12. Lei non si tocca.

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PIPER

I giorni passano, la tristezza svanisce pian piano, ogni giorno che passa. Sto cercando di andare avanti e lo sto facendo bene, negli ultimi giorni ho occupato la mente con diversi passatempi, sono stata più tempo con le mie amiche e sto finalmente riuscendo a stare meglio, nonostante un pò di dolore ci sia ancora. Io e lei non ci parliamo più, non ci salutiamo, ne tantomeno guardiamo. Okay, forse questa è una bugia. Spesso capita che ci scappino diverse occhiate, ma per il resto non abbiamo nessun tipo di contatto.
In questo momento sono occupata a giocare a carte con Poussey.

"Ho vinto!" Esclama allegra.
"Vaffanculo, washington" le dico ridacchiando.
"Ehi! Non è colpa mia se sei una schiappa" mi dice lei cominciando a ridere a sua volta.
"Sei tu che mi proponi giochi strani e incomprensibili" mi giustifico.

Su questo non obbietta, si limita ad alzare le spalle dandomi una leggera pacca e a sorridermi. D'un tratto noto Cindy e Lorna venire velocemente verso di noi.

"Pipes! Guarda qua cosa ho trovato sulla tua branda poco fa!" Esclama Lorna passandomi uno strano post-it.
"«Alla lavanderia alle 16.30, non tardare.»" leggo ciò che c'è scritto sopra al foglietto.
"Chi potrebbe essere?" Domanda Poussey incuriosita.

Comincio a spremere le meningi pensando alla pseudo persona che avrebbe potuto scrivermi quel biglietto, ma i miei pensieri vengono interrotti da Taystee, che viene velocemente verso di noi.

"Allora, secondo me potrebbe essere Mendoza" dice lei improvvisamente.
"Non ho niente di particolare da dirmi con lei" intervengo.
"Lo so. Ho sparato un nome a caso" ammette facendomi ridere di conseguenza.

Tra di noi si crea del silenzio, mentre cerchiamo di capire chi possa essere la persona in questione. Dopo poco, Cindy interrompe il silenzio.

"E se fosse Alex?" Dice con occhi sgranati.
"Perché mai Alex dovrebbe scrivermi una cosa del genere? È la teoria più ridicola che io abbia mai sentito in vita mia" rispondo ridendo.
"Ha ragione, inoltre Piper sa riconoscere la sua calligrafia" interviene Lorna.
"Esatto. Ho ancora conservate tutte le lettere che Alex mi ha scritto, so esattamente come traccia ogni singola lettera, e so che questo stupido post-it non ha il suo profumo. Non ha scritto lei questo messaggio" dico sicura di me.

Ed è vero, saprei riconoscere qualcosa scritta da Alex. E questa non lo è di certo.

"Perciò, l'unica cosa che ti resta è presentarti in lavanderia alle 16.30." Dice Poussey dopo poco.
"Okay. Andrò lì." Affermo decisa.
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16.29, sono in perfetto orario.
Entro in lavanderia senza dare troppo nell'occhio. Ed ecco che dopo pochi secondi sento dei passi avvicinarsi. Apparentemente mi sarei aspettata una persona già di mia conoscenza, invece di fronte a me si presenta una donna mai vista prima. Indossa la divisa arancione, questo indica che è nuova.
Ha un aspetto orribile, è alta circa due metri, i suoi occhi sembrano uscire fuori dalle orbite, le labbra sottili serrate in una linea storta e indefinita, i capelli raccolti in una coda di cavallo, diversi tatuaggi qua e là e delle cicatrici circondano il suo volto. La guardo inarcando un sopracciglio.

"Sei tu Piper Chapman?" Mi domanda con una voce tetra ed inquietante. Sembra una cocainomane apparentemente.
"Si, si sono io" rispondo con indifferenza, ma pur sempre stranita.

Chi è? E cosa vuole da me?

"Mi chiamo Zira Wilson, sono arrivata qua da poco e ho notato che le regole qui sono abbastanza rigide. Sono stata arrestata per spaccio e abuso di droghe pesanti. Ho sentito delle voci sul tuo conto. Molte dicono che sei una delle più intelligenti, furbe e rispettate qui. So che hai praticato una vendita clandestina di mutande usate che producevate qui in prigione. Perspicace, intelligente. Avrei bisogno del tuo aiuto" spiega lei.
"Che genere di aiuto?" Domando.

Questa situazione non mi piace per niente.

"Vorrei far girare droghe pesanti qui in prigione, e ho bisogno del tuo aiuto" risponde diretta.

Non appena sento questa frase, scoppio a riderle in faccia.

"Mi spiace bella, hai beccato la persona sbagliata. Non ne voglio sapere niente delle vostre stronzate" dico continuando a ridacchiare.

Lei sembra abbastanza irritata dalla mia reazione, infatti, si avvicina lentamente a me con aria minacciosa.

"Come hai detto scusa?" Dice tetramente mentre si avvicina sempre di più.

Cazzo.

ALEX

Sto camminando tranquillamente tra i vari corridoi della prigione, casualmente mi capita di passare di fronte alla lavanderia. L'avrei sorpassata senza problemi, se non avessi sentito delle voci provenienti dall'interno. Una delle quali mi sembra essere molto familiare.
Origlio silenziosamente.

"Ehi.. non c'è bisogno di ricorrere alle maniere brusche. Possiamo parlarne se ti va" dice una voce abbastanza agitata. Una voce che saprei riconoscere ovunque.

Piper.

A quel punto guardo di sottecchi all'interno della lavanderia senza dare troppo nell'occhio. C'è Piper, bloccata contro un muro, mentre una strana tipa alta circa 2 metri la tiene bloccata dal collo. Il mio cuore inizia a battere a mille. Non posso permettere che le faccia male.

"STAI LONTANA DA LEI." Sbotto entrando e andando velocemente verso di loro.
"A-Alex.." balbetta lei, in difficoltà a parlare a causa delle mani di quella stronza che le stringono il collo.

Vedo la sconosciuta liberare Piper dalla stretta e girarsi verso di me.

"E tu chi saresti?" Domanda acidamente.
"Sono la persona che ti ridurrà in poltiglia se solo proverai a toccare Piper con un solo dito!" Esclamo.

Con sguardo tetro, la strana donna inizia a venire verso di me lentamente.

"Ascoltami bene brutta zoccoletta, non osare metterti in mezzo ai miei affari, altrimenti ne pagherai le conseguenze" mi minaccia afferrandomi e sfrattonandomi.
"PROVA A SFIORARLA SOLTANTO E TI FACCIO SALTARE I DENTI, STRONZA" Sento la voce arrabbiata di Piper dietro le sue spalle.
"Oh, ma guarda un pò. La biondina che difende la sua puttana personale" la stuzzica la sconosciuta.
"COME L'HAI CHIAMATA?!" Esclama con rabbia Piper, che però non lascia il tempo alla donna di rispondere.

Difatti si fionda su di lei immediatamente, cominciando a riempirla di calci e pugni ovunque, facendo uscire molto sangue da diverse parti del suo corpo.

"Lei non si tocca!" Urla continuando a picchiarla.

Cerco di fermarla, e quando ci riesco, entrambe notiamo che il signor Healy è appena arrivato.
Ordina a due guardie di portare quella donna, ormai priva di sensi, in infermeria e subito dopo in isolamento per averci provocate.

"Voi due, nel mio ufficio" ordina tornando a camminare, seguito da noi.

Rather Be [VAUSEMAN]-oitnb Wo Geschichten leben. Entdecke jetzt