Capitolo 7

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Stefano guardò ansiosamente l'ora, per poi iniziare a mettersi le scarpe.

-Perché sei così in ansia? Non hai detto che Max è solo un amico?

Il fratello le lanciò un'occhiataccia.

-Giu, questa è una delle poche volte che esco con qualcuno. È un'occasione e non voglio sprecarla, non mi sembra difficile da capire.

-Però devi ammettere che sembri proprio una ragazzina al primo appuntamento.- ribattè la sorella ridendo.

Stefano sospirò e guardò per la decima volta l'ora.
Aveva accettato, felice di poter finalmente uscire con qualcuno che non lo facesse sentire di troppo, ma iniziava a essere decisamente troppo nervoso.

Stava dando troppo peso a una semplice uscita, in fondo dovevano solo andare a fare un giro.

Il campanello lo riscosse dai suoi pensieri.

-Divertiti!- lo salutò la sorella ridacchiando.

Lui afferrò il cellulare e il cappotto e scese di corsa le scale.

Massimo lo aspettava appoggiato alla sua moto e appena lo vide il suo volto si illuminò.

-Ehi ciao! Pronto per l'avventura?

Stefano gli sorrise insicuro ma annuì, senza staccare gli occhi dalla moto.

-Non ti preoccupare, ho promesso a Giulia che ti avrei riportato vivo a casa. Mettiti il casco e aggrappati a me o al sedile.- gli disse Massimo ridendo, notando il suo sguardo perplesso.

Stefano prese il casco e se lo mise ridacchiando.
Non gli piacevano molto le moto, ma avrebbe fatto un'eccezione.

-Ok sono pronto!

I due salirono sulla moto e Stefano rimase un attimo incerto se aggrapparsi al compagno o al sellino.
Optò per il primo, nonostante l'imbarazzo almeno si sentiva più sicuro.

Massimo partì sgommando e presto guadagnò velocità, mentre un vento freddo sferzava i loro corpi.

Stefano non vedeva l'ora di scendere e appena la moto si fermò tirò un sospiro di sollievo.

-Scusami, adoro andare in giro con la mia moto, mi fa sentire così libero!- gli disse Massimo passandosi una mano tra i capelli, quasi imbarazzato.

-Non ti preoccupare, sto bene.- lo rassicurò Stefano con un timido sorriso.

-Oh meno male! Allora vieni con me- rispose l'altro con entusiasmo, trascinandolo per il braccio verso un ampio parco.

Era più che altro un quadrato di alberi, prati e stradine ricche di panchine e lampioni che si diramavano nel verde.
Era molto spazioso e tranquillo, c'erano anche delle fontane ogni tanto e in estate dove essere piacevole passeggiare tra gli alberi, magari sedendosi sotto le folte chiome a ridere e scherzare.

Stefano si era di nuovo perso nella sua immaginazione, estasiato.

-Mi piace, non vengo mai in questa parte della città.- ammise cercando di contenere l'entusiasmo.

Sembrava un bambino intento a scoprire il mondo.

-Io ci vengo sempre, ci sono molti negozi e locali qui intorno e di notte i lampioni che illuminano le vie creano una bella atmosfera.- rispose Massimo guardandolo con un dolce sorriso.

-Sono felice che ti piaccia, ci tenevo a venire qui con te per mostrartelo... e farti conoscere anche una parte di me.- mormorò sorridendo.

Stefano abbassò gli occhi rabbrividendo.
Nonostante facesse abbastanza freddo e avesse le mani congelate, il suo viso (e il suo cuore) erano in fiamme.

Si soffiò le mani cercando di trasferir loro un po' di calore.

-Freddo?- gli chiese Massimo premurosamente.

Lui annuì e il ragazzo si sfilò uno dei suoi guanti per poi porgerglielo.

-Inizia col metterti questo.

Stefano lo guardò con sguardo interrogativo.
Stava per chiedergli che senso aveva indossarne uno per uno, ma il compagnò sembrò leggergli nel pensiero.

-Tu mettilo e basta!- gli ordinò scherzosamente.

Stefano lo indossò, ma prima che potesse fare domande Massimo avvicinò la sua mano senza guanto a quella di lui, per poi stringerla dolcemente.

Il ragazzo rimase a bocca aperta.

-Quando ero piccolo mia madre mi ha insegnato che, se avessi trovato qualcuno che aveva freddo alle mani, questo sarebbe stato il metodo migliore per scaldare entrambi.- ridacchiò Massimo vedendo la sua sorpresa.

-Ammetto che non lo avrei mai fatto con nessuno dei miei amici, ma nonostante mi senta imbarazzato ora... con te ero sicuro di volerlo fare.

Stefano vide comparire del rossore sulle sue guance quando si voltò a guardarlo.

-Con te riesco a essere ancora più sciolto che con chiunque altro.
Sento come se potessi essere completamente me stesso, senza vergognarmi.
Mi rende davvero felice stare con te.

Stefano sentì il suo respiro mozzarsi in gola.

Non sapeva cosa dire, avrebbe voluto ringraziarlo per le sue parole, molto importanti per lui, ma il turbine di emozioni dentro di sé gli impediva di pensare chiaramente.

-Ti capisco... è lo stesso per me.- riuscì a rispondere con un timido sorriso.

Massimo lo fissò dolcemente per qualche secondo, poi gli sorrise e ripresero a camminare, mano nella mano.

Non proferirono parola fino alla moto, quando si dovettero staccare per tornare a casa.

Stefano sentì subito un vuoto, come se gli avessero staccato un pezzo di sé ma evitò di pensarci troppo, riconsegnando il guanto al suo proprietario.

-Grazie.- sussurrò mettendosi il casco.

Massimo gli rispose con un sorriso e, agganciato anche lui il casco, partì verso casa di Stefano, fermandosi davanti come all'andata.

Lui stava per scappare in casa per fare ordine nei suoi pensieri quando Massimo lo fermò.

-Aspetta... devo chiederti una cosa.

Si tolse il casco sistemandosi i capelli, senza distogliere lo sguardo dalla sua moto.

-È da un po' che volevo chiedertelo.
Tu sei sempre gentile a farmi venire a casa tua per studiare ma è giusto che qualche volta tocchi anche a me.
Per questo voglio restituirti il favore.

Alzò lo sguardo mostrando le gote nuovamente arrossate.

-Ti va di venire a dormire da me sabato sera?






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Stavolta niente commento di Stefano, il poverino deve riprendersi psicologicamente xD
La tensione romantica tra i due inizia a diventare più forte, ma ovviamente non si fermerà qui, anzi ;)
Vi lascio al prossimo capitolo senza dire nulla, bye bye xD

Il patto d'amoreWhere stories live. Discover now