Capitolo 59

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L'odore acre della vernice fresca mi pervase le narici appena misi piede nella stanza appena pitturata per ordine della produzione:
Mi era sembrato strano, sin da subito, l'andare in una stanza buia dove avevano appena ultimato i lavori di ristrutturazione ma non avevo chiesto altre informazioni.
Mi sedetti sul palque nuovo di zecca ed incrociai le gambe attendendo novità.
Intorno a me si estendeva una sala appena pitturata di color amaranto, con un televisore e appesi alle pareti delle fotografie dei precedenti vincitori del talent ritratti sorridenti mentre stringevano in mano il trofeo della vittoria.
Da Alessandra Amoroso a Sergio Sylvestre, da Stefano de Martino a Virginia Tomarchio e molti altri.
I loro volti riempivano le tristi pareti donando vitalità alla stanza. Ancora non avevo ben chiaro l'uso della stanza, ma mirare i loro volti mi aveva dato sicurezza.
"Che faremo in questa stanza?".
Una voce ben nota riempì gli spazi vuoti della stanza, alzai lo sguardo e notai Andreas, Riccardo e Federica con lo sguardo spaesato ancora non abituato alla penombra in cui la stanza versava.
"Ragazzi sono qui" dissi sventolando in aria una mano a mó di bandiera per attirare la loro attenzione.
"Giulia!" esclamò Andreas sobbalzando leggermente dalla paura.
"Amore ma che ci fai anche tu qui?" mi domanda Riccardo sedendosi al mio fianco.
"Non lo so, feci, la produzione mi ha detto di venire qua non appena avessi terminato le prove in studio, ed eccomi qui".
"Incredibile" sussurró Federica.
"Cosa?"domandai io.
"Ci hanno comunicato anche a noi la stessa notizia, fece Andreas, che strano".
"Chissà cosa ci sarà mai sotto!" esclama Riccardo con fare interrogativo.
Era vero. Tutti e quattro avevamo ricevuto la medesima notizia di venire in una stanza sconosciuta dal mondo con ancora l'odore acre di vernice e la luce flebile.
L'ambientazione era quella di un film horror, quindi deduco che a breve sarebbe entrato un uomo barbuto con una mannaia in mano pronto ad ucciderci.
Ok Giulia, dissi tra me e me, smettila di fare pensieri strani, e soprattutto smettila di assecondare Andreas quando vuole vedere un film horror, sono essi la causa dei tuoi ragionamenti paranormali".
Era vero. Dovevo smetterla di guardare film horror, convinta sempre da Andreas, che amava guardarli.
"Ragazzi ma quel telecomando?" domanda all'improvviso Federica rompendo la tensione creatasi.
"Sembra uno di quelli che si usano per accendere il condizionatore" rispose Andreas avvicinandosi per osservarlo da vicino.
Ci avvicinammo al suo seguito ed esaminammo l'oggetto: era un piccolo telecomandino color panna con vari pulsanti di forme diverse.
"Provo a spingere il bottone più grande" fece Riccardo prendendo in mano lo pseudo telecomando, spingendo il tasto più grande, facendo partire il televisore posto sul mobile.
Il televisore azionato iniziò a riempire la stanza di una luce più accesa.
GIULIA apparve scritto in grassetto sul televisore, facendomi scattare.
Ero troppo curiosa di vedere cosa mi stava aspettando.
"Mi chiamo Giulia, ho diciassette anni e vengo da Prato".
Sembra che sia passata una vita da quando per la prima volta pronunciai queste parole al provino per entrare a far parte della classe di Amici, allora ero una semplice diciassette e con una passione più grande di lei, ancora sofferente per un amore finito male, che possedeva da tanto tempo il sogno di diventare membro ufficiale della scuola di Amici.
Eppure sono passati solamente nove mesi, ma nonostante ciò in questi mesi sono molto maturata; ho raggiunto una tappa importante della mia vita, come il compimento della maggiore età, mi sono inamorata veramente e ho ricucito le cicatrici del passato.
Ma cosa più importante ho realizzato il mio sogno ed ho ballato in televisione come sognavo da piccola.
Quello che avevo compiuto era un qualcosa di più grande di me, e mi emozionai nel rivedermi  come una persona esterna.
"Amore" mi sussurró Riccardo asciugando con l'indice l'impronta delle mie lacrime sul viso.
"Giulia é la prima allieva ad essere ammessa ufficialmente al serale".
Singhiozzai soprattutto nel vedere il momento dove Garrison mi disse che era orgoglioso di me.
"Durante il tuo percorso ad Amici hai reso molte persone orgogliose di te, ed in tanti hanno creduto nel tuo talento, ma fidati ci sono altre persone che non hanno mai smesso di farlo" pronunciò la voce di Maria.
"Non ci credo" urlai tra i singhiozzi appena vidi apparire sullo schermo la mia mamma.
"Ciao amore mio, ricordo ancora quando correvi per casa facendo acrobazie con il nastro da ginnasta rosa che possedevi in camera tua come fosse una reliquia.
Da quel giorno sono passanti tanti anni eppure possiedi il solito sguardo volenteroso di quella bambina di otto anni che non vedeva l'ora di ballare. Sono orgogliosa di te, e di quella bambina di otto anni con lo sguardo felice. Realizza i tuoi sogni, ti auguro il meglio"
Sullo schermo apparve il volto del mio amato insegnante di danza.
"Ciao principessa, mi manchi veramente tanto, eppure spero di rivederti il più tardi possibile perché ciò significa che stai realizzando il tuo sogno.
La tua tecnica cresce sempre di più come la tua crescita stilistica. Sono orgoglioso di te, questo da sempre, dal primo momento che ti ho voluto come prima ballerina della mia accademia al giorno che hai vinto la tua prima gara importante con la NAIMA.
Sono fiero di te, ti adoro".
Le lacrime cominciarono a scendere sempre più velocemente quando sullo schermo apparve la mia comitiva di amici storica.
"Ciao tesoro, siamo orgogliosi di te e di tutto quello che hai realizzato. Noi ti auguriamo tutta la felicità del mondo e di realizzare tutti i tuoi sogni. Noi ti aspetteremo sempre qui nel centro di Prato pronti a sostenerti.
Ti amiamo tanto" urlarono in coro.
Era così bello rivederli tutti lì assieme, Elisabetta, Luca, Bianca, Carlos e Samuele che urlavano felici davanti al duomo di Pisa.
"Ciao Giulia un saluto speciale dalla quarta B, ci manchi tantissimo e non vediamo l'ora di rivederti. Realizza il tuo sogno. Ciao tesorina".
Scoppiai in lacrime consolata tra le braccia di Riccardo che mi accarezzava delicatamente la testa .
Era stato stranissimo rivederli dopo tanto tempo. La mia mamma era stupenda nei capelli castani freschi di piega, con il viso illuminato dal suo solito rossetto rosso.
Risentire la voce di Addino mi aveva smontato qualcosa dentro, riportando alla luce vecchi ricordi di numerose lezioni passate ad udire i suoi richiami.
La mia comitiva di Amici erano quelli che mi mancavano di più.
Erano la mia ancora di salvezza in mezzo all'oceano burrascoso, erano in grado di farmi sorridere ed erano stati i miei compagni di vita.
Mentre la quarta B aveva sempre occupato un posto importante nel mio cuore.
Loro mi ricordavano ancora l'età che possedevano e quella che ero.
Quanti metodi di copiatura avevamo inventato per sfuggire ai numerosi pomeriggi di studio, quante volte mi avevano rallegrato la giornata con le loro battute e con i mitici scherzi ai professori, come quando avevano applicato la colla liquida sul cuscino della seria pochi secondi prima che la prof entrasse e appoggiasse il suo lato b andato a male sul cuscino della sedia rimanendo appicciata sulla sedia sospendendo l'intera classe per circa tre giorni, durante i quali abbiamo organizzato un viaggio a Venezia tutti insieme.
Passano il pomeriggio a piangere a causa di questi brevi ma commoventi filanti riguardanti la nostra vita.
"Che giornatina" esclama Riccardo non appena entrammo in casetta.
"Infatti" esclamai lanciandomi sul divano.
"Ti amo" fece Riccardo.
"Anche io".

Hello!!
Scusate se non ho aggiornato ultimamente ma sono molto impegnata tra scuola e danza.
Continuerò sempre ad aggiornare ma con meno frequenza.
Grazie a tutti per tutto quello che mi scrivete, siete fantastici.
Scrivetemi tutto nei commenti.

Kisses babies💋

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