Capitolo 17

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"Ci hanno promesso che i sogni possono diventare realtà, ma hanno dimenticato di dirci che anche gli incubi sono sogni"

Passano i giorni, le settimane, i mesi.
Eppure nulla è cambiato!
Credevo di riuscire a migliorare in qualcosa e invece, sono rimasta la stessa ragazzina di sempre! L'ho fatta troppo facile! Devo darmi del tempo!
Non è successo niente di interessante ultimamente, a parte, che ho un nuovo lavoro da un paio di settimane.
Lavoro come cameriera in un pub.
L'inferno! Nome piuttosto ambiguo e strano ma è frequentatissimo, anche da persone che non credevo di incontrare mai in posti simili.
La paga è buona e le ore di lavoro sono accettabili.
Per quanto riguarda le colleghe, beh, ho fatto amicizia con una ragazza.
Si chiama Valerie! È una ragazza molto simpatica, più grande di me di due anni!
Con lei mi trovo bene e il tempo passa in fretta in sua compagnia, per questo non mi pesa molto il lavoro al pub!
Non potevo chiedere di meglio!
Purtroppo però sto togliendo del tempo alle mie passioni e alla mia migliore amica.
Ma lei mi comprende, sa che devo lavorare per mantenermi!
È sempre stata comprensiva con me!
Guardo l'ora ed è arrivato il momento di attaccare al lavoro.
Non dista molto da casa mia quindi ci arrivo a piedi o al massimo con l'autobus.
Entro dal retro e mi trovo davanti, Valerie tutta affannata.

-Grazie al cielo sei arrivata! Sbrigati! Stasera c'è un sacco di gente e io sono già nel panico!
Mi prende per le spalle e mi scuote come un peluche.
-Valerie, calmati! Mi stai facendo sbattere il cervello avanti e indietro! Adesso andiamo di la e ce la faremo a fare tutto. Fidati di me!

La prendo per mano e cerco di rassicurarla.
Mamma mia che sarà mai per un po' di gente al pub.
Entriamo nel locale per posizionarci dietro al bancone e... Oh mio dio, quanta gente!
Sto entrando in panico anch'io!
Strizzo la mano di Valerie e la guardo sconcertata.
-Te l'avevo detto! Uccidetemi subito!
-Non andare nel pallone! Devi restare concertata e ce la caveremo!
Le metto in mano un bloc notes ed una pena e la spingo verso il primo tavolo.
Faccio la stessa cosa anch'io.
-Salve signori che cosa vi posso portare?
-Due birre artigianali, bel bocconcino!
Dio santo, iniziamo bene!
Prendo le ordinazioni e mi defilo all'istante.
Preparo le due birre artigianali alla spina e le porto al tavolo, ignorando i commenti di questi due ubriaconi.
Sistemate quasi tutte le ordinazioni mi affretto a pulire i tavoli vuoti.
Sento la porta del pub aprirsi e corro ad accogliere i clienti.
Non può essere! Mi ritrovo davanti Alex con un gruppo di ragazzi.
Amici di lunga data, credo!
Pensavo fosse nuovo da queste parti ma a quanto pare no!
Quando si accorge di me smette, all'istante, di sorridere.
Ah, faccio questo effetto adesso? Poco male!
Lo ignoro completamente.
-Buona sera ragazzi! In quanti siete?
Mi risponde un ragazzo moro, più basso di Alex.
-Siamo in dodici! C'è posto per noi, cameriera?
Lo guardo in malo modo.
Ma come si permette di parlarmi con quest'aria da arrogante?
Maleducato! Ora ho capito perché Alex è così! Guarda solo con che elementi va in giro.
Lo ignoro e mi dirigo verso il tavolo.
Gli lancio i menù sul tavolo e me ne vado senza dire una parola.
Quanto non sopporto i ragazzi così!
La serata si è conclusa abbastanza bene.
A parte per il tavolo di Alex, che ho lasciato volentieri ad Anne, un'altra cameriera del pub.
Lei era felicissima di servirli, aveva puntato a qualcuno del gruppo, ovviamente!
Tipica troia, aggiungerei!
Finito il turno, saluto Valerie e mi dirigo verso casa.
Non c'è nessuno in giro e questo mi mette un po' di paura.
Cammino il più velocemente possibile.
Mi sento afferrare da una mano.
Panico! Mi fa voltare di scatto e mi trascina dietro un vicolo.
Vado in panico! Non capisco più nulla!
Apro gli occhi e vedo uno dei signori che ho servito a inizio serata!
Puzza di birra ed è visibilmente ubriaco.
-Ti prego lasciami andare!
-Tu non vai da nessuna parte, bocconcino! Mi hai sventolato il tuo, fantastico, culo davanti agli occhi per tutta la sera! Ora voglio divertirmi un po'!
Oh mio dio! Ma quando mai ho fatto una cosa del genere!
Prego mentalmente un intervento divino.
Chiudo gli occhi e lo supplico più di una volta di lasciarmi andare, ma lui non demorde.
Inizia a toccarmi i fianchi e io urlo dalla paura!
-Sta zitta!
Mi tappa la bocca con la mano libera mentre con l'altra continua a toccarmi.
Calde lacrime mi scorrono sul viso!
Non avrei mai pensato mi potesse capitare un episodio del genere!
Ad un tratto non sento più quell'uomo addosso.
Apro gli occhi di scatto e vedo Alex che sta allontanando l'uomo da me.
Lo picchia con un incredibile ferocia.
Io sono pietrificata, non so davvero cosa fare.
Vedo tutto nero.
Le tenebre si chiudono intorno a me.

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