capitolo tre

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Beth e i suoi amici si diedero appuntamento in un bar a loro molto caro. Il clima era molto caldo. Il sole splendeva in tutta la sua bellezza. Lo chiamavano il bar delle decisioni, in quanto, ogni talvolta che si ritrovavano radunati in quel luogo, lo era per prendere una decisione. Era un posto molto accogliente. Il vero nome del bar era "Bar Marine". Il suo nome era dovuto alle decorazioni che si trovavano nel posto che ricordavano i fondali marini. Le pareti erano blu notte con lucine bianche che ricordavano la schiuma del mare, e nel soffitto c'erano appesi dei pesci di cartapesta ormai ricoperti da una leggera polvere.
Quando Beth entrò dentro il bar, trovò già i suoi amici seduti nel solito posto. Era un tavolino vicino ad un piccolo acquario di pesci rossi. Beth gentilmente salutò la barista di nome Elsa. Era la figlia dei suoi vicini di casa, ma nonostante ciò, Beth non provava molto simpatia per lei.
Quest'ultima ammiccò un sorriso forzato, poi si voltò ad eseguì gli ordini che le erano stati imposti.
Beth proseguì tra i tavolini a forma di timone fino ad arrivare nel tavolino dove c'erano i suoi amici. I tre si alzarono e l'abbracciarono calorosamente.
<<Io pensavo che vi avrei perso per sempre.>> disse Beth mentre li stringeva forte a sé.
Si slegarono dall'abbraccio e si accomodarono. Amy allungò la mano verso quella di Beth e la strinse. Poi pronunciò:
<<Beth, noi siamo qui. Siamo con te. Sta tranquilla.>>
<<Vi ha fatto del male?>>
<<No, stiamo bene.>> Sorrise Tara.
<<Dobbiamo andare dalla polizia!>> Propose Beth di punto in bianco, carica di rabbia per ciò che quell'uomo aveva osato fare ai suoi amici.
<<No, Beth! Non dobbiamo. Sai benissimo cosa potrà succederci se denunciamo tutto.>> Disse Rory.
<<Ragazzi, lui mi ha detto che non è ancora finita. Vi prego…Non vi voglio perdere. Non voglio che siate a rischio. Dobbiamo fare qualcosa.>>
<<Sopravviveremo come abbiamo già fatto.>> Disse Amy.
Beth guardò con occhi preoccupati Tara. Lei era l'unica che non si era ancora espressa in merito. Beth sperava fortemente che fosse d'accordo con lei, ma non lo era.
Elsa andò al tavolino dei ragazzi con il suo block-notes di fiducia.
<<T-Tu e i tuoi amici prendete q-qualcosa?>> Balbettò la barista con voce tremolante.
<<Il solito.>> Rispose Beth guardandola stranita.
<<B-Bene!>> Rispose mentre ritornava con passo veloce verso il bancone. <<Ve lo porto subito.>>
Appena la barista si allontanò, Beth si avvicinò ai suoi amici e sussurò:
<<Perché Elsa si è comportata così?>>
<<Non saprei.>> Rispose con tono glaciale Tara.
Beth si rigirò verso il bancone e lì vide l'uomo con il cappotto marrone che parlava con Elsa.
<<È lui!>> Esclamò allarmata Beth. <<Lui se ne stava alla finestra di casa mia ad osservarmi! Elsa ha paura di quell'uomo. Devo…Devo fare qualcosa!>>
<<È una persona qualsiasi.>> Disse Rory cercandola di fermarla, ma Beth non gli diede ascolto. Si alzò dalla sua postazione e corse verso quell'uomo.
<<Chi sei?>> Gli urlò spingendolo. <<Allora?>> Diede un'altra spinta che lo face cadere a terra. 
Elsa iniziò a tremare, non riusciva a parlare.
<<Beth...>> Pronunciò l'uomo alzandosi lentamente da terra. <<Lascia che mi presenti.>>
Beth restò ferma ad osservare l'uomo che si avvicinava verso di lei.
L' uomo allungò la mano verso la ragazza.
<<Piacere…>> Pronunciò con tono calmo. <<Io sono...>> Poi gli infilzò una siringa al collo.
Beth urlò. Iniziò a scuotersi ma l'uomo la bloccò.
<<Shhh…>> Le sussurrò. <<Sta tranquilla. Va tutto bene.>>
Ma così non fu. Niente andò come previsto da Beth. Il corpo della ragazza si paralizzò e i suoi occhi si serrarono in una stretta dormiente.

Scream 2 - Dentro l'ignotoOnde as histórias ganham vida. Descobre agora