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Esser rinchiusa nella camera da letto per così tanto tempo mi fece guardare la stanza con un'altra prospettiva. Ero seduta a gambe incrociate sul soffice tappeto che spuntava da sotto il letto matrimoniale e occupava gran parte della camera. Mi ero cambiata, mettendomi qualcosa di più comodo.

Da terra sembrava tutto più grande e pesante. Il possente letto matrimoniale con le coperte ed i tanti cuscini rossi in disordine sembrava che mi schiacciasse. Quante cose erano successe su quel letto. Tra amore ed odio, passione e rabbia.

La stanza era occupata da un grosso armadio e da una scrivania. Sul ripiano di quella scrivania erano presenti tutte le collane, tutti i bracciali e tutti gli orecchini che J aveva rubato per me. Mi alzai andando verso di essa. Tra tutti quei gioielli di inestimabile valore e troppo esagerati era presente quella collana che mi aveva accompagnato nel periodo in cui ero lontano da J. La lettera in oro tempestata di diamanti era tra le mie mani ancora una volta. Mi aveva dato una speranza quando ero da sola, mi aveva ricordato chi ero. Ma adesso che l'avevo di nuovo tre le mie mani non sapevo cosa fare.

Ero persa in un posto che conoscevo benissimo.

Dei passi si avvicinarono alla porta, per poi allontanarsi. Sentii J imprecare. I passi ritornarono verso di me e un pugno si scontrò contro la porta. Subito dopo la porta si aprì e J venne furioso verso di me.
-Sai cosa mi fa arrabbiare più di ogni cosa Harley?- disse prendendomi tra l'indice e il pollice le guance. -I codardi. È mi fa infuriare il fatto che per anni il mio braccio destro non sia stato altro che un codardo.- disse.
I miei occhi si spalancarono quando strinse la presa. Frost.
-Si esatto, Frost è scappato dai miei uomini per salvarsi la pelle. Allora adesso abbiamo un problema. Sei solo tu a dovermi dire cosa è successo ed io cercherò di capire se stai mentendo o dicendo la verità.- disse mollando la presa ed allontanandosi.
Non poteva essere possibile. Jonny mi aveva detto che avrei potuto contare su di lui, sempre.
-Jonny non è un codardo.- dissi
-Ah, eri in confidenza con lui? Non l'avrei mai detto.- disse J dandosi un colpo leggero al capo con la mano. -Non puoi negare i fatti. Adesso smettila di ribattere e dimmi cos'hai che non va. Sei troppo irritante.- continuò
-Cos'ho che non va? La mia pelle è bianca, i miei capelli sono tinti di rosa e azzurro, vivo nel quartiere malfamato della città. E dormo nel tuo stesso letto.- dissi con tono sempre più alto.
La sua mano piena di anelli si scontrò con la mia guancia, facendomi girare la testa di lato.
-Non ti piace stare qui, non è più di tuo gradimento l'appartamento?- disse. Andò dietro di me con passi pesanti, arrivando davanti alla scrivania.
-Non ti piace più aver tutto questo?- gridò lanciandomi addosso quanti più gioielli poteva. Mi spostai velocemente e lui mi seguì. -Non vuoi più stare al mio fianco, anzi sotto la mia protezione, perché c'è una differenza. Io sono il re di Gotham e tu... tu sei solo un mio passatempo.-
-Ti piace dirlo vero? Ti piace sentirti superiore? Basta, non mi fai sentire inferiore. Non puoi dirmi sempre cosa fare, non ti appartengo.- dissi cercando di allontanarmi il più possibile.
-Non mi appartieni?- disse prendendomi le spalle e girandomi. Mi abbassò il collo della maglietta larga e indicò il tatuaggio con scritto "Property of Joker". -Non è quello che hai sempre detto?- disse pieno di ira e spingendomi in avanti. Atterrai con le ginocchia e riuscii a metter davanti le mani. Sulla mia schiena avevo il suo marchio e non lo potevo cancellare.

-Tutte le volte che ti ho salvato, che ti ho protetto. Perché non ti ho ucciso prima?- disse urlando.
-Basta porre domande di cui sai già la risposta. Tu non puoi stare senza di me.- dissi in tono calmo ricordando quello che mi aveva raccontato Jonny su quello che era successo durante la mia assenza. Lui scoppiò in una grande risata.
-Quindi adesso sono io ad aver bisogno di te. La tua testa è messa peggio della mia.- disse continuando a ridere. Tornò serio all'istante -Ti avrei dovuto lasciar affogare nell'acido.-
Alzai il braccio per dargli uno schiaffo, ma lui mi bloccò.

• ROTTEN •  {Harley & Joker}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora