-Sei-

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"Louis, che nome stupido."

"Louis, é tutto okay?"

"Forse dovresti dimagrire, sei davvero grasso."

"Louis, perché piangi?"

"Chi pensi possa volere, un ciccione come te? Sei ridicolo."

"Louis, perché non mangi?
Sei troppo magro."

"Louis, penso tu abbia bisogno di aiuto."

Non sapeva con esattezza come poteva essere stato, in qualche modo, così stupido da ascoltare le voce di quei dannati ragazzi, quando ancora viveva i suoi quindici anni.

Dovevano essere spensierati,dovevano essere felici e non una tortura continua, per qualcosa che non si meritava.

Aveva sempre trovato il suo corpo normale, non era mai arrivato a provare disgusto per quella pelle un pó più pronunciata, anzi, molti dicevano che gli donava, che gli davano un aspetto migliore e non sentiva la necessità di cambiarne una virgola.

O almeno,questo era stato il suo pensiero fino all'arrivo del suo coming out.
Non credeva che le cose potessero cambiare così drasticamente, che le persone potessero diventare così oppressive nei suoi confronti.
La sessualità era la sua, nessuno doveva intromettersi nei suoi gusti personali.
Nessuno doveva rendere una cosa così intima, privata, un argomento di scherzo e di vergogna.

Era gay, e quindi? Non sarebbe andato in giro a darsi vanto di provare attrazione verso un altro ragazzo.
Non avrebbe messo l'argomento al centro di ogni discussione, semplicemente perché non ne sentiva la necessità e non ne trovava nemmeno il reale motivo.

Il fatto era, che la situazione sarebbe stata anche gestibile, se tutto si fosse fermato a qualche spintone e qualche stupido soprannome.
Lo poteva sopportare.
Ma quello che non era riuscito a sopportare, erano le prese in giro sul proprio fisico.
Se all'inizio non dava così peso a quelle cazzate, col tempo, aveva iniziato a prenderle più in considerazione, a farle diventare la sua personale vocina di scherno, che lo accompagnava in tutta la sua giornata.

Era diventato angosciante vivere con quella presenza, con quella sensazione di inedeguatezza e di vergogna che lo colpiva nel profondo, rendendolo instabile.

Il suo processo di digiuno, iniziò due mesi esatti dopo la prima situazione di disagio, davanti a tutti i suoi compagni, durante una stupida lezione di educazione fisica.
Le aveva sentite di nuovo le loro voci, che prendevano in giro il suo "enorme sedere e i suoi fianchi strizzati dentro i suoi pantaloncini".

Si era sentito male, un senso di nausea lo aveva investito e così, senza pensarci più di tanto, che iniziò a saltare i primi pasti.

No Control-Larry Stylinson- (sospesa) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora