Johnny (NCT 127 Smut)

1.1K 27 8
                                    

Rientrai da lavoro la sera tardi e il mio unico pensiero era quello di buttarmi a peso morto sul mio morbido letto.
Aprii la porta di casa e lanciai la borsa sul divano, fiondandomi in cucina per bere qualcosa. Tirai un lungo sospiro e chiusi gli occhi, rilassandomi seduta stante e gioendo al pensiero di poter rivedere il mio amato letto dopo una lunga e faticosa giornata di lavoro... ma la mia quiete venne distrutta da un trascinamento di ciabatte nel corridoio.
<Sei tornata!> Esclamò il mio ragazzo correndomi in contro con le braccia in avanti e un enorme sorriso stampato in volto.
Sbuffai e alzai la mano per salutarlo, spostandomi di lato in modo che non potesse abbracciarmi. Non per cattiveria, ma volevo solo dormire.
<Oh! Sei arrabbiata?> Domandò Johnny fissandomi con aria sorpresa, rimettendosi composto e inclinando leggermente il capo.
Scossi la testa e bevvi l'ultimo sorso di acqua.
<No, non sono arrabbiata. Voglio solo mettermi a dormire e non svegliarmi fino a mercoledì prossimo...>
<Hai litigato di nuovo col tuo capo?>
<Già... > Dissi abbassando lo sguardo.
D'un tratto sentii Johnny posarmi una mano sulla testa e accarezzarmi con dolcezza.
Conoscevo quel gesto, lo faceva solitamente quando voleva tranquillizzarmi e farmi sentire a casa.
Sorrisi e lo ringraziai, ma quella brutta giornata andava seriamente dimenticata...
<Scusa Johnny, ora vado a letto...> Dissi dandogli una pacchetta sulla spalla e passandogli affianco, pronta ad infilarmi sotto le coperte e dire addio a quell'orrendo giorno.
<Capisco, immagino tu voglia sbarazzarti dei brutti pensieri...>
<Esatto>
<Ma... Che ne dici se invece di dormire, scacciamo lo stress in un'altra maniera?>
Mi fermai poco prima di entrare nella camera da letto. Mi voltai con gli occhi sbarrati e guardai storto Johnny, incontrando il suo sguardo convinto e malizioso. Divenni rossa in un batter di ciglia e percepii le farfalle svolazzare nel mio stomaco.
<Quale altra maniera?> Domandai con un mezzo sorrisetto beffardo.
Non ebbi risposta. Johnny ricambiò alla mia smorfia maliziosa e sollevò un sopracciglio. Si avvicinò con cautela a me accarezzando con una mano il mio viso, passando delicatamente il pollice prima sulla mia guancia e poi sulle mie labbra, facendomelo leggermente succhiare. Tenni lo sguardo fisso sui suoi occhi scuri, mentre mi faceva lentamente indietreggiare... finché non sbattei i polpacci contro la parte finale del letto.
Deglutii e sentii il cuore battere all'impazzata quando salì sul letto insieme a me. Mi baciò con aggressività e passò con foga le mani sul mio corpo, facendole scendere lungo il mio busto e soffermandosi con dolcezza sulla mia intimità.
Ansimai un pochino, sentendo l'eccitazione aumentare sempre di più. Gli tolsi la maglietta bianca e la lanciai a terra, ritornando a baciare le sue dolcissime labbra. Lui iniziò a sbottonarmi la camicia, ma dopo un po' rinunciò e si limitò a strapparla per rendere il tutto più veloce.
<Cos'hai in mente?> Domandai incuriosita dal suo sguardo ardente e pieno di impazienza.
<Una cosa nuova. Obbiezioni?>
<No, fai di me ciò che vuoi> Bisbigliai avvicinandomi al suo orecchio per poi lasciarmi cadere a pancia all'aria su quel morbido letto.
Notai qualcosa accendersi nel suo sguardo. Si morse il labbro e con malizia mi sorrise, facendomi cenno di chiudere gli occhi.
Mi fidavo cecamente di lui, quindi ubbidii senza pensarci due volte. Inoltre sapevo già cosa gli passasse per la testa. Ultimamente si era lasciato molto affascinare dal kinky e mi ero già preparata psicologicamente ad un'eventualità del genere.
Dopo un paio di secondi percepii qualcosa di non identificato passarmi sul ventre. Aprii gli occhi e notai un frustino nero fra le mani di Johnny. Inizialmente mi fece strano, ma cercai di non pensarci e mi lasciai andare nelle sue mani.
Si avvicinò al mio orecchio e, accarezzandomi l'interno coscia, sussurrò:
<Chiamami Daddy>
La sua voce era talmente roca e piacevole che non riuscii a resistergli, inoltre, i movimenti circolari che compiva sul mio clitoride mi stavano letteralmente facendo impazzire. Sibilai un "Va bene, Daddy" a fatica e in cambio ricevetti un'innocente bacio sulla fronte.
Infilò il viso nell'incavo del mio collo e iniziò a succhiare contro la mia pelle, scendendo lungo le clavicole e infilando le mani sotto al mio corpo, nel tentativo di togliermi il reggiseno. Lo sfilò con delicatezza e se lo lanciò alle spalle, riprendendo subito da dov'era rimasto.
Giocò un attimo col mio seno, poi iniziò a succhiarlo e a giocarci con la lingua, facendomi ansimare e gemere leggermente.
Quel frustino di pelle nera era ancora fra le sue mani e sinceramente mi metteva un po' di ansia, non sapendo come e quando avesse intenzione di usarlo.
<Tutto bene piccola?> Domandò guardandomi negli occhi con dolcezza, sfilandomi gonna e mutandine e lasciandomi completamente nuda sotto al suo sguardo amorevole, ma voglioso.
Annuii e mi portai timidamente una mano alla bocca, osservando minuziosamente ogni movimento che Johnny compiva.
Afferrò le mie ginocchia e mi aprì le gambe, iniziando a baciare e mordicchiare il mio interno coscia. Passò due dita sulla mia intimità bagnata e le infilò all'interno di essa, iniziando a pomparle dentro e fuori con movimenti circolari.
Mi strinsi fra le mie spalle e mi morsi il labbro, cercando di resistere e di non gemere, ma non ci riuscii.
<AhhH... J-JohnnY..AhH..>
D'un tratto si fermò. Fece uscire le dita da me e quando aprii gli occhi, incuriosita, notai che il suo sguardo era cambiato, sembrava... arrabbiato...
Mi guardai attorno perplessa, cercando di capire cosa l'avesse fatto fermare così improvvisamente, ma non riuscivo davvero a capire cosa fosse successo...
<Così non va piccola. Ti avevo detto di chiamarmi Daddy. - Mi richiuse le gambe e mi fece cenno di avvicinarsi a lui- ...Ora ti dovrò punire.>
Sgranai gli occhi e accennai ad una risatina. Mi sembrava tutto così stranamente divertente e particolare che non protestai neanche, mettendomi a carponi come da lui richiesto.
Prima percepii la sua mano calda sul mio fondo schiena, poi qualcosa di bruciante e doloroso... come una frustata.
<Mi dispiace, non avrei voluto farlo, ma mi hai disobbedito piccola, perciò ti meritavi una punizione>
Schioccò altre cinque volte il frustino sulla mia schiena e sul mio sedere, facendomi sobbalzare ogni volta che mi colpiva. Mi massaggiai la parte dolorante quando ebbe finito, ma non appena tornai a sdraiarmi sul letto, Johnny mi incatenò le mani alla testiera del letto.
Alzai lo sguardo e notai un paio di manette rosa pelose attorno ai miei polsi.
<Daddy?> Domandai confusa, saettando lo sguardo da lui alle manette.
Sorrise con malizia e passò un dito sulle mie labbra, facendolo scorrere lentamente lungo tutto il mio corpo. Accarezzò la mia intimità, tirando poi fuori un vibratore da dietro alla sua schiena.
<Cosa vuoi fare, Daddy?> Domandai col cuore a mille, tentando invano di liberarmi i polsi.
<Voglio farti stare bene, piccola> Rispose fissandomi con sensualità, portando lentamente il vibratore a contatto con la mia parte intima.
Tirai di scatto le braccia e divaricai le gambe quando lo accese, sentendo un'enorme fremito percorrere il mio intero corpo. Mi morsi il labbro in una smorfia di piacere e gettai il capo all'indietro, continuando invano a cercare di liberare i polsi.
Il piacere aumentava di attimo in attimo, causandomi alcuni spasmi addominali e facendomi stringere le lenzuola fra le dita dei piedi. Non resistevo più, quelle vibrazioni mi stavano facendo impazzire.
<..AaH> Gemetti, inarcando la schiena e riavvicinando le gambe un pochino, dimenandomi e quasi piangendo dal tanto piacere che stavo provando.
Chiusi le gambe, cercando di impedirgli di farmi venire così presto, ma quell'affare continuava a vibrare contro il mio clitoride e, come se non fosse abbastanza, Johnny infilò anche due dita dentro di me, pompandole dentro e fuori con rapidità.
<AH. D->
<Dillo. Urlalo piccola.> Mormorò leccandosi le labbra e guardandomi dritto negli occhi con lussuria e soddisfazione.
<D-DADDY!...AhHn>
Urlai quel nomignolo che tanto gli piaceva con il poco fiato che mi rimaneva, venendo poco prima sulla sua mano.
Avevo il respiro spezzato e mi trovavo in un bagno di sudore, ma Johnny sembrava non aver ancora finito. Mi infilò le dita in bocca, facendomi assaporare il mio stesso e dolciastro fluido, dopodiché si sfilò i pantaloni di tuta, rivelando il suo membro ormai eretto che spuntava dall'orlo dei boxer. Sgranai gli occhi e capii che ciò che mi aspettava era un secondo round...
Si avvicinò alla testiera del letto e pensai che volesse liberarmi i polsi da quelle manette rosa, ma, al contrario, si avvicinò solo per poter prendere un pezzo di stoffa nera lucida da sopra il comodino. Sorrise e con rapidità me la posò sugli occhi, oscurandomi completamente la visuale.
<Daddy?> Domandai col cuore a mille, cercando di percepire qualche suo movimento.
Improvvisamente, mentre ero soprappensiero, sentii qualcosa di gelido e bagnato scorrere lungo il mio petto, facendomi ansimare pesantemente e sussultare quando lo passò sui miei sensibili capezzoli. Strinsi sempre di più le gambe mentre lo sentivo scendere sempre di più, fino ad arrivare sotto all'ombelico. Sentii un frusciò di coperte e pochi attimi dopo percepii un fiato caldo sul collo.
<Apri le gambe per Daddy...> Bisbigliò Johnny al mio orecchio, con una voce sensuale e rilassante, facendomi venire brividi di piacere lungo la schiena.
Mi morsi il labbro e, con il cuore in gola, divaricai a poco a poco le gambe, percependo quasi immediatamente una mano passarci in mezzo. Sussultai e mi venne naturale il cercare di richiuderle, ma ciò che ottenni fu una sculacciata.
<Non vorrai mica disubbidirmi, vero piccola?> Domandò con un tono di dissenso nei miei confronti, tenendo una mano sulla mia chiappa, pronto a sculacciarmi di nuovo se avessi osato obbiettare.
Ubbidii alla sua richiesta e aprii le gambe, iniziando a percepire un senso di ansia nello stomaco, come quando si arrivava impreparati ad un compito. Morsi le labbra con aggressività e strinsi i pugni, aspettando con impazienza un suo segno di vita.
Percepii qualcosa di rigido passare su e giù sulla mia intimità. Inarcai la schiena e lasciai scappare dalle mie labbra un flebile lamento, gettando la testa indietro e tirando le braccia d'impulso. Sentii il cigolio del letto e il fruscio di lenzuola, poi, qualcosa di caldo e duro entrò in me con lentezza, facendomi gemere dal piacere.
<Forza, vieni per Daddy> Mormorò su di giri Johnny, iniziando a dare velocità e forza delle spinte, facendo cigolare il letto e riempiendo la stanza dei nostri gemiti.
Appoggiò le labbra sul mio collo e lo baciò, strusciando il suo ventre contro il mio e alleggerendo le spinte, rendendole più colme di piacere.
Riuscivo benissimo a sentirlo ansimare contro la mia pelle, a gemere e stringere le lenzuola fra le sue dita. Divaricai di più le gambe e iniziai a muovere il bacino in contemporanea con le sue rudi spinte, aumentando l'intensità e il piacere del rapporto.
<AhH... Piccola... > Ansimò Johnny mettendosi in ginocchio e passando le mani sulle mie cosce. Capii immediatamente che eravamo agli sgoccioli, sentivo il suo membro pulsare dentro di me e le sue spinte diventare improvvisamente più veloci e selvagge.
Strinsi i denti e le lenzuola fra i piedi percependo quella strana sensazione tornare nel mio basso ventre... Tirai di scatto le braccia e aprii la bocca, lasciando uscire un lungo gemito di piacere.
<DADDY~~> Urlai inarcando la schiena e venendo non appena uscì da me. Cercai di calmare il respiro e rilassarmi, ma l'adrenalina era troppa e mi tornava difficile farlo.
Dopo aver recuperato in parte il fiato, sentii un flebile gemito provenire da sopra di me, corrucciai la fronte perplessa, ma poi qualcosa di caldo e denso iniziò a colare sul mio petto e capii che Johnny stava venendo su di me. Sentii di nuovo le sue labbra sulla mia fronte, poi un'improvvisa sensazione di libertà pervase il mio corpo... mi aveva finalmente tolto quelle snervanti manette.
La luce soffusa della lampadina colpì i miei occhi non appena levai la benda, causandomi una leggera smorfia di fastidio. Quando riadattai la vista notai Johnny seduto di fronte a me. Mi stropicciai gli occhi e mi misi a gambe incrociate, fissandolo con curiosità e una certa stanchezza.
<Ti senti meglio ora?> Domandò poi, passandosi una mano fra i capelli e gettandosi a peso morto sul letto.
Annuii più che convinta, gli accarezzai un braccio e sorrisi.
<Tutto grazie a te, Daddy> Risi e mi sdraiai assieme a lui, toccando sbadatamente lo sperma sul mio petto col braccio.
<Ehm...credo che sia meglio se andiamo a farci una doccia...> Mormorai alzandomi e mettendomi di nuovo seduta. Johnny alzò un sopracciglio e mi guardò un pochino perplesso.
<Andiamo?>
<Sì. Andiamo.>
Gli lanciai uno sguardo ricolmo di lussuria, lo afferrai per il braccio di scatto e lo trascinai in direzione del bagno con me.
<Voglio ricambiarti il favore.>

ONESHOTWhere stories live. Discover now