Capitolo 36

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Sono passate tre settimane e, ormai, la notizia che aspetto un figlio si è diffusa in ogni angolo del mondo. Non riesco più a controllare la mia strampalata famiglia allargata, che entusiasta della notizia è iperattiva per orgnaizzare una festa al futuro nascituro. Non è ancora nato che è già stra pieno di giochi e vestitini anche se, non sappiamo ancora il sesso. Come ogni mattina da tre settimane mi risveglio al fianco del mio compagno, che dorme ancora profondamente, ancorato alla mia pancia dal leggero rigonfiamento, come se volesse proeggerci anche nel sonno. Penso che non mi stancherò mai di ammirare la bellezza selvaggia del mio vichingo, che si è dimostrato di una dolcezza incomparabile e mi fa innamorare ogni giorno di più di lui. <Se continui a guardarmi rischi di sciuparmi tesoro> mi dice mentre ha ancora gli occhi chiusi e con voce dell'oltretomba. Ghigno divertita, stringendolo ancora di più. <Sembra una frase che proviene da Storm> gli dico mentre lui apre i suoi meravigliosi occhi azzurro ghiaccio. <A furia di frequentarlo per secoli interi, purtroppo, qualcosa mi ha attaccato con le sue insistenze da don giovanni> mi dice con voce melodrammatica. Proprio in quel momento si spalanca la porta ed entra la testa nera di Storm. <Ti ho sentito brutto troglodita, questa me la segno, stanne certo! E la prossima volta che mi chiederai qualche consiglio romantico, scordatelo che te lo dia> gli dice con il viso imbronciato. Ormai non mi stupisco più, di chi entra nella nostra camera senza bussare ogni santa mattina. Capisco che sono ancora preoccupati di qualche pericolo che potrebbe incorrere, ma così esagerano sempre. Anche se, anch'io ho il timore che possa succedere qualcosa di brutto e la scomparsa di Lavonne mi insospettisce ancora di più. Abbiamo provato a cercarla in lungo e in largo, ma di lei nessuna traccia. Era successa la stessa cosa quando io non ero ancora nata, hai miei genitori, per questo sono ancora più ansiosi. <Ah si? Hai chiesto consigli a Storm, davvero?> chiedo al mio compagno, con il viso sbalordito mentre il suo è rosso dall'imbarazzo. <Certo che me li ha chiesti! Io sono un cupido ingambissimo> mi risponde Storm con il viso ancora più imbronciato. <Adesso non esagerare Storm, che dei tuoi consigli ne ho fatto ben poco.> gli risponde Sven, alzando gli occhi al cielo e nascondendo la testa nell'incavo del mio collo. <Pff, sciocchezze! Comunque piccioncini, vi stanno aspettando tutti in cucina per far colazione e poi festeggiare!> esclama Storm con il suo entusiasmo da bambino di cinque anni. Non lo capirò mai fino in fondo, Storm, varia da una personalità all'altra. Molte volte dimostra tutti i suoi secoli, diventando saggio, altre volte diventa un seduttore incallito non lasciandosi scappare nemmeno una lupa e altre diventa un bambino bisognoso di attenzioni. Secondo la mia modesta opinione, sta nascondendo il suo vero carattere e non so, se lo fa per paura o per puro egoismo, nascondendoci molte cose della sua vita prima di arrivare in America e conoscere mio padre e Sven. Anche il mio compagno è piuttosto preoccupato dei suoi repentini cambi di umore che lo accompagnano da un po' di tempo a questa parte. <Arriviamo, cinque minuti e siamo pronti> gli dico, cercando di togliermi quella piovra del mio vichingo. <Va bene, scheggia> mi risponde, facendomi l'occhilino e uscendo dalla porta. <Forza tesoro, dobbiamo prepararci> gli dico a quella specie di bradipo del mio compagno. Mugugna qualcosa, nascondendosi con la testa sotto il cuscino. <Allora vado a fare la doccia da sola> gli dico avviandomi in bagno e, iniziando a spogliarmi. Vado a passo lento, dando il tempo a Sven di metabolizzare quello che ho detto. <Cosa? Aspettami Astrid!> mi dice alzandosi frettolosamente dal letto e quasi cade dalla foga di raggiungermi. Io giro la testa con un sorrisetto che la sa lunga, ormai ho imparato a conoscere i punti deboli del mio compagno. Uno di questi è che non riesce a resistere ogni volta che mi può vedere nuda. Mi raggiunge in fretta e mi abbraccia dal dietro, iniziando a baciarmi il collo. <Lo sai che sei un piccolo diavoletto tentatore piccola?> mi sussurra mentre mi trascina nella doccia.



Raggiungiamo gli altri un'ora dopo, diciamo che abbiamo dato sfogo alla passione mattutina. <Alla buon'ora ragazzi> borbotta mio padre seduto su uno sgabello dell'isola della cucina, con in braccio mia madre che sogghigna divertita. <Abbiamo avuto un piccolo inconvegnente che dovevamo sistemare> ghigna felice il mio vichingo biondo, stringendomi alla vita in un abbracccio possessivo. <Certo, certo. Faremo finta di credervi> ci risponde Storm con uno dei suoi sorrisi più pervertiti del suo reportorio. Sven ed io, alziamo gli occhi in contemporanea, mentre ci sediamo vicino agli altri. <Astrid, ora che mi ricordo avete ricevuto un'altra lettera di congratulazioni> mi dice Alannah, seduto sulle ginocchia di Dragos, ormai quei due, sono diventati ancora più zuccherosi di prima. Mi passa la lettera, che apro subito e vedo una testa bionda sopra di me che sbricia il contenuto. Però appena finisco di leggerla, le mani mi tremano e il sangue mi si gela in corpo. Sven tira un pugnoo sul tavolo che fa traballare tutta la cucina, talmente è arrabbiato. Gli altri ci guardano con sguardi interrogativi, non capendo la situazione e il nostro comportamento. <Cosa c'è scritto su quella lettera Astrid?> mi chiede Jaxon che si alza e prende la lettera, leggendola ad alta voce, così che tutti sappiano il suo contenuto. <Congratulazioni, sono molto felice per voi. Ora siamo certi che la dinastia dello sciamano e dell'ibrida con poteri degli elementi, non si estinguerà. Vogliamo il futuro nascituro e se non c'è lo cosegnerete entro la prossima luna piena, sarà la fine per tutti voi ed il primo a morire sarà Marcus. Firmato Lavonne.> la voce di mio fratello si fà tremolante leggendo il nome di Marcus, mentre la reazione di Adam è quella di sbiancare completamente e ammutolirsi. <Astrid, ma non lo avevi ucciso tu Marcus?> mi chiede Adama, anche se il suo sguardo è speranzoso. Annuisco ancora sconvolta, mentre la lettera si disintegra e scompare dalle mani di Jaxon. <Non è possibile!> esclama Maggie, scura in volto e odiando sempre di pù sua madre. <Perchè vogliono il mio bambino?> chiedo a nessuno in particolare mentre la mia mano va istintivamente sul piccolo rigonfiamento. <Non lo so e non mi interessa. Non avrà mai mio figlio!> tuona Sven ormai rosso in volto e con una furia cieca negli occhi. <Non permetterò mai che facciano del male a vostro figlio. Ormai Marcus è morto, lo sento come suo gemello che si è spezzato il nostro legame> prende per la prima volta parola Adam, con uno sguardo determinato negli occhi, proprio come un tempo. Rimango stordita dal suo cambiamento, ma posso esserne solo felice. Ho riavuto un componente importante della mia famiglia, che si era perso nelle tenebre del lutto per suo fratello. Gli sorrido grata e lui mi ricambia in un sorriso vero, anche se non lo avrei mai ammesso mi era mancato quel sorriso. <La prossima luna piena è fra due giorni, non avremo mai il tempo per organizzarci bene e mettere in sicurezza tutto il branco> esclama Dragos, stringendo di più Alannah a sè. Scatto in piedi, con una nnuova determinazione che mi scorre nelle vene. <Certo che c'è la faremo, se ci dividiamo i compiti ci riusciremo> gli dico, passando lo sguardo su ciascuno di loro che mi annuiscono. <Forza al lavoro!> esclamo e subito ingraniamo la marcia per prepararci, spero, per l'ultima battaglia.



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Ciao bella gente <3


Scusate se non ho scritto per alcuni mesi, ma ho avuto gravi problemi personali che non mi hanno permesso di scrivere.  Spero, comunque, che leggerete ancora con passione questi capitoli come io li scrivo.


Baci, la vostra Clear <3


P.S.


Adesso scriverò con più regolarità gli ultimi capitoli di questo libro che mi hanno regalato emozioni forti ad ogni parola che scrivevo e spero che anche voi, leggendo questa storia vi abbia trasmesso almeno un quarto di quello che ho provato io.


My Alpha 2 : Inside the iceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora