Clare's pow

Non ci sono parole per descrivere la mia vita, la mia giornata quotidiana, la mia routine. Tutto nella media, nessun fatto che scombussola le abitudini, che faccia di me una persona importante. Ho talmente tante strane idee che mi frullano in testa che a volte spaventano persino me.

Esco di casa e mi dirigo verso i miei due amici che mi aspettano in uno dei soliti bar al centro. Sta piovigginando. Chiudo gli occhi e sento ogni goccia di acqua poggiarsi a terra con un tonfo, i miei stivaletti che provocano scricchiolii e passi coordinati. I miei passi si mischiano ai passi di tutti gli altri, dieci paia di scarpe, venti, cinquanta, cento. Porto le mani alle orecchie e corro in direzione del bar.

Mi succede un'altra volta. C'è chi vede un po' più del dovuto, chi sente un po' più degli altri e poi ci sono io che se chiudo gli occhi potrei sentire qualcuno bisbigliare dall'interno di una stanza insonorizzata. Non chiedetemi il perché, il quando, il dove, sono in grado di fare questa strana cosa e come tante altre cose anomale i miei genitori mi obbligano a non parlarne con nessuno.

A volte i rumori diventano così assordanti che temo di rimanere sorda, mi stupisco tutte le volte di come gli altri non sentano. L'emicrania naturalmente è alla base della mia routine quotidiana. Ma nelle mie abitudini io vorrei aggiungere anche il firmare gli autografi ai fan sul red carpet, o lo stringere la mano ai federali oppure agli scienziati più famosi. Vorrei che tutti sapessero di questo mio dono, di questo mio potere. Magari potrei essere un super eroe, chi lo sa, se i miei mi permettessero di spandere la voce potrei diventare 'la ragazza dall'udito impeccabile'. No, suona male. 'Woman ear', donna orecchio, si questo può suonare meglio.

Mi volto verso il bar e come sempre le cose strane in me abbondano, sono già arrivata, ancora una volta non chiedetemi come abbia fatto. Il Cafè dista da casa mia esattamente 30 minuti se ci si va a piedi, io in soli 5 sono arrivata.

Ogni giorno qualche strano potere si presenta in me. Ho cominciato con l'udito, poi con la velocità e con la vista accurata, oggi magari succederà qualcosa di nuovo, lo spero.

Questo bar è comune e insignificante, proprio come tutti gli abitanti di questa città. Pareti color caramello, tavolini blu e cameriere vestite da tazze di caffè giganti che servono ai tavoli. Tra queste noto Angelica, ragazza che frequenta il liceo nella mia stessa classe. Occhi azzurri, riccioli neri che le ricadono sul viso, si è proprio lei. Nonostante sia travestita la riconosco ugualmente.
<<Quanti dollari ti danno per fare questo schifo? No, aspetta, magari sei tu che paghi loro per permetterti di lavorare. Si, sono sicura che ti abbiano presa dalla strada e perché gli facevi pena ti hanno assunta per fare da schiava vestita da ciambellina>>

Gli parlo con tono pungente e di strafottenza. Sono fatta così, mi piace prendermi gioco della gente. Sembrerebbe egocentrico e stravagante ma io mi sento superiore agli altri. Sento che questa vita sia troppo mediocre per me, quando diventerò famosa tutti mi pregheranno di trattarli male, altro che questi pezzenti che piangono per una parola detta di troppo. Come sempre lei risponde alle mie provocazioni, per questo mi piace darle fastidio.

<<Devi smetterla di trattarmi male. Non sei nessuno e mai lo sarai. Chi ti credi di essere per prendere in giro qualcuno...>>

Le parole vanno via via sfumando, rimangono solo suoni ovattati nella mia testa. Le tempie mi pulsano e porto le mani alle orecchie per un improvviso suono acuto che mi fa venire i brividi lungo la spina dorsale. Tutto intorno a me è sfocato, le immagini si confondono. Porto la mano davanti al viso e noto che come piccoli segni celesti si sono formati su quasi tutto il braccio. Cosa sta succedendo? Poi improvvisamente buio totale.

***

Mi sveglio di soprassalto grazie ad un uomo che mi ha inniettato qualcosa nel braccio. Apro gli occhi e la luce acceca le mie iridi nere come la pece. Cinque uomini mi scrutano con sguardi severi. Non riesco a muovere un muscolo, guardo il mio corpo steso su un lettino e noto come sia stretto con forza da delle cinte. Sento come se mi stessi muovendo, come se fossi in un camion.

<<Cosa sta succedendo?!>>

Grido con tutte le forze nella speranza di dargli fastidio, magari così mi lasciano andare visto che sono troppo rompipalle a detta di altri.

<<Ok, forse non avete capito bene la situazione. Chi cazzo siete? Dove cazzo mi state portando? Che cazzo volete da me? E dove cazzo si trova il mio caffè al latte con cornetto alla crema????>>

La mia voce va via via crescendo con il continuo della frase. Un momento di silenzio percorre l'intero camion quando un ragazzo dagli occhi chiari e i capelli biondi mi dice di stare tranquilla, che andrà tutto bene. Quest'ultimo viene spinto da un'altro con la faccia da cafone e strafottente che mi si piazza ad un palmo dalla faccia.

<<Va bene piccola, vuoi fare la dura? Adesso ti faccio capire chi ha il manico del coltello ora>>

Detto questo vedo solo un pugno che si solleva in aria e che colpisce la mia faccia. Il vuoto ancora una volta. Buoio tutt'intorno a me. Lievemente sento delle voci e riesco a riconoscerle. Il ragazzo dai capelli biondi sta rimproverando quel maleducato che mi ha dato un pugno sul viso, mentre lui si giustifica dicendo che sono una 'stronza puttana'. Però.. grazie, davvero gentile detto da uno che ha alzato le mani su una ragazza. Sento un'altra voce che non riconosco, più matura, magari di uno degli uomini che mi stavano scrutando.

<<Adrian devi smetterla di fare la femminuccia. Cos'era quel 'andrà tutto bene', la stiamo portando in un collegio per ragazzi soprannaturali nei sotterranei della città, ti sembra una cosa positiva?! E poi tu Joshua mi spieghi da dove cazzo ti è venuto dargli un pugno sul viso?>>

Continuano a parlare ma non li sento. Cosa vuol dire collegio per ragazzi con poteri soprannaturali? Non ho neanche salutato i miei genitori, i miei due amici, ho visto solo quella stupida di Angelica. E se fosse colpa sua? Se mi avesse fatto qualcosa? Me la pagherà! E dove sono il mio cazzo di caffè con il mio cazzo di cornetto alla crema?!?!

Con molta difficoltà per il mio carattere continuo a far finta di aver perso i sensi e spaventata, ma soprattutto infastidita, aspetto per vedere di che insulso collegio si tratti. Sicuramente sarà uno scherzo idiota.

Paranormal collegeWhere stories live. Discover now