Capitolo 8

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Stefano controllò per l'ennesima volta di aver preso tutto il necessario, rovistando nel suo zaino.

-Sei ancora più agitato rispetto al tuo primo appuntamento.- commentò la sorella, sorridendo del suo delirio.

-Non so se te ne rendi conto, ma è la prima volta che vado a dormire a casa di qualcuno, mi sembra normale...

-Poi se quel qualcuno è proprio Max...- ammiccò Giulia cercando di stuzzicarlo.

-Almeno ha trovato qualcuno, invece di stare tutto il tempo chiuso in casa come una larva.- borbottò la madre che lo stava aspettando per poterlo accompagnare da Massimo.

-Datemi tregua vi scongiuro!- sbottò Stefano esasperato.

Loro non capivano quanto questo era importante per lui.
O forse lo capivano, ma in modo sbagliato.

-Fa' il bravo fratellino!- lo salutò la sorella con una punta di malizia.

Lui le lanciò un'occhiataccia e uscì di casa, cercando di mantenere la calma.

Quando arrivò a casa di Massimo aveva raggiunto un buon grado di autocontrollo, ma era comunque nervoso.
Salutò velocemente la madre e prima di suonare il campanello tirò un profondo respiro.
Dopo qualche secondo la porta si aprì e Massimo lo accolse con un gran sorriso.

-Vieni entra pure, i miei arriveranno tra un paio d'ore.

Stefano appoggiò il suo zaino vicino al letto del ragazzo, guardandosi intorno.

Era una bella camera, spaziosa, confortevole e con un bel letto che a giudicare dalla grandezza poteva contenere anche due persone.

Massimo sembrò leggergli nel pensiero, infatti ammise:

-Spero che non dispiaccia dormire con me stanotte... l'alternativa sarebbe il divano ma non è molto comodo.

-No va bene, non ti preoccupare.- gli rispose Stefano cercando di essere convincente.

Anche se il pensiero di dormire insieme lo rendeva ancora più nervoso.

-Beh prima che arrivino i miei ci conviene studiare un po', non credi?- gli chiese Massimo con gli occhi che gli brillavano.

Stefano non poté fare a meno di sorridere.

-Come mai tutto questo entusiasmo?

-Perché ho il miglior insegnante che potessi desiderare!- rispose lui guardandolo dritto negli occhi.

Stefano distolse lo sguardo temendo di essere arrossito, ma dentro di sé lo ringraziò infinitamente per le sue parole.
Erano molto importanti per lui.

Studiarono insieme fino a quando non sentirono una donna gridare:

-Siamo a casa! E abbiamo le pizze!

-Vieni, ti presento i miei.- esclamò Massimo raggiante, trascinando il ragazzo fino in cucina.

-Oh tu devi essere Stefano, è un piacere conoscerti!- lo accolse la madre con un sorriso che ricordava molto quello del figlio.

-Massimo ci ha parlato molto di te.- aggiunse il padre mentre metteva le pizze in tavola.

-Dai non mettetelo in imbarazzo, è molto timido lui!- sospirò il figlio rivolgendo all'amico un'occhiata di scusa.

-N-no va bene, intendo... grazie.- mormorò Stefano dandosi mentalmente dell'idiota.

Per fortuna i genitori del ragazzo erano molto alla mano e lo fecero sentire perfettamente a suo agio, come se fosse uno di famiglia.

-Vi lasceremo in pace fino a domattina, ma almeno tenete il volume basso intesi?

-Sì mamma!- rispose Massimo chiudendo la porta della sua camera.

-Scusali, cercano di fare i giovani ma certe volte sono decisamente troppo irruenti.

-Tranquillo, io li trovo molto simpatici.- ammise Stefano con una mezza risata.

-Sì, mi lasciano molto libero, ma penso che in questo caso fossero solo molto curiosi di conoscerti.
Non porto mai nessuno a dormire da me.

-Davvero? Come mai?- gli domandò Stefano stupito.

Pensava che i suoi amici fossero spesso lì a dormire, o almeno, la personalità di Massimo gli dava quell'impressione.

Lui si limitò ad alzare le spalle.

-Non ho così tanto spazio e poi non mi piace che troppe persone vengano a ficcare il naso nella mia vita...
Sì sono miei amici, ma anch'io ho bisogno dei miei spazi.- gli rispose passandosi una mano tra i capelli.

Stefano per un attimo si immobilizzò.

Vuol dire che lui lo considerava... speciale?

-Dai non stare lì impalato, vieni a sdraiarti che vediamo cosa c'è in tv.- lo richiamò alla realtà Massimo, già steso sul letto e col telecomando in mano.

Stefano esitò ma poi si sdraiò accanto a lui senza dire nulla.

Erano davvero troppo vicini.

Non riusciva nemmeno a seguire la televisione, nemmeno a capire di cosa Massimo stesse parlando.
Si sentiva chiudere gli occhi per la stanchezza.

Tentò di resistere ma alla fine cedette e chiuse gli occhi.

Ma prima di addormentarsi accadde qualcosa.

Sentì il braccio del compagno passare dietro la sua schiena, tirandolo verso di sé.
La sua testa ora era appoggiata al petto di Massimo, tanto vicina da sentire quasi il battito del suo cuore.
O forse era il suo, non ne era sicuro.

Massimo iniziò ad accarezzargli la schiena, mentre con l'altra mano iniziò a giocare coi suoi capelli.

Era tutto così rilassante e surreale che Stefano pensò di stare già sognando.

Eppure rimasero così per un po', nessuno dei due voleva interrompere quel momento magico.

Ma il richiamo del sonno era troppo forte.

Massimo appoggiò le labbra ai capelli del compagno e Stefano lo sentì strofinarsi il naso contro di lui, respirando profondamente come per imprimere bene nella memoria quel momento.

Il suo respiro si fece sempre più lento ed era così vicino che Stefano avrebbe potuto solo alzare la testa per sentirlo accarezzargli il volto.

-Sei così adorabile... buonanotte...- sentì sussurrargli nell'orecchio, prima di sprofondare completamente nel mondo dei sogni.

Cullato dalle carezze di Massimo, in quel dolce abbraccio che lo faceva sentire a casa.





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Ho come l'impressione di starvi illudendo un po', magari vi aspettate baci improvvisi o cose del genere e io scrivo cose così, spero davvero che non vi annoino, io le trovò così tenerose ste scene *_*
Spero di non deludervi, aspettate ancora un pochino e verrete ripagati ^w^
Detto questo, alla prossima! :3

Il patto d'amoreDonde viven las historias. Descúbrelo ahora