*Oppa*

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"O-oppa, ora dovrei andare in classe,
il sensei sarà già arrivato."

"Va bene Jiminnie, ci vediamo all'uscita allora
ok?"

"Certamente Oppa!"

disse sorridendo per poi baciare il maggiore,
era uno dei loro baci, quei baci bagnati ma giusti. Quei baci che ti fanno desiderare di volerne sempre di più, ma i due decisero di accontentarsi di quello che avevano ricevuto, si sarebbero visti dopo e di sicuro non si sarebbero fermati a un semplice bacio, anche se quando stavano insieme nulla poteva essere definito
"semplice".
Le ore per il povero Jimin passarono molto lentamente dal momento che a scuola quel giorno non c'era nemmeno il suo migliore amico.

Giuro che non so dove sbatterò la testa! Non mi sto sopportando in questa classe!

Era ciò che pensava il piccolo fin quando non si rese conto che il prof lo stava chiamando con l'intento di risvegliarlo dal suo stato di trans.
"Signorino Park, mi può dire cortesemente che ho detto fino ad ora?"
"Uh.. ehm.."
"Ottimo, non lo sa. Credo non ci saranno problemi se si prenderà un bel due. Giusto?"
"Ma al diavolo! Faccia ciò che vuole"
sbraitò il minore, era stanco di quel vecchio ritardato. Voleva solo uscire e stare con il suo Oppa.
Solo con lui.
Così sotto gli occhi ardenti del professore Jimin uscì di classe e andò ad aspettare Suga, salutando però con un un bel dito medio il suo sensei che a quella vista si innervosì il doppio ma ormai era troppo tardi Jimin era già fuori dalla classe e si stava dirigendo verso la sua meta.
Mentre percorreva il corridoio pensava alla loro futura relazione, immaginava di tutto e di più, voleva renderlo felice come quando un bambino gioca con la sua mamma, vederlo sorridere così tanto da far invidia a tutti,
voleva renderlo fiero del suo ragazzo, fiero di loro e della loro stupenda relazione.
Stava pianificando già tutto, cioè pianificando per modo di dire, alla fine una relazione non la puoi pianificare. L'amore non si può pianificare, accade e basta.
Un giorno quando meno te l'aspetti accade e tu non puoi fare altro se non essere felice e Jimin lo era e tanto pure.
Appena arrivato davanti alla classe del ragazzo decise di mandargli un messaggio per avvisarlo della sua presenza e del suo volersene andare a casa, Suga dal suo canto lesse subito il messaggio e uscì all'istante dalla classe infondo era uno studente modello, chi osava vietarli qualcosa?

"Ciao Oppa!"
disse saltandogli in braccio

"Ciao a te principessa"

"Andiamo a casa? Voglio stare con te"
disse dopo averlo baciato sul naso.

"Va bene, ma perché sei uscito prima?"

"Ehm.. ecco.. te lo racconto a casa.."

disse guardando altrove, sguardo che però fece capire a Suga che non era nulla di buono o almeno per la maggior parte ma decise di lasciar stare e di andare a casa al resto e a ciò ci avrebbero pensato dopo.
Così dopo vari abbracci da parte del minore e baci da parte del maggiore i due uscirono mano nella mano dall'edificio e percorsero il tragitto lungo casa del più piccolo, non era molto lontana, ma nemmeno vicina e Suga dentro di se non imprecò questa volta, era con Jimin e quindi non importava quanta strada dovesse percorrere, l'importante era stare con il suo piccolo. Io resto non contava nulla per lui.
Il suo mondo era Jimin,
il suo paradiso era Jimin.
Il piccolo era tutto ciò che Suga aveva, alla fine non amava molto stare a contatto con le persone a causa del suo passato, ma con Chim era diverso, per lui avrebbe fatto qualsiasi cosa in suo potere.

Angolo autrice^^
Ehm, ciao piccoli.. beh che posso dire? Sono 1,4mila letture e più di 100 voti, mi avete reso super felice, sinceramente non saprei come ringraziarvi ma vi prometto che farò del mio meglio nei prossimi capitoli e stiamo man mano arrivando a capitoli molto importi. Per quanto riguarda il resto spero che possa continua a piacervi questa storia e spero che non l'abbiate abbandonata, scusate se non ho aggiornato ma ero presa da altre storie e altri casini vari. Detto ciò vi saluto e per qualsiasi cosa potete contattarmi in privato babes! 💕

•I need you to breathe•Where stories live. Discover now