39.La mia piccola Stella

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Tutto cambiò quella sera,a casa dei tuoi genitori. Devo ammetterlo ero abbastanza scettico sul cambiamento di tuo padre ma mi ricredetti subito. Mi aveva accolto come un figlio,lasciando stare per una volta il mio cognome,mio padre e il suo orribile passato. Ero davvero colpito da questo suo cambiamento che però era solamente un'illusione,una falsa. Ci aveva imbrogliati tutti,te per prima Rose. Infatti dopo avermi portato nel suo studio per "darmi una maglietta per dormire ",chiusa la porta e insonorizzata per bene tutta la stanza mi spinse contro il muro puntando la bacchetta al gola. "Ascoltami bene..." Disse con gli occhi iniettati di odio puro. "Devi lasciare stare la mia piccola. Non posso sopportare che uno come te la baci,l'abbracci,la tocchi o semplicemente la guardi. Mia figlia non starà mai e ripeto mai con un Malfoy!" Disse l'ultima parola con così tanto odio che non credo di aver mai visto tanto odio uscire dalla bocca di una persona. Si okay,anche a mio padre non andava a genio Ronald Weasley ma non mi ha mai e sottolineo mai detto di stare alla larga dai Potter o dagli Weasley,tutto ciò che mi diceva all'inizio della scuola erano testuali parole: "Mio padre non mi ha dato la possibilità di scegliere e non voglio commettere il suo stesso errore. Scorpius caro,fa quello che ti rende più felice,vivi la tua vita in pace,ridi e divertiti. Non lasciare che nessuno ti metta i piedi in testa mai,neanche tuo padre. Tutto ciò che ti renderà felice renderà felici anche noi." Ho sempre stimato mio padre per questo. Già,era maturo,maturità che mi spiace dirlo,tuo padre non aveva. Provai a ribattere in tutti i modi dicendo che io ti amavo,che non avevo mai amato nessuno come te,che lui non è nessuno per fermare questo amore e che tu,tu mi amavi che ti avrei distrutta lasciandoti. Ciò che mi risponde fu: "Non mi importa se la distruggerai se non farai ciò che ti ho detto di fare le renderò la vita un'inferno e non mi fermerò davanti a niente. Quindi,sono stato abbastanza chiaro?" Io annuì distrutto. Lo dovevo fare,per te anche se mi avrebbe rovinato la vita. E così fu. Per tutta la notte pensai e ripensai. L'idea di fuggire insieme,magari in Madagascar dove ti piaceva tanto,mi toccò la testa ma tuo padre ci avrebbe trovato e non volevo pensare alle conseguenze. Così,da vero codardo,ti lasciai attraverso una lettera. Lettera che ho scritto e riscritto mille volte perché puntualmente una lacrima solitaria bagnava la pergamena. Dovevo farmi odiare da te così avresti potuto vivere una vita spensierata,con la tua famiglia e tutto. Me ne andai a cavallo di una scopa da casa tua,ripeto,come un perfetto codardo. Ogni giorno andavo nel boschetto vicino a casa tua,mi nascondevo tra i cespugli e osservavo la tua camera. Le persiane erano sempre chiuse finché un giorno non ti vidi in giardino con il tuo nuovo amichetto. Vedere il tuo sorriso era l'unica cosa che mi permetteva di andare avanti in questa vita buia. Ma allo stesso tempo vedete te che abbracciavi quel mostro, ignara di ciò che ti aveva fatto,mi faceva rivoltare lo stomaco. Continuavo a ripetere nella mia testa che era per te,per il tuo bene è più me lo ripetevo e più non ci credevo. Non riuscivo a lasciarti completamente. Dovevo vederti,vedere con i miei occhi che stavi bene,dovevo proteggerti. So che mi odierai per quello che sto per dire perché sei orgogliosa come pochi ma,cavolo Rose,ti vedevo come la mia stella da proteggere,piccola e indifesa. Come ben sai le stelle non le puoi toccare ma puoi proteggerle da lontano. Quando ero piccolo mi mamma mi diceva sempre che le stelle sono una cosa molto strana: Sono lontane da noi,milioni e milioni di anni luce da noi,così lontane ma così vicine allo stesso tempo. Strano no? Loro sono una cosa insignificante rispetto alla maestosità di Marte,Nettuno o il Sole,piccole,senza un vero e proprio apparente scopo. Ora se la pensi così lascia che ti ponga una semplice domanda. Ma tu,la notte,senza stelle cosa ci vedresti? A chi rivolgeresti le tue lamentele per questa vita ingiusta e cattiva con te se non a loro? Alle nostre piccole amiche,le amiche che più fedeli che tu potrai avere in tutta la tua vita. Tu eri un po' come le stelle e io avevo il compito di proteggerti o meglio,io non avevo più il compito di proteggerti ma dovevo,volevo farlo. Ti ho sempre seguita ogni tuo movimento,ogni tuo avvenimento importante io c'ero,anche se non mi vedevi. Appena ti alzavi io c'ero e quando andavi a dormire io c'ero. Non riuscivo ad addormentarmi la notte se durante la giornata non ti vedevo,solamente per te mi alzavo la mattina. Le gambe non reggevano ma era il cuore a camminare per me,camminare da te. Era lui che aveva preso il sopravvento in quella situazione. Aveva messo i piedi in testa alla ragione e aveva preso le redini di tutto. Erano passati parecchi mesi,ti eri già trasferita,avevi trovato "casualmente" il tuo cagnolino Tobi e quella sera in discoteca io c'ero,non sei diventata pazza e non hai le allucinazioni io ero lì. Eri bellissima con quel vestito,il mio vestito che riportò a galla una marea di ricordi,bellissimi certo ma distruttivi. Quanto avrei voluto venire da te e dirti che ero stato un cretino a lasciarti così e che non dovevi piangerti addosso perché la colpa non era tua. E continuavo a ripetermi: "E' per il suo bene,per il suo bene,solamente per lei lo fai Scorpius." Ma era sempre più difficile andare avanti così,stare dietro alle quinte. Così,quella sera,presi la decisione più importate della mia vita. Me ne sarei andato,volatilizzato nel nulla,scomparso dalla vita di tutti. Così quella sera tornai a casa,feci le valige e mi trasferì in Francia,per intraprendere la carriera da dottore. Era l'unica cosa che mi legava a te,l'unica cosa che mi faceva sentire vicino a te perché tu,in un'altro paese,stavi facendo la stessa identica cosa. Non sono mai più tornato a Londra,tanto avevi già una bellissima famiglia magari dei figli e un marito che ti amava come mai nessun'altra al mondo. O almeno questo era quello che pensavo io. Se io,io non ti avessi lasciato sola,proprio quella maledetta sera tu non avesti dovuto soffrire così tanto è tutta colpa. Tutta colpa mia. 

Il biondo si prese la testa tra le mani,piangendo. Con molta lentezza misi la mia mano sotto il suo mento alzandolo leggermente facendo scontrare il nostri occhi. "Non dirlo neanche per scherzo Scorpius,non è colpa tua!" Ma il biondo non ascoltava obiezioni. "So che è colpa mia Rose,non avrei mai dovuto lasciarti da sola. Sarei dovuto starti vicino come ti ho sempre promesso. Ho fallito anzi sono un fallito" Gli presi il viso tra le mie mani e feci un gesto che,credetemi,lasciò spiazzata anche me. Lo baciai. Si,può sembrare una cosa banale un bacio ma non fatevi ingannare,non era un bacio normale,non era uno di quelli che si danno due ragazzi innamorati no no no ragazzi,era ben altro. Era un bacio che esprimeva così tante cose che usare le parole non sarebbe sufficiente. Non era un semplice bacio,racchiudeva dentro di sé sensi di colpa,tristezza,mancanza ma sopratutto Amore,Amore con la A maiuscola. Un bacio che sognavo da più di tre anni. Il biondo,prima sorpreso,ricambiò il bacio in maniera rude se così possiamo definirla. Si attaccò alle mie labbra come se fosse un pesce che non aveva mai visto la sua amata acqua. Mi strinse come un bambino stringe il suo giocattolo nuovo per paura che qualcuno glielo possa rubare. È stato un momento Emh,come dire magico e aspettato. 

"Nessuno mi porterà via da te adesso. Te lo prometto Scorpius." Dissi appoggiando la mia fronte contro la sua. "Nessuno" Ribadì. "Quindi mio padre..." "Non volevo lo scoprissi così,in realtà pensavo che,mangiato dai sensi di colpa,ti avrebbe confessato tutto. Era giusto che tu lo sapessi." Disse abbracciandomi forte. "Devo andare." Mi alzai in modo brusco dal lettino e mi diressi in mezzo alla stanza. "Rose,Rose per favore. Non fare cose di cui ti potresti pentire." Disse Malfoy alzandosi e agitando le braccia. I miei occhi era colmi di odio,odio e delusione. Mio padre,il mio eroe per la Seconda volta mi aveva tradita,ferita,usata come uno straccio e buttata via,calpestando i miei sentimenti come se fosse un mozzicone di sigaretta per terra. Non potevo crederci,anzi non ci credevo ancora. Lui,lui aveva rovinato la mia,anzi la nostra vita. Lui aveva mandato via,minacciato la mia unica ragione di vita. Lui aveva spazzato via il futuro che noi avevamo costruito insieme,un futuro felice e pieno di gioia. "Tranquillo Tesoro,starò attenta." Appena mi smaterializzai qualcosa mi si attaccò al braccio e ci smaterializzammo insieme. 

"TU!"

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Ecco l'atteso capitolo,siamo quasi alla fine del nostro lungo percorso e mi spiace un po'. *Sigh* Mi scuso per eventuali errori grammaticali o di battitura. Giuro che rileggerò e correggerò tutto. Spero vi piaccia questo capitolo.

Baci,Nadi 

Vaniglia e MentaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora