Capitolo 18

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SPECIALE:  DRAGOS

Stiamo viaggiando da più di un'ora, continuo a parlare a vuoto e quella mummia del mio amico rimane zitto con gli occhi chiusi mentre guido. Decido alla fine di tacere e accendere la radio per riempire il silenzio, visto che l'ho sempre odiato fin da quando ero mortale, millenni fa. <Finalmente ti sei cucito quella maledetta bocca! Se continuavi ancora un po' dovevo usare questo> mi dice mentre tira fuori il nastro isolante dalla tasca della sua giacca. <Quanto sei esagerato!> sbotto mentre ridacchio. Sven è sempre stato un tipo silenzioso, fin da quando eravamo bambini. Se io ero l'anima della festa che si voleva sempre divertire, lui era quello silenzioso che si ritirava nel bosco a passeggiare da solo. Ancora adesso abbiamo queste enormi differenze caratteriali ma, è proprio questo che ha consolidato la nostra amicizia con il passare dei secoli. Portandoci a fare anche il Vàrar, un patto di sangue che ci lega come fratelli, quando eravamo ancora dei giovani mortali vichinghi. Nessuno dei due ha rotto quel patto e ancora oggi noi ci consideriamo un'unica famiglia, visto che eravamo tutti e due orfani. <Non è esagerare, l'ho portato perché ti conosco troppo bene> mi dice borbottando come al suo solito. Alzo gli occhi al cielo, prima o poi mi porterà alla pazzia il mio amico burbero. <E non alzare gli occhi al cielo> mi dice secco. Beccato in pieno, mi metto a ridere cercando di alleggerire l'atmosfera tesa, che non ci ha mai abbandonato da quando abbiamo intrapreso questo viaggio. Vedo come è teso, lo sarei anch'io al suo posto, nessuno vorrebbe far visita a quelle vecchie bisbetiche della sacerdotesse. Anche se non le ho mai viste, girano voci su quanto siano ricattatrici e lo fanno solo per avere dei benefici per se stesse e la loro stirpe. Non me la sentivo di lasciare andare il mio amico da solo, anche perché la mia curiosità preme per conoscere queste, fantomatiche, seidkone. Lancio uno sguardo a Sven, sembra in una posizione rilassata ma, conoscendolo bene vedo che è teso. Soprattutto da quando Odino gli ha donato la "vista" per predire il futuro attraverso i sogni, delle occhiaie sono sempre persistenti sul suo viso. Per fortuna, alla fine ha ceduto alle mie continue richieste di farsi aiutare dalle sacerdotesse. Anche se ha dovuto sbatterci la testa da solo per capirlo, testardo com'è, da quando poi è arrivata Astrid in Svezia sembra sia crollato del tutto. Se aspettava un altro mese, rischiava di impazzire e mandare a benedire l'unica cosa bella della sua vita, Astrid. Quella ragazza è una forza della natura, ribelle e testarda. L'ho adorata fin da subito quando dava del filo da torcere a Sven, ed era ancora una bambina a quel tempo. Il mio amico era geloso dei poveri bambini che le si avvicinavano per giocare con lei e lui da brutto burbero quell'era gli allontanava minacciandoli con la sua stazza. La bambina non si faceva intimidire, e gli rispondeva per le rime mentre Sven sorbiva la ramanzina col capo chino. In quelle occasioni, penso di non aver mai riso così tanto.

Mi perdo talmente tanto nei miei pensieri che, non mi accorgo che siamo arrivati al limitare nella foresta nera. Da qui dobbiamo proseguire a piedi, scendiamo e ci trasformiamo in lupi. Corriamo velocemente dentro la foresta, seguo Sven che sembra conoscere bene la zona. Dopo mezzoretta, intravediamo il loro tempio, per noi creature magiche è possibile vederlo ma, non agli esseri umani. Il loro tempio è a forma di cono rovesciato, fatto interamente da assi di legno che cadono a pezzi, sembra un vecchio rudere. Ci trasformiamo in umani ed entriamo attraverso un angusta porta. Devo ricredermi l'interno è buoi con solo poche candele che illuminano la stanza che sembra non finire mai. Appena muoviamo un passo verso l'interno, tre voci armoniose e contemporaneamente ci dicono <Benvenuti Alpha e noai'de, vi stavamo aspettando> Mi guardo in giro per vedere da dove provengono ma, all'improvviso spuntano dal nulla tre donne vestite con una tunica bianca e dall'età indefinita. Trasalisco, quando noto che i loro occhi sono completamente bianchi, sembrano le Norne, gli mancano solo i vestiti neri e qualche ruga in più. Sven fa un passo avanti <Mi presento, sono Sven Alpha del branco dei Vargulfr e lui è il mio beta Dragos....> mi dice indicandomi. Le tre donne alzano contemporaneamente la mano destra<Sappiamo chi siete, tu sei lo sciamano, dono che ti ha concesso Odino e il tuo amico è il nuovo Alpha> dicono in coro, mettono quasi i brividi. <No, è impossibile io non sono l'Alpha> dico interrompendole. <Lo sei diventato da quando lui è diventato lo sciamano del branco>rimango muto alla loro affermazione, stentando ancora a crederci, guardo Sven che si è irrigidito. <Sappiamo anche che tu sei venuto qui per apprende le arti magiche da noi ma, c'è sempre un prezzo da pagare per i nostri insegnamenti> gli dicono con tono solenne mentre io sono ancora frastornato per la scoperta appena fatta. Maledizione! Mi è sempre piaciuto fare il braccio destro di Sven e non ho mai avuto l'ambizione di condurre il branco. Stringo i pugni in modo convulso. <Ne sono consapevole> gli risponde con tono solenne. <Bene, devi trovare la tua compagna al più presto...> iniziano a dire ma Sven le blocca. <Il motivo principale è che sono venuto proprio per quello, continuo a vedere nei miei sogni la sua morte per mano mia> gli dice con il tono che si fa via, via più triste. < Continui a vedere la sua morte perché non ti sei ancora unito a lei, perché allo sciamo serve la sua compagna che lo aiuti a sostenere il peso delle visioni. Se non ti unisci al più presto con lei, impazzirai e rischi anche la morte> gli dicono mentre io strabuzzo gli occhi. Diamine! Lo dicevo che le vecchie servono a qualcosa. <Ora, parliamo di affari> dicono sogghignando e guardandosi cospiratorie. Intanto, Sven fatica a digerire la notizia, perso nel suo mondo mentre stringe i pugni. <Ditemi cosa devo fare> mi faccio avanti prendendo le parti del mio amico, ora lui ha troppi problemi e come suo fratello sono più che felice di pagare io il debito. <Che bravo giovanotto, prendere il posto del suo amico in difficoltà. Ne sei sicuro?>mi chiedono mentre ridono sotto i baffi. <Si> dico serio, Sven apre bocca ma lo blocco stringendoli il braccio. D'altronde gli devo la vita, e questo mi sembra il momento giusto per ripagarlo. <E sia. Tu Dragos, dovrai unirti ad una delle nostre sacerdotesse e la prima femmina dovrai consegnarla a noi che le insegneremo a diventare una seidkona> mi dicono ghignando, mi si accappona la pelle. Devo ricredermi, odio quelle tre maledette megere. Non ho mai desiderato accasarmi con qualcuna, figuriamoci fare dei figli. Sono sempre stato un anima libera, mi viene da vomitare ma, annuisco a quelle vecchie decrepite. Battono le mani e dodici ragazze, con la tunica bianca e col viso coperto da un velo si mettono in fila davanti a me. Serro i pugni, spero che quelle tre muoiano con atroci sofferenze. <Non sei costretto a farlo, possiamo trovare un'altra soluzione> mi sussurra all'orecchio Sven. Proprio in quel momento mi investe il profumo più buono che abbia sentito, precisamente di rosa selvatica. Diamine! Non ci credo, la mia compagna di vita si trova in questa stanza e precisamente è una di queste dodici ragazze. <No, penso che poi non sia così male questo prezzo da pagare> gli sussurro mentre un ghigno mi spunta sul viso. Sven assume una faccia stralunata, mi sa che pensa che abbia perso l'ultima rotella funzionante del mio cervello. <Forza scegline una> mi dicono in coro. <Ad una condizione!> chiedo in tono autoritario. <Sentiamo questa condizione e poi valuteremo se accettarla o meno> mi rispondono. <La ragazza che scelgo, la voglio portare nel mio branco e unirmi ufficialmente a lei> gli dico, loro si uniscono a cerchio e confabulano per qualche minuto mentre io cerco di individuare la mia compagna. <E sia, ora scegli!> mi ordinano mentre gioisco internamente per questa piccola vittoria. Mi avvicino alle ragazze, le guardo una ad una e alla fine quando arrivo all'ultima sento il profumo di rose selvatiche. La ragazza si irrigidisce dietro il suo velo, mentre io mi avvicino ancora di più per annusare il suo odore. Sì, non ci sono dubbi è lei la mia compagna. <Scelgo lei> dico guardando le tre bisbetiche. <Alannah, togliti il velo e guarda il tuo futuro compagno> le ordinano. La ragazza toglie con una lentezza esasperante il velo, ma alla fine una chioma castana di riccioli ribelli e gli occhi di un azzurro cristallino escono allo scoperto. La guardo incantato con la bocca spalancata mentre lei ricambia lo sguardo scocciata. <Alannah> sussurro il suo nome, mentre vago con lo sguardo sul suo corpo sinuoso. <Dragos> sputa il mio nome con faccia disgustata. Maledizione ! Mi sa che ho davanti un'altra Astrid. Povero me! <Voi potete andare mentre lo sciamano resta con noi per una settimana. Gli insegneremo le basi della magia e poi potrà tornare dalla sua compagna> ordinano le vecchie megere. Prendo per mano la mia compagna e la trascino fuori, con Sven al seguito. <Amico, tieni d'occhio Astrid, quella ragazza ha la capacità di mettersi nei casini> mi dice con tono affettuoso mentre pensa alla sua compagna. <Certo, ci vediamo per la festa di Walburg> gli dico mentre mi trasformo in lupo. Alannah mi guarda scioccata, mi abbasso al suo livello per farla salire. Esitante sale sulla mia groppa e facendo un ultimo cenno a Sven corro via. Verso il branco con la mia compagna al seguito, stento ancora a crederci, ormai avevo perso le speranze di trovarla. Soprattutto, non immaginavo di trovarla in un tempio. Certe volte il destino tira certi pugni mancini che scottano.



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Ciao bella gente❤😘

Ho voluto fare un capitolo un po' diverso, che ne pensate?

Vorrei fare più avanti alcuni capitoli speciali sia di Dragos che di Alannah, che ne dite?😍

fatemi sapere in tanti che ne pensate❤

Baci😘😘

My Alpha 2 : Inside the iceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora