Capitolo 11

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Astrid

Appena uscita dalla doccia con il vapore che mi accarezza la pelle ancora accaldata, mi dirigo al mio armadietto dove ho messo i vestiti puliti. Rilassata come non lo ero da tempo, soprattutto per gli aventi accaduti in questi giorni, canticchio a bassa voce una canzone dei Nickelback. Sto per togliermi l'asciugamano che copre il mio corpo. <Astrid per favore risparmiaci questo spettacolo> sbotta una voce schifata dietro di me. Sobbalzo dalla sorpresa, talmente ero immersa a crogiolarmi per quella momentanea tranquillità che non mi sono accorta della presenza di Marcus, Adam e Jaxon. Appoggiati scompostamente sugli armadietti con le braccia incrociate e il viso annoiato. <Maledizione ragazzi! Volete farmi prendere un infarto!?> sbotto inacidita, e dico addio alla mia tranquillità. <Avresti dovuto accorgerti di noi da subito, o non sei il miglior segugio del branco?> mi chiede ironico mio fratello. <Ero con la testa da un'altra parte!> ribatto sempre più nervosa e con la voglia di spaccare la faccia a tutti e tre. <Si, si come vuoi>risponde scocciato Jaxon. <Cosa volete?> chiedo ormai sul punto di esplodere e uccidere mio fratello. Anche se la maggior parte delle volte li voglio bene ed andiamo d'accordo, quando si comporta da superiore, visto che gli ho ceduto il posto a diventare Alpha, io preferisco stare nella mischia del combattimento ed avere sempre l'adrenalina alle stelle, comandando solo le guardie che proteggono il branco. <Nostro padre ci vuole nel suo studio, deve dirci una cosa importante> mi dice serio in volto e perdendo quel pizzico di superiorità, vedendo che mi stavo per trasformarmi e sbranarlo talmente sono incazzata per il suo comportamento. <Va bene, datemi cinque minuti per vestirmi e ci sono> gli dico e annuendo escono tutti e tre, lasciandomi da sola. Mi vesto il più velocemente possibile, ed esco di gran carriera dallo spogliatoio andando a sbattere contro il petto muscolo di Marcus. <Vacci piano scheggia> mi dice ridacchiando e guardandomi con quegli occhi bicolore che trasmettono tutto il suo divertimento. <Scusa> borbotto infastidita. Sono sempre stata una ragazza precipitosa e la maggior parte delle volte mi si ritorce contro, ad esempio, andando a sbattere a destra e a manca contro tutte le persone che intralciano il cammino. In questo caso è stato Marcus ad andare incontro al mio tornado. Di solito tutti mi insultano pesantemente, ma i gemelli e mio fratello sono abituati a scontrarsi con me. <Forza andiamo, dobbiamo anche trovare Storm> ci dice mio fratello iniziando ad incamminarsi per i corridoi della casa branco, noi lo seguiamo in silenzio. Mi trovo tra i due gemelli ed iniziamo una vera e propria lotta di spintoni dove io faccio la parte della palla che rimbalza da una parte all'altra. Certe volte è brutto essere una nanna da giardino, soprattutto, quando sei in mezzo a due spilungoni come Marcus e Adam. Mio fratello si volta nella nostra direzione, sentendo le nostre risate <Smettetela e cercate di essere delle persone mature> ci dice lanciandoci occhiate omicide. I gemelli si zittiscono e prendono le distanze da me, mentre io scrollo le spalle e mi avvicino a mio fratello, per niente scalfita dalla sua ramanzina. <Allora, qualche idea su dove potrebbe essere Storm?> chiede Adam. <Sarà sicuramente in qualche posto appartato a provarci con qualche ragazza> gli rispondo con un sorriso sghembo e ormai rassegnata per il comportamento di Storm. Infatti, dopo pochi metri ci troviamo in un corridoio piuttosto buio e vediamo l'inconfondibile zazzera di capelli neri appartenenti a Storm, rivolto di spalle e che ci sta provando spudoratamente con due ragazze. Sbuffo spazientita, lo raggiungo il più silenziosamente possibile e con un sorriso maligno stampato in faccia. Mi alzo in punta di piedi e gli tiro uno scappellotto sulla testa. <Ma che diamine...> non fa in tempo a girarsi nella mia direzione che lo prendo per un orecchio trascinandolo via. <Sei sempre il solito scapestrato don Giovanni. > borbotto mentre tutti se la ridono tranne l'individuo che tengo per l'orecchio <Dai Astrid mollami!> mi dice lagnandosi <Scordatelo, scusate ragazze per il suo comportamento> gli dico alle due ragazze che sorridono divertite per la scena comica. <Certo che sei peggio di Corinna! Siete solo due guastafeste indemoniate, anche se siete alte un metro e una banana> borbotta e gli tiro un altro scappellotto sulla testa. <Andiamo casanova fallito> gli dico trascinandolo via e incamminandomi per andare nell'ufficio di mio padre <Ragazze riprenderemo il discorso questa sera, magari, nella mia stanza> gli dice ammiccando, mentre le due, fanno dei risolini da gatte morte. Alzo gli occhi al cielo, anche se è un idiota, ha un casino di ragazze che gli cadono ai piedi. Davvero, non so cosa ci trovano di affascinante in uno come lui. <Forza muoviti> gli dico irritata. <Va bene, arrivo> mi dice mentre ci incamminiamo finalmente verso l'ufficio di mio padre. Spero che dia qualche buona notizia, perché non riuscire a trattenere la rabbia se fosse qualcosa che non mi va a genio.

My Alpha 2 : Inside the iceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora