Capitolo 2

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Sento qualcosa di freddo premere contro la mia guancia e le mie mani. Mi gira la testa.

Lentamente apro gli occhi. Li richiudo subito, perchè vengo accecata da una forte luce bianca.

Con le mani inizio a tastare un po' ovunque. Ecco cosa era quella cosa fredda. Sono sdraiata su un pavimento, nero e lucido. Lentamente mi alzo facendo pressione sulle braccia. Rimango in una posizione da semi-seduta perchè davanti a me c'è una parete trasparente, delle lastre di vetro messe tutte intorno a formare un cerchio, in cui io sono dentro.

Poi mi alzo in piedi e vado verso quella luce, appoggio le mani sul vetro ma non riesco vedere nulla fuori.
"Aiutoo!" Urlo, ma nulla.
Non credo ci sia nessuno al momento.

Dove sono? Che cosa mi faranno? Ho paura. Perché a me? Cosa ho fatto di male per meritarmi tutto questo?

Sento le lacrime che cercano di uscire fuori ma le trattengo. Non voglio piangere, non ora. Dopo quello che è successo tanti anni fa non voglio più piangere.

Scatto in aria perchè vedo delle luci accendersi. Ci sono cinque stanze illuminate solo poco, ma con quel poco riesco a intravedere che in ogni stanza c'è una poltrona.

Ad un tratto sento i cigolii di alcune porte che si aprono. Uomini, non riesco a vedere i loro volti per la poca luce nelle stanze. In ogni stanza c'è un uomo.

Che cosa sta succedendo? Mi allontano un attimo per poi ritornare vicino al vetro e battere una mano sopra urlando di nuovo 'aiuto'.

Ancora nulla. Nessuno mi sente. Nessuno mi aiuta. È sempre stato così, nessuno mi ha mai aiutato, me la sono sempre dovuta cavare da sola. E anche questa volta ce la devo fare da sola. Riuscirò a scappare da qui in un modo o nell'altro.
I miei pensieri vengono interrotti da una voce in lontananza.

"Bene signori, può iniziare l'asta"

Asta? Quale asta?

Aspetta. Questa significa che mi stanno vendendo. No. Non è possibile.
"Aiuto." Urlo battendo la mano sul vetro "Aiutatemi vi prego" grido ancora più forte, picchiando ancora più forte la mano sul vetro ma, purtroppo, nulla da fare. Vengo completamente ignorata.

"Alissa Blade. 17 anni. Alta 1.55. Occhi marroni e capelli castani. Una ragazza tutto fare. Conosce ben cinque lingue. Ha origini albanesi. Quindi a quelli di voi a cui piacciono le ragazze dell sud-est europa , ancora meglio. E una cosa che farà piacere a tutti è che ancora vergine. Pura al 100%"

Spalanco gli occhi e rimango a bocca aperta. Come fa a sapere queste cose su di me? Chi gli ha dato queste informazioni?

Ho i brividi. Lentamente mi accascio a terra trascinando le mani sul vetro che fanno un leggero rumore, che a quanto pare posso sentire solo io.

"Bene. Ora cominciamo" sento dire alla voce maschile di prima "Iniziamo con cinquecento mila"
Alzo la testa e vedo una lucina rossa accendersi nell'ultima stanza infondo a destra.
La voce maschile continua "Chi ne offre seicento?" Un'altra luce rossa si accende, questa volta quella in centro.

Ma cosa succede? Stanno davvero facendo un asta su di me?

"Chi ne offre settecento?" Un'altra luce si accende, questa volta la stanza a destra di quella in centro.

Continuano e continuano. Il prezzo sale a dismisura.

"Chi offre un milione e otto?" Alzo lo sguardo ancora incredula alle cifre che sono arrivati. Constato che per il momento nessuna lucina si è accesa.
Okay, ho parlato troppo presto. Ultima stanza a sinistra, si è accesa la lucina rossa. Merda. Spero non continuino più.

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