Circa cinque ore dopo...

"Alycia. Alycia! Svegliati, stiamo per incominciare l'atterraggio!"disse Madison scuotendola.

"Uh? COSA? Ho dormito per così tanto tempo?! Acciderbolina!!" escalmò l'addormentata, ancora avvolta dal sonno mentre si sistemava meglio sul sedile. Entrambe si allacciarono le cinture, come imposto dalla voce dell'hostess che risuonava negli altoparlanti sopra la loro testa. L'atterraggio fu quasi uguale al decollo: avevano trovato un buon pilota.

Quando si alzarono dai sedili le gambe sembravano non esistere più e i loro fondoschiena dolevano come non mai per aver passato circa cinque ore schiacciati contro gli scomodi sedili della seconda classe.

Fra gli spintoni e le gomitate riuscirono finalmente a scendere dall'aereo, purtroppo senza riuscire a salutare la bizzarra signora che, a quanto pare, nell'ultima parte di viaggio si era spostata in un posto che si era liberato vicino ad un signore della sua età. Le ragazze capirono che era suo marito nell'istante in cui videro il suo meraviglioso e sobrio completo leopardato e gli occhiali da sole tondi e neri. L'aria dell'aeroporto di Dubai era calda e umida. E Madison conosceva Alycia meglio delle sue tasche, quindi sapeva già il commento che poco dopo sentì uscire dalla bocca della sua amica:" Che brutto l'umido!! Lo odio". Dall'interno dell'aeroporto si vedeva il sole caldo del pomeriggio battere sugli aerei al di fuori della struttura, creando diversi riflessi e giochi di luce. Le due si avviarono ai sedili più vicini all'imbarco del loro gate successivo e aspettarono sfruttando qualunque metodo di distrazione dalla noia che trovassero. Un'ora e mezza dopo si annunciava l'inizio dell'imbarco e così si accodarono alla fila di persone che incominciava a formarsi davanti all'hostess.

Quattordici ore dopo...

"Si avvisano i gentili passeggeri che sta per iniziare l'atterraggio. Si prega di allacciare le cinture."

"Mmh"Le ragazze mugolarono ancora con gli occhi chiusi.

"Siamo già in Australia?"chiese Madison ancora con la voce impastata dal sonno.

"A quanto pare ..."le rispose l'altra allacciandosi la cintura con un gesto che assomigliava più ad un tricheco che ad una sedicenne.

"Mi sembra di aver dormito per due secondi, non per delle ore"

"Che ore sono?"chiese Alycia sbadigliando.

"Qui a Sydney sono le undici del mattino, mentre a Roma dovrebbero essere le cinque del mattino"le rispose Madison marcando bene la parola «cinque» mentre veniva accecata dallo schermo super luminoso del suo telefono.

"Apri la tendina del finestrino?"chiese Madison ad Alycia. Avevano deciso di fare un viaggio a testa accanto al finestrino. Alycia mise distrattamente una mano sulla levetta dell'oscurante e... sbam! L'oscurante guizzò su schioccando e facendo entrare la luce del sole tutta d'un colpo.

"E che cos'è?? Siamo arrivati in paradiso?!"esclamò Alycia girando la testa nella direzione opposta.

"Potevi anche farlo con un po' più di attenzione!!"disse Madison infastidita, portandosi una mano davanti agli occhi per schermarli dalla luce improvvisa.

"Gne - gne - gne"le fece il verso Alycia.

"Lo sai che sono fortemente irritabile quando mi svegliano così bruscamente" protestò l'altra.

Madison salutò le sue amate nuvole, che non avrebbe rivisto se non fra venti giorni. Quando scesero dall'aereo l'aria e il sole caldi le accolsero a Sydney.

"E credere che in Europa, a Dicembre, non ti passerebbe neanche per l'anticamera del cervello di uscire fuori di casa in pantaloncini corti e canottiera!!!" disse Alycia prendendosi la testa fra le mani.

"Veramente! Sto morendo di caldo"disse Madison sfilandosi il maglioncino di cotone blu scuro che si era messa in aereo a causa dell'aria condizionata. Le ragazze camminarono per un po' nell'aeroporto, finchè non trovarono le porte d'uscita e dovettero dire addio all'aria condizionata.

"Mio padre ha detto che la macchina di Harper è... una holden caprice blu... tu sai com'è?"chiese la mora facendo una faccia stranita. Harper era il cognome dell'ex collega di suo padre. Una volta lavoravano insieme, ma poi lui si era trasferito con la famiglia, ma, dopo circa un anno dal trasferimento, la moglie lo aveva lasciato.

"Ehm... no. Non ne ho la minima idea"rispose Madison guardandosi intorno. "Come aveva detto che era questo «Harper»?"


Qualcuno dietro di loro si schiarì la voce e chiese:"Siete voi Madison e ..." Le ragazze si girarono e videro un uomo sulla cinquantina con una carnagione abbronzata e un'espressione interrogativa stampata in faccia. Le rughe che si formavano dalla sua espressione avevano portavo leggermente avanti il grigio e bianco cuoio cappelluto.

"Alycia"concluse la ragazza sorridendogli.

"Lei dovrebbe essere il signor Harper, giusto?"chiese Madison porgendogli la mano.

"Sì, esatto, ma preferirei che mi chiamaste «Jim» o «Jimmy» " rispose l'uomo sfoggiando un sorriso formato da denti bianchi come l'avorio. Madison si chiese se se li fosse fatti sbiancare. Sicuramente, si rispose.

"Piacere, Madison" Dopo che anche Alycia, il signor Harper si girò e mostrò un ragazzo alla sua destra.

"Lui è Jason" lo presentò. Il ragazzo fece un gesto di saluto che le due ragazze ricambiarono con un "ciao". Possedeva dei bei capelli castano scuro e aveva degli zigomi abbastanza definiti. Era più alto delle due ragazze di una spanna e i suoi occhi erano di un colore che assomigliava al grigio.

"Com'è andato il viaggio?" chiese Jim. Le ragazze li intrattennero lungo il tragitto verso la casa degli Harper raccontando della loro esperienza, cercando di omettere che avevano riso della signora buffa che si trovava in aereo accanto a loro e cercando di non parlare troppo del fatto che, nell'ultimo viaggio, avevano praticamente solo dormito. Quando Jim ebbe finito le domande Madison si girò alla sua destra e guardò Alycia che ricambiò lo sguardo.

"Sapevi che il signor Harper aveva un figlio?"le chiese Madison con il labiale.

"No"le rispose l'altra nel medesimo modo.


Spazio Autrice

Ciao a tutti! Vi è piaciuto questo "prologo"? Scusate per i frequenti salti temporali durante i viaggi aerei, ma sarebbe stato troppo noioso raccontare tutto e inoltre non avevo molte idee carine da raccontare di quei momenti. Il prossimo capitolo cercherò di pubblicarlo la prossima settimana se tutto va bene, altrimenti lo pubblicherò la settimana dopo.

Se avete delle domande fatele pure qui.

Ciao a tutti e al prossimo capitolo!

tmsobooks


The Holiday [IN PAUSA]Where stories live. Discover now