Chapter Three

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Osservava Camila mentre svegliava Normani e non riusciva a capire perché quella ragazza, in tempo da record, fosse riuscita a catturare la sua attenzione guadagnandosi tutti i riflettori puntati.

Non poteva fare a meno di osservarla. Gli sembrava incredibilmente tenero il modo in cui abbracciava Normani ed il suo modo di pronunciare ''Despiertate'' al suo orecchio. Sorrise quando glielo sentì pronunciare la prima volta, pensando che la sua pronuncia neutrale fosse comunque molto bella e dolce. ''E' spagnola?'' chiese all'orecchio di Dinah, coprendosi la bocca con la mano. La polinesiana aprì la bocca per parlare ma fu interrotta immediatamente dalla voce di Camila che bisbigliò ''Sono cubana, americana e anche un po' messicana ma non mi sembra il momento adatto per parlare di me'' alzò lo sguardo dal viso della sua amica per il semplice gusto di riuscire ad intravedere la faccia di Jonathan piegarsi in un'espressione più che sorpresa. E quel dettaglio all'uomo non sfuggì, infatti si ritrovò a sorridere come un adolescente che era stato notato dal suo grande amore platonico per la prima volta e non ne capiva nemmeno perché. Dopo l'ultima relazione, non si sentiva in grado di affrontarne un'altra e non era nemmeno alla ricerca di qualcosa che non fosse più di una semplice amicizia, ma percepiva che quella ragazza aveva qualcosa di speciale e non poteva resistere all'attrazione che provava per lei.

Sentì Dinah colpirgli il braccio, solo allora si rese conto che sua cugina era sveglia e che molto probabilmente gli aveva rivolto una domanda. Aprì la bocca, come a dire qualcosa, poi però la richiuse subito. ''Ti ho chiesto'' iniziò Normani con la voce impastata dal sonno ''Se puoi ordinarmi qualcosa, sto morendo di fame!'' Jonathan sorrise. ''Certo, ci penso io''

''No!'' lo bloccò Camila allungando un braccio e sfiorando leggermente quello di lui che sembrò congelarsi. ''A Normani ci penso io. Vestiti. Ti porto un po' in giro così ci distraiamo'' disse concentrandosi sul sorriso che si era appena formato sul volto della più grande.

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Era sicurissima che passare ogni secondo della sua vita con le altre ragazze della band, sarebbe stata la sola ed unica cosa che le sarebbe mancata da morire.

Per lei quelle quattro rappresentavano un tappa importante della sua vita e, per questo motivo, erano diventate fondamentali .

Nonostante tutto, loro erano rimaste complici come lo erano all'inizio della loro carriera, per questo motivo non esitò nemmeno un secondo a dire loro chiaramente quali fossero le sue intenzioni con la band. In modo particolare, lei chiarì che non lasciava le Fifth Harmony perché stava avendo problemi con loro, al contrario, sentiva di essersi completamente fusa alle altre quattro. Lasciava tutto a causa delle persone che gestivano la loro carriera. Non si sentiva più valorizzata come una volta, si sentiva quasi sfruttata e manipolata tutto il tempo.

I suoi piani prima del grande scontro che ebbe con quelle persone erano ben diversi. Aveva intenzione di continuare a collaborare con altri artisti che le proponevano collaborazioni interessanti, come del resto facevano anche le altre, e di portare avanti il lavoro con la band visto che aveva dimostrato di poter fare entrambe le cose. Ovviamente si sarebbe anche dedicata a qualche pezzo da solista ma era ancora dubbiosa su quel punto.

Le cose precipitarono quando i manager della band iniziarono ad insediarsi anche nella sua vita privata affibbiandole finti fidanzati e diffondendo pettegolezzi sulla sua vita sentimentale completamente falsi, solo per nascondere al mondo intero la sua bisessualità.

Le ripetevano in continuazione che non sarebbe stata accettata dai fans, che i bisessuali non vengono ancora compresi dalla società moderna e che, di conseguenza, avrebbe messo a rischio non solo la sua carriera, ma anche quella delle altre quattro.

Those Green Eyes  |Camila Cabello|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora