Capitolo 6

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I giorni di lezione passarono svelti fino alla prima settimana di giugno. La sera del terzo giorno di quel mese successero fatti strani, che viaggiarono in fretta per la scuola molto velocemente a partire dal giorno successivo. Lucinda non ebbe il tempo di capire che cosa successe di preciso perché accadde tutto troppo in fretta. In una sola notte tutta la scuola scoprì che Remus Lupin era un lupo mannaro.
Ma andiamo con ordine.
Il primo giorno degli esami fu il più pesante, ma passò in fretta. Furono cinque giorni, in tutto. Lucinda aveva cambiato la sua uniforme, abbandonando la sciarpa, il cappello e la mantella pesante per rimanere solo con il gonnellino e la camicia leggera. Quando arrivò l'ultimo giorno di esami la ragazza era eccitatissima perché avrebbe avuto difesa contro le arti oscure. Questo significava avere l'opportunità di scambiarsi informazioni importanti con il professore.
"Hai ricevuto informazioni in questi mesi?" Chiese la ragazza mentre era in fila in attesa di eseguire il percorso che il professore aveva preparato per gli studenti del sesto anno.
"Solo una lettera. Era di Moody e mi informava che ha dei sospetti. Crede che Peter Minus sia ancora vivo e che sia all'interno della scuola. Adesso ho sottratto la mappa ad Harry, ma non ho ancora avuto tempo di controllare. In ogni caso tu stanne fuori, d'accordo?" "A patto che tu mi tenga aggiornata." "Vedremo. Preparati, tra poco tocca a te. Sei l'ultima, signorina Malfoy?" Riprese il professore ad alta voce. "Sì, signore." Stette al gioco la ragazza. "Solo una cosa: ricordati la pozione, in questi giorni sei a rischio." "Grazie per avermelo ricordato, Lulù." Disse il professore, sarcastico. "Sai che non voglio che tu finisca nei casini. È sempre meglio essere previdenti." Ribatté la ragazza, osservando l'ultimo ragazzo partire per eseguire il percorso. Cinque minuti dopo tornò indietro, pallidissimo. "Che cosa ci hai messo, in questo percorso?" Chiese Lucinda, sospettosa. "Lo scoprirai presto. Via!" Urlò Lupin. La ragazza partì di corsa e si addentrò nella foresta proibita. La maggior parte delle cose erano di ripasso, per cui c'erano fastidiosi fuochi fatui e altre cose. Bisognava poi utilizzare la legilimanzia su un centauro e l'expecto patronum su un molliccio progettato per diventare un dissennatore e infine c'era un molliccio vero. In quel momento Lucinda capì perché tutti erano così spaventati e anche lei iniziò a tremare. Una sagoma incappucciata uscì da un tronco d'albero. Lord Voldemort, cos' come se l'era sempre immaginato la ragazza si tolse il cappuccio del mantello che indossava. La giovane Malfoy si fece coraggio e, senza pensare a tutto ciò che quell'uomo aveva fatto estrasse la bacchetta dal taschino della camicia ed evocò un ricordo che la faceva sentire felice: i fuochi d'artificio. "Riddikkulus!" Urlò, e subito una pioggia di colori le esplose davanti. Corse indietro a tutta birra e si arrestò davanti a Remus, che la guardava con aria leggermente divertita. "Non è divertente." Ansimò la ragazza, facendo crescere il sorriso sul volto del professore."A volte sei proprio esasperante, Remus." "E tu non ti sai rilassare." Fu la risposta. Erano anni che se lo sentiva dire. "Rictusempra!" Bisbigliò la ragazza contro l'insegnante, che fu preso dalle convulsioni per l'incantesimo di solletico che era stato evocato contro di lui. "Finite." Quando fu certa che la lezione fosse andata a buon segno, la ragazza mise fine alla maledizione. "Ride bene chi ride ultimo, amico mio. Dovresti saperlo." Sghignazzò la ragazza, andando via. "Non è ancora finita, Lucinda. Me la pagherai!" Scherzò il suo interlocutore.
Lucinda sorrise, e si avviò verso il platano picchiatore, dove aveva appuntamento con il fratello. Premette il nodo che faceva stare ferma la pianta e si sedette all'ombra dei suoi rami, chiudendo gli occhi. Poco dopo sentì un leggero picchiettio sul suo braccio e si preparò a salutare il fratello. Al suo posto la ragazza trovò un cane nero dall'aria stanca e sciupata, come se avesse fatto un lungo viaggio. Mantenne il contatto visivo con lui finché non sentì Draco che la chiamava. Si alzò e girò intorno al tronco dell'albero per farsi notare. Quando tornò alla sua posizione iniziale, il cane era sparito.

Lucinda Malfoy: la fenice e l'ordineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora