guancia. La sua pelle è come se fosse droga per le mie mani. Interrompe il mio contatto con una mano, afferrando la mia e la stacca dal suo volto.

<<Martin sa di noi, ne sei consapevole?>>

Beh, so che la mia ragazza è una tipa tosta, sono abituato ai suoi cambi di umore mentre io cerco di essere dolce.

<<Me ne sono accorto quando oggi ti ha detto che anche lui è consapevole di un tuo segreto. Ma non è detto che sappia proprio questo segreto>>

Dico puntando il dito tra me e lei indicando 'noi'.

<<Tu non hai visto come mi stava guardando Adrian, conosco quell'uomo da quando avevo cinque anni e so che si era riferito al fatto che stiamo insieme. Sono sicura che lo sa da sempre, da quando eravamo piccoli>>

Mi volto di spalle e sorrido perso tra un ricordo e l'altro di noi da piccoli. Essendo il figlio di Cris, il secondo guardiano principale dopo Martin, sono sempre entrato a contatto con questa realtà, con questo sotterraneo segreto. Sfioro con le dita la copertina di un libro su quest'enorme pila di libri che parte dal pavimento e arriva alla mia spalla.

<<È Romeo e Giulietta? Ti ricordi che è stato il primo libro che ti ho regalato la prima volta che abbiamo parlato di nascosto dai guardiani quando avevamo sei anni?>>

La sento sbuffare dietro di me e mettersi al mio fianco, sempre mantenendo il lenzuolo con le sue braccia esili e allo stesso tempo forti.

<<Adrian, non è come quando eravamo piccoli che eravamo semplicemente amici, ora il nostro rapporto è diverso, non credo che Martin ci permetterà ancora di vederci se continuiamo così.>>

Ora i miei occhi sono immersi nei suoi seri e preoccupati e le dico con un sorriso sereno.

<<Ti ho sempre protetta Fleur, e sarà così per sempre. Non permetterò mai a nessuno di dividerci, fidati di me>>

Le dico avvicinandomi sempre di più facendo congiungere di nuovo le nostre labbra in un caldo bacio. Il contatto è subito interrotto da lei che parla nuovamente.

<<Adrian è una cosa seria! Ti ricordo che è da quando hai a che fare con me che la tua vita è diventata pericolosa. Rischiavi sempre che io ti dessi fuoco...>>

<<Si, ma ricordo anche che ogni ragazzo o uomo che parlava con te veniva incendiato, tranne me, so che non mi avresti mai fatto del male nonostante non controllassi ancora il tuo potere>>

<<Non è questo il punto! Tu rischi tutt'ora! Credi che a tuo padre faccia piacere vedere il suo unico figlio, che è diventato un guardiano come lui che ha una relazione con una ragazza come me?>>

Roteo gli occhi e la abbraccio. È sempre così preoccupata per me, la amo troppo, da sempre, dalla prima volta che l'ho vista.

<<Così come tu hai sempre protetto me, lascia che io protegga te, non ci separeremo mai>>

Le do un tenero bacio sulla fronte ed esco dalla sua stanza piano. È tutto buio, sono le quattro e tutti stanno dormendo sia nel sotterraneo, che nel collegio superiore, che nel terzo piano dove ci siamo noi guardiani. Camminando sulle punte cercando di non far rumore, premo il pulsante sulla cinta di Cris che ho preso in prestito come ogni notte da quando consoco Fleur e le chiavi di Joshua. Quando richiudo nuovamente le sbarre e riaccendo la carica elettrica mi volto al buio per salire le scale che portano al collegio superiore.

<<Credo che mi dovresti ridare la cinta>>

Sobbalzo per la sorpresa che qualcuno possa trovarsi nell'ombra alla mia destra. Riconosco il tono di voce e quegli occhi azzurro ghiaccio nonostante siamo completamente al buio.

<<Cris..io stavo contrallando..se tutti stavano dormendo..>>

Gli dico porgendogli la cinta e le chiavi. Lui si avvicina sempre di più.

<<Noto che stavi contrallando in particolare se dormisse la tua amichetta che vedi ogni notte da 12 anni a questa parte giusto?>>

Oh cazzo! Ora si che sono nei guai. Un  conto è avere il dubbio che lui sappia della nostra storia, un altro ben diverso è averne la certezza davanti agli occhi.

<<Tranquillo Adrian. Io e Fleur ci conosciamo molto bene. Basta che quando la rivedi domani notte le ricorderai che la sua bocca deve rimanere ben chiusa riguardo al mio segreto e per voi non ci sarà nessun problema, non lo saprà nessuno tranne me>>

Il suo sorriso è raccapricciante e mi da una pacca sulla spalla. Sono sorpreso da questa sua uscita, non avrei mai immaginato una reazione del genere, ma per ora sto al gioco.

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