Un giorno qualsiasi

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Il mattino era nuvoloso quel giorno ad Hogwarts. Ogni studente era già in giro per i corridoi in direzione della sala grande per fare colazione. Uno studente in particolare era in ritardo, una studentessa per essere precisi. Non era da lei fare tardi ma quel giorno sentiva come se qualcosa di brutto sarebbe accaduto, aveva una specie di sesto senso per queste cose, in più la notte prima non riuscì proprio a chiudere occhio, una cosa che le accadeva spesso. La ragazza in questione balzò giù dal letto quando tutte le sue compagne di stanza erano già nel salottino al piano di sotto, pronte a lasciare il dormitorio. Corse al suo armadio per tirarne fuori la sua divisa da Serpeverde. Si precipitò poi a cambiarsi e una volta finito passò a sistemarsi il volto, dandosi una lavata a quei fini lineamenti pallidi, dall'aspetto fragili. I suoi capelli neri corvini le contornavano il volto, un taglio un tempo ordinato, composto da piccoli ciuffi ondulati che le toccavano le spalle e una riga precisa nel mezzo. I suoi occhi si rimiravano stanchi nello specchio, un azzurro spento tendente al grigio; a causa della notte passata quasi insonne sembrava un cadavere e quella sua espressione seria e crucciata non aiutava mai. Cercò di non applicarsi troppo sul suo aspetto esteriore, come faceva tutte le mattine e così dopo essersi preparata accorse nel salottino al piano di sotto, dove solo una sua amica era rimasta ad aspettarla mentre le altre l'avevano lasciata indietro.

"Grazie per avermi aspettata, Valery" - disse la ragazza dai capelli scuri all'altra, che aveva una folta chioma riccia, degli indomabili capelli rossi come il fuoco.

Lei le rispose con un ampio sorriso - "Tranquilla Silva!" - l'amica notò quanto il volto dell'altra sembrasse stanco e assonnato, ma decise di non dire nulla, perché sapeva che parlarne le dava fastidio - "Avanti, andiamo! Ho una fame assurda!" - i suoi occhi smeraldo già brillavano all'idea della colazione.

Silva lanciò un piccolo sorriso alla sua amica, un altro piccolo segno di ringraziamento, e insieme subito scesero per la lunga scalinata fuori dal loro dormitorio. Sfrecciavano tra quei pochi alunni che come loro erano in leggero ritardo e in meno di dieci minuti erano in sala grande sedute alla tavolata dei Serpeverde. Valery come al suo solito assaggiava una piccola parte di qualsiasi pietanza, dai toast al latte caldo. Silva si domandava spesso dove metteva tutta quella roba che ingurgitava ma a differenza sua lei mangiava il giusto, del the, qualche biscotto e via. Davanti a loro arrivarono anche Draco Malfoy e le sue due "guardie del corpo", Tiger e Goyle.

"Sempre ad ingozzarci la mattina, vero Hilton?" - la ragazza in questione lanciò un sguardo acido al biondino che si era appena seduto, per poi passare all'ignorarlo completamente.

Silva invece lo salutò educatamente, con una vena di atteggiamento simile all'amica, mentre zuccherava con calma il suo the - "Buongiorno anche a te, Draco ... Tiger, Goyle ...". Salutò anche gli altri due, che sembrarono contenti di essere considerati e si scambiarono un sorrisetto complice ed imbarazzato.

Draco afferrò un pezzo di pane e iniziò a cospargerlo di marmellata alla fragola - "E tu Shiverspine? Dormito sogni tranquilli stanotte?" - domandò sarcastico col solo e unico obiettivo di infastidirla.

La ragazza alzò gli occhi dalla sua tazza colma di the per rivolgerlo al suo interlocutore - "Appena sveglio fai sempre così tante domande o sei sempre così ficcanaso?" - dal suo sguardo era chiaro che fosse irritata. Silva non era sempre così suscettibile, probabilmente era così perché aveva dormito poco e comunque odiava quando le si facevano domande così invadenti, come il motivo per cui aveva problemi a dormire.

"Porta rispetto ai purosangue, faccia da morta! E ringrazia che mio padre non sia qui a prendere provvedimenti!" - Draco non seppe resistere alla tentazione di prendere in giro qualcuno e mettere se stesso su un piedistallo, ma Silva gli rispose con estrema calma, continuando a guardarlo con uno sguardo infastidito, sembrava volesse schiaffeggiarlo con il potere della mente - "Sono una purosangue quanto te, Malfoy" - e qui Draco cambiò espressione, era chiaro che non lo sapesse - "Dovresti chiedere al tuo paparino di informarsi con più attenzione ... o meglio ancora tenere fuori il naso dalle vite altrui".

Draco a quel punto si sentì pesantemente indignato, era già sul punto di scattare in piedi e gridarle qualcosa per farsi portare rispetto ma lei proseguì sorseggiando la sua tazza di the caldo - "Un'altra cosa ... " - Valery diede una leggera gomitata a Silva per farle chiudere la bocca, ma niente, continuò impassibile - "Visto che ho il sonno leggero dovresti ricordarti di chiudere a chiave la tua camera" - suonava come una minaccia, ma l'intento era solo quello di spaventarlo, ed in più le era passata la fame. Silva si alzò e lasciò la grande sala con un'espressione che comunicava solo astio. Valery la guardava triste e dispiaciuta mentre si allontanava dal tavolo, ma subito spostò lo sguardo su Draco per gridargli - "Contento ora?!" - e seguì la sua amica fuori dalla sala sicura di aver attirato l'attenzione di altri studenti e di qualche professore alle sue spalle. Draco le guardò andare via alquanto ... scosso, non sapeva se seguire il suo consiglio o meno. In più non poteva di certo andare a raccontare al padre che aveva paura delle minacce di una ragazzina.

Solo una volta arrivate sulla grande scalinata fuori dalla sala Valery riuscì a fermare la sua amica afferrandola per il lembo della sua tunica - "Aspetta Silva!".

"Aspetta cosa?" - disse voltandosi di scatto e ad alta voce con tono adirato, lanciandole il suo sguardo gelido e tagliente, come se fosse arrabbiata anche con lei. Valery si sentiva sempre intimorita da quegli occhi così freddi, quasi tremava ogni volta che aveva quello sguardo e di fatto lasciò andare la stoffa che stringeva tra le dita. Silva ovviamente sapeva di star sbagliando, ha sempre saputo di sbagliare ogni volta che faceva così con la sua unica, vera amica - "S-Scusa ..." - mormorò pentita.

"Lo so che è un rompiscatole e tutto il resto ... ma cerca di non esagerare! Dopotutto sai chi è suo padre, non ci metterebbe nulla a inventarsi qualche bugia ..." - spiegò in tono dolce all'amica che ora si guardava le scarpe - "Sta attenta ...".

"V-Va bene ... scusa" - la ragazza sui gradini incrociò le braccia guardando verso il muro alla sua destra, un po' in imbarazzo, cosa che fece sorridere Valery.

Queste due si conoscevano sin dall'inizio del primo anno. Ebbero il loro primo incontro in una carrozza dell'espresso per Hogwarts, ovviamente. Nessuno voleva stare nella stessa cabina con Silva, ma Valery Hilton era sempre stata una tipa molto coraggiosa e troppo amichevole, qualità rare da trovare in un Serpeverde. Silva Shiverspine, invece, era sempre stata silenziosa, scontrosa se le si rivolgeva la parola, a volte acida con i suoi stessi amici che poi finivano sempre col voltarle le spalle. Per qualche ragione Valery era ancora al suo fianco dopo due anni passati nella stessa camera insieme alle altre ragazze che le consideravano due strambe da poter occasionalmente prendere in giro, e nient'altro. Ancora non sapeva il perché Silva passasse le notti insonne, nessuno lo sapeva, era qualcosa che ancora non era riuscita a scoprire, anche se in effetti le cose che sapeva sul suo conto erano ben poche: non le piaceva parlare, passava tutto il tempo a studiare, o leggere o disegnare le sagome delle nuvole e girava voce che suo padre avesse un lavoro importante, ma non sapeva fino a che punto fidarsi delle chiacchiere tra studenti. Era però riuscita a scoprire che adorava i giorni di pioggia, specialmente le tempeste. Ricordava che una notte dell'anno passato ci fu un grosso tifone nel cuore della notte: molte delle ragazze nel dormitorio si svegliarono per il forte frastuono che veniva da fuori e si stringevano l'una all'altra pregando come delle bimbette che non abbattesse le antiche mura del castello. Silva invece era incollata alla finestra a guardare ogni singolo fulmine che si impiantava nel terreno, ogni lampo di luce illuminava il suo volto che incredibilmente assumeva un'espressione serena, e questo francamente inquietava un po' la giovane Hilton.

Valery snebbiò la mente da quei pensieri nei confronti dell'amica e la prese per mano - "Abbiamo lezione di incantesimi ora, forza!" - le sorrise allegra, cercando di far nascere in lei la stessa reazione, ed in parte ci riuscì.

"Okay" - rispose Silva con un piccolo sorriso sulle labbra.

"Oh, e non preoccuparti per la colazione!" - l'altra tirò fuori dalla tasca un dolcetto al cioccolato che aveva avvolto in fretta e furia prima di seguirla fuori dalla sala e glielo sistemò nel palmo della mano - "Ci ha pensato Valery!".

Quel piccolo sorriso sul volto di Silva sembrò farsi più grande - "Grazie Valery" - e insieme corsero verso l'aula di incantesimi.

Intanto, nell'ombra accanto alla sala, una sagoma si mosse.

Harry Potter ||Shiverspine||Where stories live. Discover now