Indagini

439 28 8
                                    

Non c'era un solo minuto da perdere, questo era certo. Severus si era promesso di risolvere questo mistero il prima possibile perché sentiva che qualcosa non quadrava.

Dopo aver svolto le solite lezioni e salutato - come promesso - la piccola Silva a colazione e pranzo, Severus si rinchiuse nel suo studio, nascosto alla vista di tutti, disponibile per nessuno.

Se la sua deduzione era giusta, quel quaderno era il fulcro di tutto. Ma servivano una ricerca approfondita e delle prove. Ma come fare? Di quel quaderno non sapeva nulla e chiedere direttamente a Silva avrebbe potuto destare sospetti. Per quanto si fossero affezionati l'uno all'altra, Severus aveva anche questa sensazione: temeva per Silva. Se era vero quel che pensava del quaderno, Silva era in pericolo. Quindi optò per l'opzione forse peggiore: parlarne direttamente con i suoi genitori. Non perse altro tempo e subito si armò di carta e inchiostro, per scrivere una lettera in cui chiedeva di incontrarli. Ovviamente non a Hogwarts, o Silva li avrebbe visti ed in più, il professore raccomandò i genitori di non informare la loro figliola. Una convocazione era un fatto assai strano, specialmente se da parte di un professore come Piton ... ancora più strano se il motivo era parlare di un vecchio quaderno che la giovane si portava dietro come un secondo cuore.

Scritta la lettera si mise alla ricerca dell'indirizzo di casa della ragazzina, un'informazione facilmente ottenibile da Silente ... solitamente. Si recò quindi nel suo studio, stando attento a non farsi vedere troppo in giro.

Una volta arrivato, ovviamente, Silente non c'era. Quell'uomo non c'è mai quando serve, e Severus non ooteva mettersi a curiosare tra cose che non erano sue. Di conseguenza si sedette su una poltroncina nello studio, ed attese. Quanto tempo passò di preciso, nemmeno Piton lo contò, ma se ricorda bene l'orologio aveva suonato una volta. Preso com'era da quel singolare avvenimento, le sue attenzioni erano unicamente rivolte a svelare questo mistero.

Finalmente si udì qualcuno far ingresso nello studio: il preside in persona, finalmente, il quale non parve sorpreso di vedere l'insegnante seduto in attesta, in un angolo del suo studio.

"Ah, Severus. Buon pomeriggio" - sorrideva velatamente, come era solito fare anche con i suoi alunni. Non aggiunse altro e Severus gli rispose solo dopo che l'anziano si mise a sedere dietro la sua scrivania.

"Avrei bisogno di un'informazione" - annunciò l'uomo in nero, alzandosi da dove si trovava per raggiungere l'altro - "Riguardo Shiverspine".

Silente questo lo sapeva già. Non era distratto su certe cose come lo erano gli altri professori: il modo in cui Piton e quella ragazzina, Silva, si guardano ogni giorno da metri di distanza sembra farsi sempre più particolare. Come se il loro legame si fortificasse sempre di più, per ogni secondo che passano a specchiarsi nello sguardo dell'altro.

"Certamente" - mise entrambe le mani sulla scrivania, congiungendole - "Cosa vuole sapere?" - e naturalmente, Silente sapeva già anche questo.

"L'indirizzo di casa" - tirò fuori dalla larga tasca della sua tunica la lettera destinata ai genitori di Silva, per mostrarla al preside - "Devo far recapitare questa ai suoi genitori".

Il preside si aspettava che Piton ci si recasse di persona ma ... non importa. Non è lui che detta le regole, in fondo.

"Posso fargliela avere direttamente io Severus, se non ti da noia. Immagino avrai altre cose di cui occuparti e potrei chieder loro di presentarsi domani stesso. Questo sempre se sei d'accordo".

L'idea non era male, in sé. Così facendo avrebbe risparmiato qualche giorno e avrebbe avuto le informazioni di cui necessitava quanto prima. Restava però una cosa da chiarire, che Severus non esitò a mettere in chiaro con quel suo tono serio e velatamente minaccioso - "Immagino che sappia già cosa dire e cosa omettere ... non è così?".

"Ovviamente, Severus" - rispose l'altro portandosi indietro con la schiena, facendola riposare sulla sedia - "Mettere in difficoltà te o uno dei miei alunni va contro la mia etica, il mio modo di fare. Gli dirò semplicemente che vuoi parlare con loro. Per il resto ci penserai tu e la tua lettera".

"Molto bene" - se le cose stavano così, tanto valeva la pena fidarsi. Gli consegnò la lettera e, dopo un saluto accennato da un movimento del capo, Severus diede le spalle al preside e si avviò all'uscita. Venne però fermato dalla voce di quest'ultimo, seria, quasi stesse recitando un avvertimento - "Stia attento Severus. Per quanto possano star andando bene le cose ... prima o poi il castello crolla".

Severus sapeva bene a cosa si stesse riferendo. Probabilmente era il solo ad averlo notato. Tutta questa situazione feriva e risanava il cuore dell'oscura ombra mezzosangue che lo perseguitava da anni e che ora, da ombra qual'era, era circondata dalla luce. Quella luce era proprio la piccola Silva, che gli regalava sorrisi e sguardi incantati ogni giorno. Una piccola persona che per lui irradiava tanta luce tutta in una volta. Stava diventando una delle fondamentali ragioni per alzarsi dal letto e continuare ad illudersi di poter essere felici.

Ma di fatto la regola è:
dove c'è molta luce, l'ombra è più nera.

{C.d.A}
Salve people zoz Ultimamente sono più pigra di un bradipo in coma, perdonatemi :( Lo so che lo dico sempre ma ho bisogno di sfogarmi anche con voi (il resto dei miei conoscenti inizia a non bastarmi più) :S Ma comunque, oltre allo scusarmi per il capitolo un po' corto rispetto al solito, volevo informarvi della mia pagina Instagram (presente anche nella descrizione del mio profilo Wattpad) Quindi, se non avete molto da fare e vi chiedete "Ma che cazzu sta a fa Ala invece di scrivere?", potrete scoprirlo qui ==> https://www.instagram.com/stranger_and_freak/ 

Buona continuazione :U

Harry Potter ||Shiverspine||Where stories live. Discover now