Capitolo 2

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Un casco. 

Un casco uguale al mio sulla sua tomba. 

Perché? Vogliono farmi soffrire ancora di più di quanto io già non soffra, questo è ovvio. 

Solo lei mi chiamava casco. Inizio a correre per il cimitero come un matto in cerca di un indizio, una persona, non so neanche io in cerca di cosa, forse di risposte, risposte a tutte le mie domande.

Ad un tratto vedo una persona in lontananza che corre, non riesco a vedere bene, non so chi possa essere, ormai è troppo lontana da me per riconoscerla. Con tutte le mie forze inizio a correre per cercare di raggiungerla, ma sappiamo tutti che sono negato con gli sport. Jeff me lo diceva sempre.

Ad un tratto mi accorgo di aver pestato qualcosa..

Un cappello color verde militare, di quelli attillati alla testa.

____

*poco dopo da monet*

"non sono riuscito a vedere chi è, era troppo lontano da me..però in cambio ho trovato questo a pochi metri dalla tomba"

"questo cappello l'ho già visto da qualche parte.. solo che non mi ricordo proprio dove"

"A scuola!"

"mi pare che era di skye.."

"No non può essere cosa c'entra skye con la tomba di hannah? lei non farebbe mai una cosa del genere"

"Calmo jensen"

"E se rivedessimo le foto dell'anno scorso? Forse lì troviamo qualcosa"

"non so se ne ho voglia"

"se vuoi scoprire la verità clay devi farlo, una volta una persona mi ha detto "devi farlo subito,perchè ogni giorno fa male, ogni giorno vissuto ignorando la verità"

"non vale se citi quello che ti ho detto io l'anno scorso.. va bene, lo farò"

Tornato a casa prendo l'album di fine anno e mi metto a sfogliare le pagine con la massima attenzione, cercando di ricordare e di trovare qualche indizio; evito le foto di jeff, mi metterebbero troppa tristezza.

Ad un tratto trovo una foto di Sheri, Jessica, Alex e Hannah, Bryce, Justin e zach.

Istintivamente mi viene da sorridere guardando lei, ma poi noto una cosa, e mi viene la pelle d'oca.

Il cappello che ho in mano in questo momento è lo stesso che portava hannah in questa foto.

Non so cosa pensare..non so cosa fare, sono come pietrificato, la mia mente è completamente vuota.

Perché il suo cappello?

Perché ce lo aveva quella persona?

E il casco?

Allora inizio a fissare la foto per una buona mezz'ora, cercando di mettere a posto tutti i pezzi del puzzle, analizzando la situazione:

Sheri: lei non può essere stata, sa quanto ci soffro e non mi farebbe mai uno scherzo del genere, inoltre lei e hannah erano amiche, quindi non infangherebbe mai la sua memoria.

Jessica: lei aveva litigato con hannah, ma è rimasta molto scossa dalla sua morte e si è sentita in colpa di averla abbandonata, e poi perché dovrebbe cancellare la data della sua morte?

Alex è morto.

Hannah è morta.

Bryce sta in prigione.

Justin: era il suo ragazzo e la prendeva sempre in giro, ha permesso a bryce di far girare quella maledetta foto, sapeva del casco, ma come faceva ad avere il suo cappello? Questa foto è successiva a ciò che è accaduto con lui, era il giorno in cui io e lei ci siamo fermati a guardare la luna, quindi non può averglielo dato lei se non erano in buoni rapporti.

Ore e ore a riflettere senza mai arrivare ad una conclusione..

All'improvviso noto una freccia in piccolino sulla foto, in basso a destra, allora preso dalla curiosità giro la foto.

"16616

22 Greenwitch street"

"Clay scendi è ora di cena!"

"Arrivo mamma un secondo"

*messaggio*

Stasera tutti a casa mia, importante. Venite alle 21:30

Clay

"Come va tesoro con la scuola?"

"Tutto bene, anzi dopo dovrebbero Tony e altri ragazzi per una ricerca di scienze va bene per voi?"

"Certo! Siamo contenti che ti sei fatto nuovi amici e che hai superato quel periodo.."

"Si mamma..anche io"

"Buon appetito!" 

*dopo un'ora, a casa di clay* 

"secondo voi che significano questi numeri? 16616, stanno dietro la foto di Jess zach bryce alex hannah sheri e justin, e c'è anche una via: 22 greenwitch street."

"Io so cosa sono quei numeri! E' una data!" 

"Come fai a capirlo?" 

"E' facile, me la ricordo, è il giorno della festa a casa mia, quella  festa dove.."

"non andare avanti abbiamo capito" 

"E la via?" 

"Ragazzi, penso sia il momento di dirvi una cosa, mettetevi seduti." 

TREDICI - Clay JensenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora