Capitolo VII. Il libro dei Draghi

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Lei lo sapeva bene, come sarebbe andata a finire: l'avrebbero presa e portata nel bosco, e una volta lontani dal villaggio l'avrebbero fatta fuori. Infine sarebbe bastato gettare il cadavere a marcire in un fosso e tenere la bocca chiusa.

Il modo migliore per risolvere tutti i problemi, pensò tra sé e sé, è sempre eliminarne la fonte.

Dopo aver camminato avanti e indietro altre dieci volte sentì di avere un certo languorino, così le venne un'idea. Si avviò verso la porta, l'aprì, fece due passi e si ritrovò in cima alle scale. Scese lentamente i gradini aiutandosi con la stampella e con la mano poggiata alla parete. Arrivata in fondo voltò a sinistra e si ritrovò nella stanza principale.

L'arredamento era essenziale e l'ambiente era scandito da due grosse colonne in legno con le basi decorate. Al centro un focolare di pietra riscaldava e illuminava la stanza e accanto stava il tavolo da pranzo. A capotavola si ergeva un'enorme poltrona in legno di quercia. Si avvicinò e la contemplò nella sua grandezza, poi si sedette e si sentì incredibilmente piccola rispetto all'alto schienale e allo spessore del sedile. Chissà quale specie di gigante poteva accomodarvisi...

Cominciò a rovistare tra gli scaffali e trovò qualche striscia di carne essiccata. Prese un pezzo d'agnello tra i denti, lo ammorbidì con la saliva e lo masticò, poi mise la carne nella cintura e infilò le mani dentro a un grosso cesto. Lo svuotò tutto e trovò un sacchetto, lo aprì ed estrasse un biscotto all'orzo. Ne mangiò due, tre, quattro e uno tira l'altro li spazzò via tutti tranne uno. Richiuse il sacchetto, rimise tutto a posto e tornò al piano di sopra.

Nascose la carne sotto la pelliccia arrotolata che usava come cuscino e si mise a gironzolare per la camera. Arrivò di fronte a uno scaffale e fece scorrere le dita tra i diversi libri che vi erano riposti, ne prese uno piccolo e cominciò a sfogliarlo. Le carte ingiallite erano piene di strani segni, lettere che non aveva mai visto prima; un alfabeto, degli appunti e in alcune pagine c'erano intere parole scritte in colonna con accanto le rispettive traduzioni in lingua norrena. Provò a leggerne qualcuna, ma non avendo idea di che roba fosse chiuse il libretto e lo rimise a posto. Ne prese un altro molto più grande, rilegato da una veste in cuoio. La copertina era decorata da una raffinata cornice a intrecci e riportava lo stemma di Berk, un drago racchiuso da un anello di stringhe incatenate. Aprì e guardò il frontespizio:

In alto a sinistra c'era una scritta sbiadita e un po' sbilenca:

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In alto a sinistra c'era una scritta sbiadita e un po' sbilenca:

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I cavalieri del Nord - Saga dell'Arcipelago Barbarico, Vol. IWhere stories live. Discover now