1. Risveglio

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Aprii lentamente gli occhi. Per qualche secondo credetti di star sognando poiché il mio sguardo non si posò sul bianco soffitto della mia piccola camera, ma sull'azzurro cielo mattutino e sugli alberi che mi facevano ombra. Mi alzai a stento, frustrata. Mi guardai intorno senza sapere dove mi trovassi né perché, né come. Indossavo un abito bianco sporco e delle ballerine anch'esse bianche. Nei miei lunghi e ricci capelli biondi erano andate a finire alcune foglie cadute nell'autunno ormai passato. Non ce n'erano molte. L'ambiente in quel periodo dell'anno era caratterizzato da alberi folti, prati verdi e molti fiori che davano una sensazione di pace e di serenità. Ma in quest insieme di meraviglie naturali, vi erano ancora quelle poche foglie autunnali depositate sul terreno.
Cercai di trovare un punto di riferimento per farmi un'idea del posto in cui mi trovavo ma non ci riuscii. Improvvisamente sentii una voce familiare:-Finalmente sveglia, tesoro.-
Non riuscii immediatamente a capire chi fosse ma ovviamente ne avevo una vaga idea. Alzai lo sguardo e vidi un uomo alto, riccio e castano, gli occhi azzurri e uno smagliante sorriso. Mi osservava come se fossi il quadro più bello in un museo d'arte. Ero ancora scombussolata quindi non riuscii subito a vederlo bene. Ma riuscii a dire una parola:- Klaus.-
Klaus mi sorrise e mi aiutò ad alzarmi.
-Cosa ci fai qui? E cosa ci faccio io qui?- chiesi. Lui non rispose, disse solamente quattro parole:- Mi sei mancata, tesoro.-
"Mai un momento in cui mi chiarisce le idee." Pensai.
Si incamminò ed io istintivamente lo seguii.
-Come stai?- mi chiese garbato.
-Ah, benissimo, apparte il fatto che mi sono svegliata nel bel mezzo del nulla con un vampiro originale che continua a chiamarmi tesoro e io che continuo a non capirci niente.- risposi sarcastica.
-Non essere agitata, tesoro- continuò lui -guarda il lato positivo, ti trovi in un luogo isolato in compagnia di un uomo affascinante a livelli estremi.-
-Che fra parentesi potrebbe uccidermi da un momento all'altro.- Continuai io.
-Credi davvero che io voglia ucciderti?- mi domandò con uno sguardo stupito, sempre continuando a camminare e mi chiesi se sapesse in che direzione ci stiessimo dirigendo. Io non risposi, lo sguardo fisso al terreno.
-Bene, vedo che la tua vita continua dopo il nostro incontro.- Io sapevo benissimo di cosa stesse parlando, fra tutti i nostri svariati incontri, sapevo a quale si riferiva. Do sempre a vedere la parte di me che se ne vergogna, ma il lato dominante è sempre stato quello sicuro, sopratutto dopo la trasformazione in vampiro. Sono consapevole che ciò che è accaduto non è stato un incidente, ed io non me ne vergogno nel profondo. Ma gli risposi :- Incontro? Non lo definirei così. Credevo fossi un uomo più garbato, Klaus Mikaelson.-
Lui mi guardò sorpreso. Improvvisamente fui più sicura di me stessa. Non mi importava di sapere dove mi trovassi e dove mi stessi dirigendo.
-Ho saputo di Elena, di ciò che le è successo. Non voglio che sembri una coincidenza il fatto che io mi trovi qui.- disse lui.
-Non credo che possa sembrare una coincidenza dato che non ricordo il motivo per cui io mi trovi qui.- risposi io diretta.
-Ma non è ovvio? Ti ci ho portata io. Ti ho osservata mentre scrivevi sul diario per Elena, sorridevi ma allo stesso tempo piangevi, non voglio sembrare una specie di maniaco- "probabilmente lo sei" pensai io. -ma ho provato pena per te, ti ho portata qui per poterti vedere un'altra volta. Era tanto tempo che non ci vedevamo Caroline. Non credi?.-
-Sinceramente non so cosa rispondere, non vedo così indispensabile tutto ciò.-
Lui si fermò e mi guardò negli occhi:-Allora, provo a dirtelo in un altro modo, tesoro. Non ti lascerò andare da Tyler, o da Stefan, o da chiunque sia a farti la corte. Loro potranno anche essere i tuoi primi amori. Ma io intendo essere l'ultimo. Non importa quanto tempo ci vorrà.-
I miei occhi si fecero lucidi. Non sapevo cosa dire. Mi venne in mente una scena passata in cui mi aveva detto le stesse parole. Mi scese una lacrima. Non sapevo neanche bene il motivo.
Klaus mi passò una mano sul viso e lo asciugò. Il suo continuo sorriso mi fece percepire la sua sicurezza. Una cosa ammirevole e affascinante.
Improvvisamente sentii un rumore. Una voce femminile:-Klaus, ancora con le tue prede.- e poi una seconda voce:-Rebekah lascia stare tuo fratello, perché ti devi sempre intromettere?- mi girai e vidi Rebeka e Elijah Mikaelson.
-Buongiorno Caroline.- mi salutò Elijah.
-Elijah, Rebekah...- disse Klaus.- cosa ci fate voi qui?-
-Niente, ti abbiamo solamente visto rapire questa ragazza e ci siamo chiesti quali fossero le tue strane intenzioni.- Rispose Rebekah.
-Questa ragazza ha un nome però.- Disse Klaus.
-Rebekah, veramente sei tu che hai insistito e mi hai trascinato assieme a te. Dunque, io sono innocente.- disse Elijah.
Io cercai di capire qualcosa:-Scusatemi, io non so cosa ci faccio qui, Klaus evidentemente ha una risposta per tutti.- mi guardarono come se avessi detto la cosa più strana che si potesse dire.
Klaus mi guardò e disse:- Dunque, vedo che sei molto impaziente. Questa notte c'è stata la luna piena, è stata una cosa imprevedibile, un incantesimo di alcune streghe. Quindi i branchi di lupi non erano pronti. Sono venuti a Mystic Falls, io volevo proteggerti.-
Per un momento non riuscii a capire. Perché era stato sempre sorridente? Perché non mi aveva parlato di tutto ciò dal principio?
Klaus mi sorrise e disse:- Nessuno è rimasto ferito, almeno così sembra.-
Rebekah e Elijah non sembravano sorpresi. Probabilmente erano a conoscenza di ciò che sarebbe accaduto. Però non si aspettavano che Klaus, il loro malvagio fratellastro, avrebbe protetto qualcuno come me.
Ad un certo punto sento qualcosa colpirmi da dietro, mi giro e vedo un lupo. "Com'è possibile? Tyler!" Pensai. Non capii come lo avevo riconosciuto. Alzai lo sguardo e vidi la luna piena che dominava il cielo stellato. "Ma un attimo fa era giorno!" Pensai. Mi guardai intorno per cercare i tre Mikaelson, ma non vi era alcuna traccia. Tyler-lupo continuava a fissarmi e ad un certo punto, senza che io me lo aspettassi minimamente, mi saltò addosso e io persi i sensi.

A questo punto mi svegliai di soprassalto nel mio comodo e caldo letto e capii che era stato veramente tutto un sogno. Era qualche settimana che continuavo a fare incubi o comunque sogni strani. Io solitamente non credo a legami dei sogni con la vita, quindi non mi faccio condizionare, ma in quel periodo erano complicati, cose che non riuscirei ad immaginare.
Mi alzai dal letto e mi diressi verso il bagno, quando sentii suonare il campanello. Andai ad aprire barcollando, essendomi appena svegliata. Davanti alla porta c'era Bonnie con una faccia preoccupata. Mi fissò per qualche secondo e disse:-Scusami! Non avevo intenzione di svegliarti...-
-No, tranquilla ero già sveglia.- dissi io.
La feci entrare e le chiesi il motivo della visita.
-È tornato.- disse lei diretta. Sembrava davvero scombussolata e preoccupata. I suoi capelli castani le coprivano il volto e i suoi occhi erano lucidi.
-Chi? Cosa sta succedendo?- chiesi io preoccupata.
-Lui. Colui che ci ha rovinato. Colui che ha fatto del male a molti di noi ed ha ucciso delle persone a noi care. Colui che ti perseguita, ma che, devo ammettere, ti ha salvato la vita... più di una volta. Ma ciò non giustifica il fatto che sia la persona più spregevole che possa esistere.- Io la guardai. Sapevo di chi stava parlando.
-Klaus.- dissi io.
-Klaus. Klaus Mikaelson.- annuì.

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⏰ Last updated: Jul 04, 2017 ⏰

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"I intend to be your last" - Klaroline Where stories live. Discover now