Chapter Four

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Si svegliò con le idee abbastanza confuse. Si prese qualche secondo in più del dovuto per realizzare che aveva dormito in una camera d'albero e che non si era risvegliata in camera sua. Si guardò intorno e sentì l'irrefrenabile voglia di voler fuggire da quel posto, dalle ragazze, dalla sua vita.

Si sentiva travolta e schiacciata dagli eventi, non riusciva più a trovare la serenità che possedeva quando quella grande avventura ere iniziata e non le piaceva affatto vivere in quel modo perché ogni giorno era una lotta con se stessa e con i suoi sentimenti.

Uscì fuori dall'enorme balcone che sbucava fuori dalla sua stanza offrendole la vista di un mare dalle acque cristalline. Pensò subito che avrebbe voluto farsi una nuotata perché, almeno così si sarebbe sentita libera da tutto il peso che aveva addosso.

Si cambiò e decise di compiere quell'enorme pazzia incoraggiata anche dal fatto che fossero le sei del mattino e che nessuno mai avrebbe avuto la sua stessa idea.

Le strade erano deserte, il sole era sorto da poco ma aveva già riscaldato la città con i suoi raggi. Camila, intanto, si godeva quella tranquillità che non avvertiva da tempo a causa dei vari sballottamenti che aveva subito con l'arrivo del tour.

Arrivata sulla sabbia, l'investì un'inconfondibile odore tipico di tutte le località marittime e, per un attimo, chiuse gli occhi e le sembrò di essere tornata a casa sua, a Miami. Sospirò forte prima di aprire gli occhi e realizzare di avere qualcuno accanto a sé che aspettava il momento giusto per parlare.

''Jonathan!'' esclamò sussultando leggermente. Lui si lasciò scappare una risatina appena udibile, poi la guardò e si morse il labbro inferiore. ''Sei diventata la mia persecuzione, Karla!'' esclamò sorridendole, poi rivolse lo sguardo verso le onde che si muovevano in maniera regolare e lenta ricoprendo alla perfezione quel silenzio imbarazzante che si era creato e che la cubana non sapeva come riempire. ''Comunque non mi sembravi un tipo da spiaggia'' disse Jonathan dopo qualche minuto. ''Scusami?'' chiese Camila in tono divertito mentre alzava un sopracciglio. ''Bhe, diciamo che quella sera non mi eri sembrata un tipo molto romantico, tutto qui'' spiegò lui spostando la sua attenzione verso di lei che sorrideva divertita. ''Bhe, e tu quella sera non mi eri sembrato un ragazzo impiccione che ascolta le conversazioni altrui!'' rispose a tono mentre abbassava lo sguardo verso la sabbia. ''Ok, siamo pari '' sentenziò il più grande mentre alzava le mani in segno di resa. ''Davvero ti sembro un tipo da bar e discoteche?'' chiese poi la cubana. ''Bhe'' iniziò Jonathan un po' incerto. ''La prima volta che ci siamo incontrati è stata a una festa, in una specie di discoteca'' disse in tono ovvio lasciando cadere la frase. Camila spalancò la bocca e poi si voltò verso di lui. ''Non pensavo che oltre ad impiccione fossi superficiale!'' disse in tono scherzoso e facendo una delle sue solite facce buffe, riuscendo a farlo ridere.

Era incredibile come, nel giro di dieci minuti, erano riusciti a rompere il ghiaccio e a far cadere quel velo di imbarazzo che si era venuto a creare all'inizio facendo semplicemente qualche battutina. ''Normani mi ha detto...'' non riuscì a completare la frase perché dal cellulare di Camila partì Take Your Time di Sam Hunt. Vide il nome sullo schermo e rivolse il suo sguardo verso l'alto strizzando leggermente gli occhi a causa della luce del sole. ''Scusa, è Dinah'' disse prima di rispondere alla telefonata. ''Pronto, Dinah'' disse con un filo di voce. ''Dove diavolo sei?'' urlò la polinesiana dall'altro lato del telefono. ''Sono in spiaggia.'' Rivelò allontanandosi leggermente per evitare che il rumore delle onde interferisse nella conversazione. ''Da sola?'' chiese Dina con un'espressione sorpresa sul volto. ''N-no. S-sono con... Con Jonathan!'' rivelò a fatica dedicandogli uno sguardo fuggitivo notando che sul volto del suo nuovo amico si era dipinto un sorrisetto. ''Cosa?'' chiese, quasi urlando Dinah mentre strabuzzava gli occhi e stringeva ancora di più il cellulare tra le dita. ''Smettila, ti senti da qua anche senza telefono '' la rimproverò la cubana coprendosi la bocca con la mano libera. ''Ok, ok ma muovetevi a ritornare, i truccatori ed i parrucchieri sono qui'' disse la sua amica mentre lei cercava di riordinare le idee. ''Certo! Abbiamo le interviste oggi!'' pronunciò mentre si schiacciava la mano libera sulla fronte in segno di disperazione.

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⏰ Last updated: Aug 20, 2017 ⏰

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Those Green Eyes  |Camila Cabello|Where stories live. Discover now