Look

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Look.

Lydia si svegliò di soprassalto dal suo sonno profondo, guardandosi intorno spaventata e analizzando dove fosse realmente. Fortunatamente, era nella sua cameretta e tirò un sospiro di sollievo, nonostante il suo respiro ancora irregolare. Si mise seduta sul letto, passandosi una mano tra i capelli e cercando di calmarsi del tutto.

Le capitava di fare quel tipo di incubo la maggior parte delle volte e non ci era ancora del tutto abituata.

Portò la testa all'indietro e chiuse gli occhi, cercando di fermare le lacrime che stavano minacciando di scendere dai suoi occhi. Guardò la sua sveglia e vide che erano le 6.32. Abbastanza presto per lei. Avrebbe potuto riposarsi un altro po', ma preferì alzarsi e incominciare ad andare a preparasi per la scuola.

Visto che era abbastanza in anticipo, si preparò con estrema calma e cercò in tutti i modi di non fare rumore, per non svegliare la persona che era nella stanza accanto.

Il cielo era ricoperto di nuvole grigie e faceva anche abbastanza freddo; così, Lydia, decise di indossare una felpa grigia, un paio di jeans e le sue vans nere. Lasciò i suoi capelli castano chiaro sciolti, dove cadevano morbidi sulle sue spalle. Valorizzò un pò le sue ciglia con del mascara, mettendo in evidenza i suoi meravigliosi occhi verdi.

Lei non era quel tipo di ragazza che si truccava molto. Lydia era una ragazza del tutto semplice, una di quelle a cui non piaceva mettersi in mostra e stare al centro dell'attenzione. Timida, insicura e tremendamente dolce, come la maggior parte di tutte le adolescenti del mondo. E non importava se lei preferisse apparire così, perchè riusciva comunque ad essere bella. Bella nella sua semplicità.

Uscì dal bagno, prese il suo cellulare e la cartella da sopra la scrivania, controllando che tutto l'occorrente scolastico fosse nella borsa.

Si avvicinò alla porta e con estrema calma girò la chiave dal lato apposto, così che potesse uscire. La aprì di poco e aspettò di sentire qualche rumore, ma nulla. Allora uscì piano dalla sua stanza, chiudendo la porta sempre con calma.

Sentì il russare di quella persona e il timore che l'avesse svegliato sparì completamente. Aveva davvero paura che, dopo averlo evitato per così tanto tempo, potesse riaverlo di nuovo faccia a faccia e quel pensiero le provocava brividi di paura, terrore.

Scese lentamente le scale e sentì la puzza d'alcool e fumo che riempiva quasi tutto il piano inferiore della casa. A Lydia le venne la nausea, ma riuscì a trattenersi dal vomitare; anche perchè, se l'avesse fatto, non avrebbe rimesso nulla se non la sua anima.

Aprì piano la porta d'entrata e finalmente uscì da quella che era casa "sua".

Di solito, il posto in cui si vive dovrebbe essere il luogo in cui ci si sente più al sicuro, protetti. Dove, per la maggior parte del tempo, si può essere se stessi. Ma Lydia non definiva quel posto casa sua. Per lei, era la dimora dell'inferno. Non si era mai abituata a quel posto, a quella città, a quel tipo di persone, ma lo aveva accettato solo per il bene di una persona, che poi, l'aveva lasciata sola tre mesi fa. E lei continuava a starci male per questo, ma d'altronde, come non potrebbe? Era una delle persone più importanti della sua vita e ora se n'era andata... per sempre.

Camminava sul marciapiede col capo basso e il passo veloce, pregando con tutta se stessa di non incontrare nessuno. Anche se, per quell'orario così mattutino, c'erano poche probabilità che qualcuno fosse in giro per quell'ora. Almeno per le persone che abitavano lì. Di certo, in città già c'era gente che andava a lavoro, o apriva i negozi. Ma doveva viveva lei, si poteva dire che era un altro mondo. In effetti era così, partendo già dal fatto dalle cose che facevano. Non poteva mai stare tranquilla per quelle parti; il pericolo era sempre dietro l'angolo o peggio, ti si presentava davanti come se niente fosse. E Lydia lo sapeva. Lo sapeva dalla prima volta in cui ci aveva messo piede, ma oramai non poteva farci nulla. Aveva, però, promesso a se stessa che un giorno se ne sarebbe andata, per sempre, ed era sicura che lo avrebbe fatto.

When my eyes met yours.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora